Dal capitolo 46: Mancherai a tutti noi

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**Scusate per il ritardo, ma eccoci con l'ultimo mini-capitolo (o "capitolino") con il quale finirà anche la storia. Sono un po' triste, ma spero che vi piaccia!!**

FRASE CHIAVE:
Siamo arrivati al cimitero, dopo quella cerimonia che mi è sembrata un'eternità.

- Mancherai a tutti noi -

Henri POV

Mi sono svegliato presto sta mattina. Ho lasciato un biglietto e una primula sul mio comodino, per dire a Prim di non preoccuparsi e che tornerò questa sera.

Sto camminando in direzione della mia vecchia casa.
Il distretto 12 non è cambiato affatto dopo tutto quello che è capitato in questi anni.
Apro la porta in legno e mi guardo in torno.

Tanti ricordi si impossessano di me.
Vado in cucina, e subito mi ricordo di quel giorno in cui ho "salvato" Prim dal bullo della scuola e lei lo ha raccontato ai miei genitori. Da lì ho capito di essermene innamorato.

Salgo le scale ed entro nella camera in cui dormivo io. Cammino lentamente di fianco alla libreria, poi mi siedo vicino alla finestra. Questo è il posto in cui io e lei ci siamo quasi baciati. Che momento imbarazzante, ma allo stesso tempo dolce.
Un leggero sorriso mi sorge sulle labbra e credo di non poterne fare a meno.

Percorro il corridoio e mi soffermo sulla stanza dei miei genitori. Giro la maniglia e davanti a me trovo un armadio enorme (ovviamente era quasi tutto di mia madre), mentre alla mia sinistra il loro letto matrimoniale.

Mi stendo sul materasso e guardo il soffitto. Giro la testa verso una scatola nascosta al quanto curiosa. La prendo e sbircio il suo contenuto.
Una fotografia. Sono io da piccolo, avrò avuto pochi mesi.
Un'altra: mia madre, con il pancione, mentre mio padre le cinge i fianchi.

Poi ne trovo una, che mi colpisce in particolare.
Mio padre, sdraiato sul letto su cui mi trovo io. Ha in braccio me bambino, addormentato, e mi sta cullando. Ha un sorriso che gli ho visto poche volte sulle labbra.
Lo ha avuto anche quando ci siamo sposati io e Prim e quando sono nate le bambine.

Una lacrima mi percorre la guancia. Solo guardando questa foto mi accorgo veramente di quanto mi abbia amato in tutta la mia vita. Così tanto da dire a mia madre di uccidere lui al mio posto.

Mi ricompongo velocemente, come se qualcuno mi stesse guardando. Prendo quella fotografia e me la metto in tasca, così come le altre due.
Mia madre sarà felice di riavere con lei questi ricordi così importanti.

Torno al piano terra ed esco dal villaggio dei vincitori.
Cammino per pochi chilometri fino ad arrivare al cimitero del distretto 12.
Cerco di orientarmi, poi mi giro e cammino verso destra.
Eccola lì. La lapide su cui è scritto "Haymitch Abernathy".
Mi siedo sull'erba verde e umida e rigiro nelle mie mani quella foto.

Haymitch POV

Quassù si sta molto bene. L'aria fresca concilia il sonno e non hai nemmeno bisogno di mangiare.
Di sicuro avrei preferito rimanere insieme alla mia famiglia, ma morire per le persone che amo mi ha "ripagato".

Sono veramente grato che Prim abbia voluto un altro bambino e che lo abbia chiamato come me. So che manco molto ai ragazzi, ma so anche di aver fatto la scelta più giusta.

Qualcuno è venuto a trovarmi. Mi affaccio e vedo... Henri. Riesco a notare un cambiamento in lui. Forse è per la mia mancanza o per il terzo bambino, non lo so.

Mi avvicino a mio figlio e mi siedo accanto a lui. Sono consapevole di essere invisibile ai suoi occhi, ma non mi importa.
-Alla fine hai trovato la mia foto...- sospiro. Mi ricordo bene il giorno in cui l'abbiamo scattata.

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