48. Il tempo non conta

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VIOLA

"Ma cosa ti è saltato in mente?"

Spalanco la porta della suite ed inizio ad andare in escandescenza senza nemmeno curarmi che lo staff dell'Hotel si sia allontanato.

Non mi riconosco, mi fa perdere davvero le staffe. In tutta tranquillità Fede mi oltrepassa, si butta su una poltrona di vimini e si guarda intorno incuriosito.

Mi sale il sangue al cervello.

"Mi stai ascoltando?"

Continua ad ignorarmi spudoratamente, sta leggendo attentamente un foglio simile ad una pergamena che era appoggiato insieme ad altri sul tavolo al centro del salotto. Mi avvicino velocemente a lui, mi ci siedo davanti e gli strappo il foglio della mani costringendolo a guardarmi.

Fede rimane solo per un instante in silenzio, si piega in avanti puntando i gomiti sulle sue ginocchia. Con tutta la calma del mondo arriva con il viso ad un passo dal mio e mi prende il mento con le dita.

"Ehi, rilassati"

Il suo sguardo dolce azzera ogni mia voglia di incazzarmi con lui. Ma non posso far prevalere questa sensazione, devo essere razionale.

"Ma sei serio o mi prendi in giro?"

Mi scruta come se fossi io quella ad avere problemi.

"Ma che problema hai?"

Come immaginavo.

Si butta indietro sullo schienale, incrocia le mani e resta in attesa di una mia risposta.

"Ah io? Il problema ce lo hai tu. Ed io che ti ho dato anche retta e sono venuta. Mi sento in colpa"

"Perché?"

"Perché sei impegnato. E non dovresti essere qua con un'altra donna"

"Lei lo sa che saresti venuta. Non ti devi preoccupare della mia relazione, so gestire le mie cose"

Mi turba questo suo essere pragmatico su argomenti che dovrebbero essere trattati con il cuore.

"Allora sa anche che gli avevi organizzato un cavolo di percorso d'amore e che invece lo farai con me?"

"Non sono entrato proprio nel dettaglio"

Certo, mica sei scemo.

"Non voglio fare nessun percorso d'amore con te! Non esiste!

"Quindi rimarrai qui in camera tutto il tempo? Chiederò alla receptionist se vuole farlo lei al tuo posto. Con quelle gambe lunghe ce la vedo bene"

Lo mando a quel paese a gesti e mi alzo di scatto. Si fottesse lui e la receptionist. Gli do le spalle e mi dirigo verso l'enorme finestrone.

Resto incantata, pensavo fossimo saliti di qualche piano ed invece no. Un piccola piscina fa da confine tra noi ed un mare selvaggio circondato da alberi tropicali. Cerco di mettere meglio a fuoco e vedo delle scalette di pietra lavorata che scendono fino a quella penso che sia una spiaggia privata. E' un sogno.

Sento le braccia di Fede cingermi sulla vita. Amo ed odio con la stessa intensità il fatto che lui si prenda queste libertà con me.

Non gliela devi dare vinta Viola.

Un' ondata di calore improvvisa e veloce ha la meglio su tutti i miei pensieri, le sua mani mi bruciano addosso. E' una sensazione fisica e non posso allontanarla con nessun ragionamento logico o morale.

Perché lo fa?

Non è giusto stare qui. Quello che ho davanti gli occhi, lui che mi stringe. E' tutto perfettamente sbagliato.

Fiori di Ciliegio || Fedez FFDove le storie prendono vita. Scoprilo ora