17. Non è un addio

381 30 0
                                    


FEDERICO

Uno raggio di luce accecante mi colpisce dritto nell'occhio. Ho un déjà-vu. Giulia. Mi sembra di rivivere la scena di poche mattine fa, e questo mi crea un'ondata di ansia. Classico. Non mi muovo, spalanco solo gli occhi. In un frangente di secondo perlustro la stanza con un colpo d'occhio. Guardo dritto avanti a me e mi vedo riflesso nelle ante a specchio di un armadio che riempie tutta la parete. Sulla destra una grande finestra, con la serranda abbassata solo a metà. Sulla sinistra la porta, subito dopo una sedia piena di vestiti si capisce sfilati e poggiati lì. Da donna.

Ma dove cazzo sono finito ?!

Ho un mal di testa allucinante, devo aver esagerato ieri sera con l'alcool. Mi stropiccio gli occhi e guardo meglio nello specchio. Un momento sono appoggiato ad un corpo. Di una ragazza. Ma non è Giulia ovviamente.

Giro di scatto la testa e vedo una matassa di capelli biondi lisci. Faccio brevemente mente locale, ma sono ancora troppo offuscato dal sonno. Con l'indice della mano destra ed un movimento da chirurgo le sposto delicatamente una ciocca di capelli dal viso.

VIOLA!

Perché siamo nel letto insieme? Perché sono addosso a lei? Madonna sono il solito coglione. Quelle poche volte che bevo riesco sempre a creare dei casini colossali. Ma perché non mi faccio i fatti miei.

Sposto leggermente il lenzuolo e rimango come uno stoccafisso. Sono pure nudo, mi sono rimaste solo 'ste misere mutande addosso. Livelli di disagio infiniti. Non ho il coraggio di approfondire se lei sia vestita. Una volta che trovo una persona con cui sto bene, con cui potrei esserci davvero amico...ci finisco a letto. Coglione. No, voglio prenderne atto il più tardi possibile.

No devo saperlo subito. Devo spostare solo un po' la coperta senza svegliarla. Se qualcuno mi sta guardando è giustificato a pensare che sembro un imbecille. Sto spostando piano piano le lenzuola con le dita come se fossero dei bicchieri di cristallo. Ma evidentemente non sono così delicato come pensavo, perché la sento muoversi.

Mi viene istintivo guardare nello specchio, non so perché. Incrocio i suoi occhi. E' sveglia. Mi sta guardando come una mamma guarderebbe suo figlio sguazzare nel fango per poi aspettarlo sulla soglia di casa per sgridarlo.

"Sono vestita!"

Mi sposto leggermente indietro per guardarla mentre parla. L'espressione interrogativa.

"E no, non siamo stati a letto insieme. Almeno non in quel senso!"

Che fa mi legge nel pensiero? Oddio sono così felice che non ho combinato nessun pasticcio. Butto via tutta l'aria che tenevo nei polmoni e casco sdraiato di schiena.

"Pensavi ci sarei stata?"

Cara Viola, qualche giorno fa avrei detto si, pensavo proprio di piacerti tanto. Le cose ora son solo due: o mi sbagliavo, e le piacevo solo come personaggio o sa nascondere bene le sue emozioni, almeno ora.

"Non volevo dire questo. Magari ero stato persuasivo io. O magari eri anche tu un po', tanto, brilla. Sai come vanno le cose no ?! "

Continuo ad osservarla. Ho la sensazione che si stia sforzando di essere distaccata dalla situazione in cui ci troviamo. Ma non la biasimo. Gravitare intorno a me crea solo problemi. L'ha capito e sta prendendo le distanze.

"Non so come vanno le cose con le ragazze che di solito frequenti. Ma qui vanno che ti ho solo avuto in custodia per una notte. Perché il tuo livello di ubriacatura era direttamente proporzionale alla presenza dei fotografici sotto il tuo Hotel ..."

Fiori di Ciliegio || Fedez FFDove le storie prendono vita. Scoprilo ora