VIOLA
Ho scoperto Fedez anni fa per caso, mentre saltavo da un video all'altro di artisti emergenti su YouTube. Era molto giovane, nemmeno vent' anni ma cazzo sapeva già cosa dire e come. Rimasi colpita dal fiume di parole sensate che riusciva ad infilare in un solo pezzo, lo trovavo stimolante mentalmente. E lo stimavo, perché prendeva delle posizioni. Uno con le palle insomma. Poi mi ricordo iniziò il periodo massacrante di fine laurea e del lavoro e persi di vista i momenti di relax da passare davanti al PC e con questi anche lui.
Poi una sera, quando convivevo con il mio ex, ero sola in camera - come succedeva molto spesso – ed ho pensato che un po' di musica sarebbe stata lenitiva mentre stiravo quella montagna di panni. Cerco MTV, 2 minuti e trasmettono questa supersexy limonata di sto figo con una tipa dai lunghi capelli, che faceva da sfondo ad un'accattivante canzone su un amore disilluso. Sento le parole pungenti, quella voce milanese e mi si accende una lampadina. Mi immobilizzo, ma cavolo quello è Fedez. Sorridendo tra me e me, mi ricordo di aver pensato che fosse cresciuto proprio bene. Il commento estetico ci stava tutto devo essere sincera. Come anche la bruciatura sulla camicia, che idiota. Ma a parte ciò, il destino me lo aveva rimesso nelle orecchie e la vicenda era da approfondire.
Da li a breve iniziò il periodo credo piú nero della mia vita. Fatto di sofferenza e solitudine. La mia arma di difesa rimaneva la musica, mettevo le cuffiette e scappavo dalla mia prigione d'oro. Senza un apparente spiegazione le sue parole mi davano la forza di spengere l'interruttore delle lacrime, del dolore, di una vita che mi colpiva. Fedez, anzi la sua musica era diventata la mia unica compagna di sventura, la mia consolatrice, la mia confidente. Il potere della musica é incredibile. In fondo cercavo solo un posto dove rifugiarmi, forse nascondermi. Ma lei mi ha ricucito anche le ferite, dandomi una forza nuova. Ora é come se quelle canzoni e quelle ferite si fossero fuse insieme creando la mia nuova pelle. Per questo adoro Fedez e oggi a due giorni dal concerto sono impaziente come una adolescente. E me ne sbatto delle critiche, ho bisogno di questa serata, l'aspettavo da troppo.
Oggi inizio il turno di lavoro con una marcia in più, sono proiettata già alla serata di domani. Sono eccitata che manco andassi io sul palco a cantare. Tra scontrini e risoluzione dei soliti, pallosissimi problemi si fanno le 20.30. Prima che stacchi la mia collega ne approfitto per comprarmi un pezzetto di pizza, ho troppa fame. A quest'ora non entrerà più nessuno, inizio a pregustarla con gli occhi, quando ecco che entrano gli scassapalle dell'ultimo minuto.
Il mio lavoro include anche un grande pacchetto di pazienza e gentilezza, quindi mi prodigo a servirli anche se li avrei mandati volentieri a cagare. Ma non per altro, erano anche simpatici, ma per la mia pizza cavolo, si stava gelando. Mentre sistemavo lo smartphone che avevano scelto, 'sta tipa milanese comincia a parlare con il compagno di telecamere, musica, palazzetto dello sport, luci e di ... Fedez. Mi blocco e inizio apertamente ad impicciarmi. Ma chi sono 'sti due? Devo chiederglielo, non resisto.
" Io sono la regista del concerto di Fedez , lo conosci ? Praticamente le immagini che si vedono sui megaschermi sono girate in diretta tutte da me ". O Santo Cielo, penso, fammelo conoscere. Devo calmarmi, sono pur sempre sul mio posto di lavoro. Uso la tattica delle finta interessata e funziona. " Dai se riesci ad arrivare presto al concerto, chiamami, mi fai sapere dove sei seduta con i tuoi amici ". Dentro di me penso, puoi contarci che ti chiamo bella.
FEDERICO
Ho scelto Roma per questa unica data, ho pensato fosse il punto più comodo da raggiungere per tutti i miei fans. Il web sovrano mi aveva dato ragione, il sondaggio su Twitter era stato chiaro, vittoria schiacciante della Capitale. Certo a Milano mi sarei sentito più a casa, sono sincero ma volevo veramente ci fossero tutti i miei Gianni.
Siamo praticamente arrivati, ho quasi paura di mettere il piede fuori dal treno. Nonostante tutto, questa cosa di essere seguito mi fa venire un po' d'ansia. Che poi odio il contatto fisico con gli sconosciuti, non sia mai essere abbracciato. Però che bei picchi di autostima raggiungo quando ce le ho tutte "addosso". Sorrido tra me e me, sono un fottuto incoerente, è vero. Spesso ho detto che i fans troppo invadenti mi hanno un po' "stancato". Ma sono pur sempre un ragazzo di 26 anni, e quell'orda di ragazze in delirio per me mi fa sentire un Dio a volte. E poi un po' li capisco, sono fans anche io.
Giulia sembra immune da queste dinamiche, lei rimane algida e razionale come sempre. A volte mi chiedo se é mai stata un'adolescente in preda a crisi ormonali, o comunque una fan sfegatata di qualcuno o qualcosa. Poi mi rispondo che secondo me lei é nata così, già grande e proiettata unicamente verso i suoi obbiettivi, senza debolezze o passioni che la stravolgano davvero. D'altronde lei é cresciuta così, non gliene posso fare una colpa.
Tutto sembra essere qui a ricordarmi quanto sulla carta siamo incompatibili. Però mi ha sempre seguito nelle mie vicende artistiche, sempre in prima linea accanto a me da quando stiamo insieme, questo gliene devo dare atto. Concerti, eventi, interviste, sempre con me. La guardo, ma non so se essere felice che ci sia. Mi darà la giusta spinta per salire sul palco questo sì. Come se stessi andando ad una convention politica peró, o al consiglio di amministrazione di un'importante multinazionale e non sul mio palco a cantare per il mio popolo. Perchè ho sempre di più la convinzione che per lei sia il potere ed il benessere generati dalla fama ciò che conta. Ecco forse in lei mancano quei sentimenti spontanei e irrazionali, non calcolati che ti spingono a fare pazzie e che ti fanno sentire vivo. Non é una tutta cuore, peró c'è sempre, e questo é importante per me, per noi. Esserci, é il nostro motto.
"Fede ma hai chiesto se nell'albergo c'é una SPA? Ho bisogno di rilassarmi, questo viaggio mi ha distrutto. E poi te lo dico, voglio fare un po' di shopping!" mi dice imbronciata dietro i suoi griffatissimi occhiali da sole.
Ecco come non detto, come a fa a chiedermi 'ste cose che sono teso come un violino ed ho il sound check tra meno di 3 ore. Ho una strizza assurda e lei mi chiede di fare shopping. Certe volte é proprio egoista cazzo. Incontro lo sguardo di Vivian e Luca ed è lampante che abbiamo avuto i miei stessi pensieri. Distolgono subito lo sguardo ed iniziano un discorso dal nulla tra loro, non vogliono farmi sentire a disagio, ma lo sono già di mio, perchè siamo alle solite.
"Signori passeggeri spero che il viaggio sia stato di vostro gradimento, benvenuti a ROMA". Decido che nulla cambierà il mio umore. Mi infilo gli occhiali da sole, sorrido, sarà una serata memorabile.
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Fiori di Ciliegio || Fedez FF
FanficLui è il sogno di molte, geniale, sulla cresta dell'onda. Lei infinitamente normale. Lui calca palchi e scrive canzoni. Lei passa le giornate tra scontrini e clienti molesti. Lui un rapper da disco di platino. Lei una commessa part-time. Lui sta...