Dal capitolo 5: La notizia di Effie

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**ok, come vi avevo anticipato nell' epilogo della storia, ora farò dei capitoli che descrivono delle cose che sono accadute, ma non sappiamo come. All' inizio di ogni capitolo, metterò una "frase chiave". Spero che il primo vi piaccia!**

FRASE CHIAVE:
-Ragazzi, quello che vogliamo dirvi è che... diventeremo genitori!-

- La notizia di Effie -

Effie POV

Da quattro mesi sono sposata con Haymitch. Non l'avrei mai detto qualche anno fa, ma io amo quest' uomo alla follia. Forse perchè adesso non si ubriaca più e riesce a mostrare i lati più belli di lui.

Siamo andati in luna di miele, due mesi fa, per 5 giorni, su uno dei monti più belli che ci sono a Panem. Eravamo in una baita in legno in mezzo al bosco che dava una vista spettacolare sul paesaggio.
L'atmosfera di notte era così romantica che io e Haymitch abbiamo fatto... ehm.. sì, avete capito, no?

Mi sono appena svegliata, ma mio marito non è di fianco a me. Mi levo le coperte di dosso e mi accorgo di avere tutto, meno che la maglietta del pigiama... diciamo che Haymitch è molto "manesco", se capite cosa intendo.

Poi da qualche giorno ho delle vertigini allucinanti, anche se Haymitch non lo sa, e penso che siano a causa della montagna. Magari ho un' allergia e non lo sapevo.

Dopo essermi sistemata, mi alzo e scendo al piano di sotto. Un odore delizioso mi invade le narici e io comincio a immaginare che cosa possa essere.
Haymitch è in cucina a preparare la colazione. Wow, non sapevo che fosse così bravo ai fornelli.

A passo felpato vado verso il mio uomo e lo abbraccio da dietro.
-Buon giorno mio cuoco..-
-Buon giorno mia regina, ti sei svegliata finalmente, eh?- mi dice, girandosi e dandomi un bacio.
Io guardo cos' ha in pentola e lui, come se mi avesse letto nel pensiero, mi informa :-Sono pancake.. ora sono pronti, possiamo mangiare!-.

E così ci mettiamo a tavola, sorseggiando un caffè e mangiando quei pancake.
-Dai, dammi la roba, faccio io- prendo il mio piatto e lo metto nel lavandino -Tu hai cucinato e io sparecchio. Mi sembra equilibrato, no?-.

Ho messo via tutto e sto per salire le scale, ma un altro giramento di testa, più forte degli altri, mi fa cadere a terra.
-Effie! Cos' hai?- mi chiede mio marito preoccupato.
-Tranquillo, è.. solo un po' di vertigini, tutto qua..- cerco di spiegarmi, anche se ormai non ce la faccio più.
Mi rialzo con il suo aiuto e vado in camera mia a cambiarmi, mentre lui rimane giù, sconcertato.

Sono cambiata molto nel modo di vestirmi. Da quando la Rivolta è finita, non mi metto più abiti enormi e colorati, con parrucche e eccessivo trucco. Ora sono.. normale. Ecco.

Faccio per prendere la borsa, ma un gusto orribile mi sale fino alla gola. Oh no!
Corro verso il bagno e vomito tutta la colazione. Perfetto!
-Effie, io vado al forno da Peeta!- mi avvisa.
Non sente una mia risposta, perchè sono troppo occupata a pulire.
-Sicura di stare bene?- mi chiede di nuovo.
-Sì... tu vai! Ci vediamo sta sera- rispondo.

Ma io non posso continuare così. Devo andare a farmi vedere in ospedale, altrimenti non me la caverò più.
Scendo le scale ed esco di casa, dirigendomi a passo quasi veloce verso l'ospedale del distretto 12.

Le porte si aprono da sole e io mi affaccio al bancone.
-Buon giorno signora- mi dice la ragazza -In che cosa posso esserle utile?-
-Salve, io dovrei farmi visitare perchè è da qualche giorno che non sto molto bene-.
Lei guarda una cartellina.
-Non ho un appuntamento..- aggiungo, cercando di sbirciare quei fogli.
-Ok, allora facciamo così: lei va al primo piano, corridoio a sinistra e io mando il suo nome al dottor Webber, così sarà in coda. Come si chiama?-
-Trinket- rispondo, vedendo che la ragazza ha dato il foglietto a un' infermiera.

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