VIOLA
Le strade sono quasi deserte in questo serata romana. Scivoliamo nel traffico senza problemi, sembra che non ci siano intoppi per una volta. Guardo oltre il finestrino e noto che non ci sono stelle, ma un'enorme luna piena che illumina il cielo.
"Allora dove la porto signorina?"
Distratta dai mie pensieri, la sua voce mi fa sobbalzare. Mi chiedo se ci si possa mai abituare alla sua presenza. Di solito sei così spiritosa e creativa Viola, metti in moto questo cervello ed inventanti qualcosa.
"Perché mi ci sapresti portare?"
Grande Viola, vai così.
"Stai dubitando delle mie capacità? E ammicca verso il telefono.
Non avevo notato che aveva appoggiato il cellulare sul lunotto del cruscotto. Con il Gps acceso. Sta sempre sul pezzo il ragazzo.
"No, più che altro del tuo telefono... è quasi scarico. Non penso che andrai lontano senza navigatore"
Inizia a ridere sguaiatamente, piegandosi verso il volante. Dio che sorriso.
"Sembri tutta buona e innocente, invece non ti sfugge nulla. Sei la classica acqua cheta. Bisogna riguardarsi da te!" - si gira a guardarmi e sillaba lentamente - " V I P E R A".
Gli do un mezzo cazzotto sulla spalla istintivamente, ma ritiro subito la mano come se avessi toccato una cosa incandescente. Come una bambina che ha fatto una marachella di cui si pente immediatamente.
"Signori e signore, ecco che la nostra timida Viola viene allo scoperto. In realtà è una temibile picchiatrice. Aveva solo bisogno di un Input "
"Ma guarda che sei proprio scemo! Piuttosto accosta, che guido io"
"Whoooooa, mi piace la donna che vuole fare la femminista!"
"Ma ti giuro i peli sotto le ascelle non sono vintageeeeee!
"La conosci ???"
"Certo che sì "
"Lo sapevo che eri una mia vera fan. Però ora non arrossire!"
"Abbassa le penne caro, il tuo Ego mi sta invadendo l'abitacolo"
"Vedi che sei una vipera?
"Dai accosta là"
Ci fermiamo ad un benzinaio. Lui scende dalla macchina per scambiarci di posto. Ricomincio un attimo a respirare. Fa il giro della macchina, io scavalco semplicemente il sedile. Ho pochi secondi per riflettere, devo inventarmi qualcosa di assolutamente bello da fargli vedere. Voglio mozzargli il fiato, come lui sta facendo con me da quando è emerso da quella serranda un'ora e mezza fa. Vabbè non esageriamo, ma almeno vorrei fargli vedere qualcosa che gli rimanga nel cuore. Non posso portarlo in mezzo alla gente però. Lampo di Genio, ci sono!
"Eccomi qua ! - sbatte lo sportello - Allora dove si va ?"
"Ti va di camminare un po'?"
Ecco di nuovo quello sguardo un po' smarrito.
"Non ti preoccupare, ti porto in un posto dove le persone non faranno caso a noi"
Mi regala il più dolce dei sorrisi.
"Grazie Viola"
Parcheggiamo poco distante da Piazza del Popolo, non c'è praticamente nessuno ed i pochi presenti non ci notano nemmeno. Ne ero sicura. Questo posto sembra sempre immenso quando è vuoto.
"Ma io questa piazza la conosco, si sono stato diverse volte. Anche questa estate, per l'evento della Wind"
"Esatto"
"Cavolo, è stranissimo vederla così deserta! Non avevo nemmeno fatto caso a queste fontane con quel mare di gente"
"Ma non siamo arrivati!", alzo lo sguardo verso l'alto e lui segue i miei occhi in maniera interrogativa, mi diverte il fatto che non sappia dove stiamo andando. So che gli piace avere tutto sotto controllo, e godo un po' nello spiazzarlo.
"Scusa ma io là vedo solo alberi"
"Uomo di poca fiducia, seguimi"
Mi indirizzo verso la salita che porta al balcone del Pincio, ovviamente non glielo dico. Mi segue silenzioso. Dapprima mi sta dietro, poi mi raggiunge e cammina al mio fianco. Mi diverte troppo, perché non ci sta capendo molto.
"Se lo avessi saputo, avrei portato delle scarpe da Trekking"
Che esagerato. Continuo a rimanere in silenzio appositamente. La sua curiosità lo sta uccidendo, lo vedo che smania, è spassoso.
"Perché ho l'impressione che te la stai ridendo sotto i baffi, anzi che stai ridendo di me per la precisione?"
Continua il mio silenzio, pochi passi e siamo arrivati in cima. Camminiamo attraverso le statue busto. Lo vedo sempre più interrogativo. Ok, è il momento di passare alla fase due.
"Ti fidi di me?"
"Beh se penso che mezzora fa le tue maniche erano infilate in una vaschetta di mayonese, direi di no!"
"Dai non scherzare, chiudi gli occhi" - mi ubbidisce subito, ora devo fare richiamo a tutto il mio coraggio - "E dammi la mano, se non vuoi cadere!"
"Ok potevi studiare meglio la sequenza, ora che ho gli occhi chiusi, non so dove sta la tua mano!"
Mi avvicino, e sfioro la sua "Eccola". Un semplice tocco, produce un turbinio di emozioni, di nuovo quel vuoto nello stomaco, ma devo tenere in mano la situazione. Gliela stringo e lo guido verso la nostra meta magica. Dei gruppetti di ragazzi intenti a fumarsi qualcosa di non propriamente legale, ci guardano straniti.
"Non imbrogliare, non sbirciare"
"Viola non sbircio, ma comincio ad essere un po' preoccupato. Dovresti sapere che sono ansioso"
"Che pappamolla, siamo arrivati. Ora appoggeremo le mani su una superficie, contiamo fino a 3 e poi tu apri gli occhi"
Gli guido le mani sulla fredda balaustra del balcone e mi sistemo di fianco a lui.
"Uno, due, tre!"
"CAZZOOO!"
Vedo riflesso nei suoi occhi lo spettacolo che sta osservando. La sua bocca perfetta rimane aperta in un'espressione di immenso stupore.
"Viola ma è bellissimo, ma quella è la cupola di San Pietro ?"
"Si!"
E' totalmente rapito da quella vista spettacolare. Io dalla nostre mani che non si sono ancora lasciate.
"Ti giuro ho fatto un sacco di viaggi, ma questo panorama è mozzafiato"
"La vita fa schifo, il panorama è bellissimo "
"Mi rubi anche le parole ora?"
"Non rubo, cito. Ti piace lo zucchero filato?
Annuisce. Mio malgrado, sfilo le mia mano dalla sua e lo lascio scattare qualche foto come il più comune dei turisti. Intanto io vado verso il mercante ambulante a comprare la nostra leccornia.
"Fede, vieni qui !"
Mi siedo sulla panchina, e gli indico di venirsi a sedere. Dove avrò preso questo coraggio? Forse da qual sorriso che mi sta venendo incontro.
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Fiori di Ciliegio || Fedez FF
Fiksi PenggemarLui è il sogno di molte, geniale, sulla cresta dell'onda. Lei infinitamente normale. Lui calca palchi e scrive canzoni. Lei passa le giornate tra scontrini e clienti molesti. Lui un rapper da disco di platino. Lei una commessa part-time. Lui sta...