LUNA'S POV
Vengo distratta dai miei pensieri quando sento la portafinestra aprirsi. Già sorrido, immaginandomi di trovarmi Jamie davanti, ma la figura che si sta avvicinando a me non è certo la sua, bensì quella di Clare.
«Oh... ciao» la saluto una volta avvicinatasi abbastanza a me da riuscire a vederle il viso. Qui fuori è davvero buio, e l'unica fonte di luce è data da una piccola plafoniera posta al muro sulla mia sinistra. Non mi dispiace starmene nell'ombra: posso osservare tutto senza che quel tutto possa osservare me.
La vedo sorridermi. «Ti aspettavi il principe azzurro, eh?»
«Non è esattamente così che lo definirei, ma credo di sì» le rispondo, facendole un po' di spazio sul divanetto per permetterle di sedersi. Prende posto accanto a me e comincia ad osservare in lontananza, nel punto in cui la zona più disabitata si incontra con la città vera e propria, creando un netto contrasto tra l'oscurità e la luce di centinaia di lampioni ed insegne.
«Immagino che ora che le acque si sono calmate tornerai a vivere da lui» mi dice, ed io forse già immagino dove voglia arrivare. La guardo in viso, e appare estremamente serena, al contrario del fastidio che avevo previsto.
«Penso di sì, anche se le cose non sono ancora chiare del tutto» le rispondo, aggrottando un po' le sopracciglia. «Però non mi sembra giusto. Voglio dire, abbiamo passato delle settimane a sistemare la soffitta, solamente per creare un posto per me e per loro. Sicuramente ci avrete speso dei soldi, e mi sto sentendo un'egoista ingrata» aggiungo subito dopo, dando voce ai miei tormenti. Ci ho pensato a lungo, e mi sono sentita uno schifo come poche volte è capitato in vita mia.
Fa passare alcuni secondi, prima di darmi una risposta, e nel frattempo continua a tenere lo sguardo lontano, come se quella visione fosse in grado di trasmetterle un'estrema calma.
«È giusto che tu stia con lui, dato che finalmente vi siete riappacificati. Non si tratta della stessa relazione che potrebbero avere le altre ragazze della tua età, ed è questo che ti devi ricordare sempre. State per avere una famiglia tutta vostra, e ci vuole del tempo per prepararsi ad affrontare questa situazione, del tempo che dovete prendervi assieme. Avete bisogno di capirvi in una maniera differente rispetto a quella di prima. Tutto sta per cambiare.»
Questa non me l'aspettavo. Sono anni che provo a capire il modo di ragionare di questa donna, ma forse dovrei mettermi l'anima in pace: non ci riuscirò mai.
«E poi, anche se tecnicamente io non lo sono, ogni brava nonna che si rispetti ha in casa un lettino per i suoi nipotini, no?» mi dice, stavolta girandosi per guardarmi. Gli occhi grigi sono leggermente socchiusi, circondati da piccole rughe. Gli angoli della bocca sono rivolti all'insù, e di riflesso sorrido anche io. Se ci fosse lei ad aiutarmi a crescere i bambini, di certo mi sentirei più tranquilla. Clare ha la mia fiducia più totale, e sarei felice di avere anche lei come punto di riferimento.
Istintivamente le butto le braccia al collo, non sapendo cosa dire. Mi è stata accanto per tutta la vita come se fosse stata una seconda mamma e, dal momento in cui la mia si è rifiutata di comportarsi come tale, è come se avesse preso il suo posto, facendo del suo meglio per aiutarmi a superare la cosa. Lei è una di quelle persone che mi ricorda costantemente che al mondo non sarò mai sola; che qualcuno dal quale potrò andare nei momenti di maggior bisogno ci sarà sempre.
«Grazie, per tutto quanto» riesco solo a biascicare con voce rotta, anche se le cose da dire sarebbero infinite. Spero solo che si renda conto di quanto le sono grata, perché le devo quasi tutto. Con lei sarò in debito per tutta la vita, anche se forse non troverò mai il modo per sdebitarmi completamente. Sarebbe praticamente impossibile.
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Nient'altro che te
Teen FictionLuna, dopo la morte della sorella, cade in una spirale di tristezza che non le da nessuna tregua. La voglia di vivere la ha abbandonata e ormai non si ricorda più com'è essere veramente felice. A peggiorare le cose c'è un odio infondato da parte de...