24. Tre di notte

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VIOLA

La mie mente va in tilt. Tutte le parole che vorrei dire s'impastano e confondono nella mia bocca. E nella mia testa. Dalle mie labbra esce solo uno stupido: cosa ci fai qui.

L' ultima persona che avrei pensato potesse trovarsi oltre questa porta stasera. La sola persona che poteva lasciarmi senza parole.

Federico.

Siamo a meno di un metro di distanza, ma il suo profumo fa bruciare le mie narici superando di spanne tutto quell'odore di bagnato. Lo riconoscerei a chilometri.

Mi bastano pochi secondi per riempire la mia mente dei suoi dettagli. La mascella contratta porta ancora più in evidenza le sue labbra piene, serrate. I capelli bagnati completamente incollati al volto gli coprono la fronte, ma non quello sguardo pieno di tristezza.

Occhi negli occhi passiamo secondi infiniti ad osservarci. Immobili sul pianerottolo, incapaci di fare qualsiasi cosa. Sono in apnea e aspetto un suo segnale per riprendere a respirare

E' completamente zuppo dalla testa ai piedi. Felpa, scarpe, cappello. Tutto. E' così bello che potrebbe essere solo frutto delle mia mente malata.

"Ti disturbo?"

Il suono roco della sua voce all'improvviso, dal vivo, di nuovo. E non in radio, in tv, in uno stereo. No, di fronte a me. E' vero, è qui.

Non riesco ad articolare una frase di senso compiuto, ma solo a sorridergli timidamente e a dirgli di no con la testa.

Abituarsi a lui è impossibile. La sua presenza mi spiazza ogni volta, riesce a buttare giù con un soffio tutte le mie barriere. E' come un pensiero che si materializza. E' come mettere il piede in un sogno. Mi sento indifesa, come se la parte più intima di me fosse esposta senza protezioni al suo cospetto. E lui non è consapevole di questa tempesta che crea dentro di me. O si?

Un passo verso me impercettibile.

Fede cosa fai?!

Un altro. Un altro ancora. Siamo ormai a pochi centimetri. La sua bocca, ora socchiusa, è ipnotizzante. Sono rapita dalla sua presenza e ho perso il controllo della situazione, restare immobile è l'unica cosa che riesco a fare.

I nostri visi sono sempre più vicini, faccio appello a tutte le mie forze per sostenere il suo sguardo. E' a pochi millimetri da me e non so cosa aspettarmi.

Mi abbraccia. Forte, fortissimo. Il mio cuore riprendere a battere, anzi impazzisce.

Solo quando appoggia la testa sulla mia spalla, come alla ricerca di protezione, mi rendo conto delle mie braccia ferme lungo le mie gambe. Rimedio subito e lo stringo più forte che posso in risposta alla sua richiesta di aiuto.

Chiudo gli occhi, nel silenzio del pianerottolo sento solo il suo respiro, affannoso. E il ritmo del suo cuore.

Ritmo nuovo mai sentito, e da qual poco che lo ascolto è già il mio pezzo preferito.

Nel momento in cui si scosta da me e mi guarda di nuovo negli occhi capisco come in questi giorni non ho fatto altro che aspettarlo per tutto il tempo. Il resto, solo espedienti per addolcire quest'amara attesa.

"Entri?"

"Vorrei, ma ho paura di bagnarti tutto!"

Ecciù!

Cavolo mi è scappato senza che sono riuscita a controllarlo.

"Ti ho già bagnata tutta"

Mi sciolgo dal nostro abbraccio e seguo il suo sguardo, dritto su di me. La mia maglia XXL è completamente fradicia. Stando coì vicini devo aver assorbito gran parte dell'acqua che Fede aveva sui vestiti. Ma la cosa peggiore non è questo. No. La cosa peggiore è che sono come nuda. La maglia mi si è incollata addosso e si vede abbastanza chiaramente tutto quello ho sotto, nonostante sia scura.

Fiori di Ciliegio || Fedez FFDove le storie prendono vita. Scoprilo ora