Sto ancora piangendo. Il dottor Webber ha detto che deve operare mio figlio a causa di un attacco cardiaco e ora è in una stanza a cercare di tenere in vita quella piccola creatura.
-Katniss, che sta succedendo?- irrompe Peeta nella mia stanza, tutto agitato. Io tra i singhiozzi rispondo :-Ryan... lo stanno... operando-. Mio marito mi abbraccia, ma riesco a capire che anche lui sta piangendo in silenzio. Dobbiamo restare uniti per Ryan, come una famiglia.
-Calma Kat...- mi sussurra Peeta cercando di tranquillizzarmi, anche se con scarsi risultati. -Come faremo se Ryan non...- cerco di dire, ma vengo bloccata da mio marito :-Non ci pensare neanche! Ryan è forte, come la sua mamma! Ce la farà, vedrai...-. Con queste parole smetto di piangere. In questo momento devo ascoltare la mia mente, non il mio cuore.
Ad un tratto entra un'infermiera nella stanza :-Il bambino ha perso troppo sangue, ci serve qualcuno che ce lo doni per salvarlo!-. Io allora mi propongo senza esitare :-Prendete il mio!-. -Katniss, no! Sei troppo debole!- mi dice Effie, ma io non la ascolto. -Così ti farai solo del male!- continua Haymitch. Ora sto ribollendo di rabbia. Ma non capiscono che cosa ho passato? -Ragazzi, ora mi dovete ascoltare bene! Sono stata su un lettino ad aspettare che mi dicessero qualcosa di mio figlio. Ho sofferto tantissimo e mi sono sentita inutile! Ora posso aiutarlo e voi non mi farete cambiare idea!- sbotto furiosa e con le lacrime agli occhi. Mi rivolgo all'infermiera :-Si muova, che c'è la vita del mio bambino in pericolo!-. Così lei mi leva il sangue che serve per Ryan ed esce.
Mi addormento, anche se non so come ho fatto. Forse è perchè sono più debole di prima, non lo so. Dopo un'ora di sonno, mi sveglio di colpo a causa di un incubo:
Sono sul mio letto, a casa. Ryan è nella culla di fianco a me. A un certo punto sento che qualcuno bussa alla porta, allora vado a vedere chi è, ma non c'è nessuno. Sono tornata in camera e Ryan è sparito. Corro fuori casa e urlo il suo nome, ma nessuno mi sente. D'un tratto vedo un'ombra, con in braccio mio figlio. Con la testa mi fa cenno di guardare in una crepa sul terreno: ci sono mio padre, Prim e tutti quelli che sono morti durante la Rivolta. Rivolgo di nuovo lo sguardo a quella cosa oscura e lei si butta lì dentro con mio figlio. Io cerco di urlare, ma sono come muta e non posso fare altro che piangere.Nella stanza c'è solo Prim, seduta sul lettino. -Come stai mamma?- mi chiede. Non so cosa dirle, però è meglio che le dica la verità :-Oh tesoro, non sai quanto stia male nel vederti triste. Ho fatto un incubo sul tuo fratellino... e non so cosa succederà adesso...-. La piccola mi stringe la mano e mi dice :-Non preoccuparti mamma, l'hai salvato...-.
Queste parole mi fanno tornare alla realtà. L'ho salvato, ho salvato il mio bambino! Abbraccio Prim per la felicità. Sto di nuovo piangendo. -Grazie piccola!- le dico, staccandomi da lei. Mi alzo e, tenendo per mano mia figlia, esco da quella stanza in cui ho sofferto per tutto questo tempo.
In fondo al corridoio ci sono tutti: mio marito, mia madre, Haymitch, Effie ed Henri. Sono davanti a un parete fatta di vetro. Peeta si gira e mi guarda. Io gli sorrido e gli corro in contro. Lui mi prende per i fianchi e ci baciamo. Un bacio per liberarci di quello che è successo. Un bacio pieno di speranza.
Come vorrei che questo momento non finisse mai, ma so già che dovrò staccarmi da Peeta se voglio vedere il mio bambino. -Dov'è?- gli chiedo. -Vieni...- mi risponde, porgendomi una mano. Io la afferro e mi porta dagli altri.
Sono davanti alla parete di vetro. All'interno di quella stanza si riesce a vedere Ryan, dentro all'incubatrice, che sta dormendo. Sembra felice e spero che lo sia sempre. Peeta mi cinge i fianchi da dietro e mi sussurra :-Non si è arreso, come hai fatto tu...-.
Non è vero. Io, per un attimo, ho creduto che fosse tutto finito. Mi ero arresa. Alla fine, però, Ryan ha lottato per rimanere con la sua famiglia, ed è questo quello che conta.
Se Ryan non fosse sopravvissuto, io avrei smesso di vivere. Sarei diventata come mia madre, che quando è morto mio padre si è "spenta". Adesso devo stare attenta ad ogni cosa che riguarda mio figlio, perchè anche un piccolo sbaglio potrebbe rivelarsi fatale.
Tra un mesetto mi dimetteranno dall'ospedale con Ryan. Peeta e gli altri ci verranno a trovare ogni giorno. Sono così contenta, ora che so di poter tornare a casa con mio figlio. Sì, torneremo tutti e due insieme.
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Salve plebe!!!
Ed eccomi qua con la faccenda di
Ryan risolta, cosa ne dite? Il piccolino
è sano e salvo e presto tornerà a casa,
ma questo è solo l'inizio di una nuova
avventura che tutta la vecchia squadra
dovrà affrontare insieme, come una
famiglia. Ci vediamo al prossimo
capitolo!!!! CIAO!
Sara
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HUNGER GAMES - Il Ritorno
FanfictionSono passati 5 anni dalla fine della Rivolta contro Capitol City. Ormai nessuno mi chiama più Ghiandaia Imitatrice. Io e Peeta ci siamo sposati e viviamo nella nostra casetta nel Villaggio dei Vincitori. Gli Hunger Games, grazie alla morte del presi...