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Sono in ansia, in ansia continua e tutto per colpa sua, sua, solamente di quel ragazzo che mi tormenta.

Ma arriverà? Perché mi sto facendo tutte queste paranoie quando mai, per nessun altro ragazzo, me le sono mai fatte ?

Lui è diverso dagli altri ragazzi, devo mettermelo in testa, non sarà mai come gli altri, per me.

Guardo il cellulare: nessuna chiamata, nessun messaggio ed ha ben dieci minuti di ritardo.

Verrà veramente o mi starà prendendo per il culo ?

I miei fratelli non sono a casa, mio padre è al lavoro e a mia madre ho detto che vado da Selena per studiare diritto.

Sbuffo e mi siedo sul marciapiedi, non voglio mollare, so che arriverà, non voglio gettare la spugna, con lui come potrei ?

Sospiro e metto le cuffie nelle orecchie per tenermi compagnia .

"Avery part of me" di Miley Cyrus.

Chiudo gli occhi e mi perdo nei ricordi legati a me quando ero piccola fino ad adesso.

Sto per andare contro Lorenzo, non ci credo ancora, ma non voglio pensarci ora come ora.

Apro gli occhi e guardo la strada, e, finalmente, lo vedo correre verso di me.

Sorrido istintivamente e mi alzo per andargli incontro, spengo il cellulare e lo metto nelle tasche laterali dei jeans.

-Pensavo che mi avresti dato buca-confesso mentre lui si piega in due per riprendere fiato.

Indossa dei pantaloni lunghi, un maglione grigio e una cartella.

È arrivato, ancora non ci credo, non immaginate nemmeno il sorriso che ho in questo momento: parte dall'orecchio sinistro e finisce a quello destro.

-Non ti libererai così facilmente di me-ammise il ragazzo mentre si sistemava i capelli, ha un'ossessione per quelli!

-Mh, peccato-risi mentre di me saltavo dalla felicità.

-Vieni, è ora di andare, siamo in ritardo-disse e io annui.

-Per colpa di qualcuno-ricordai mentre lui mi girava le spalle.

Lo seguii e, nel più completo silenzio, andammo a prendere i biglietti del pullman.

Non so perché ma mi aspettavo che andassimo con la sua macchina, ma, devo ricordarmi che lui ha, più o meno, la mia stessa età, non ha  la macchina di conseguenza.

Pagò lui la ragazza per i biglietti verso un posto a me sconosciuto, molto bello...

Aspettammo il pullman e io aspettavo che iniziasse a dire qualcosa, qualsiasi cosa, ma niente, niente di niente.

Tutta la felicità di qualche momento fa si era trasformata in noia misto a imbarazzo.

Dovevo buttarmi io a quanto pare.

-Allora, come stai?-chiedo richiamando la sua attenzione su di me.

-Tutto bene, grazie-risponde e io mi aspettavo un "te?" Ma niente.

Il silenzio ritorna e io né resto veramente delusa.

Forse non gli piaccio abbastanza.

Mia, stai calma, forse è un po' timido, tutto qua, non ti mettere a piangere come una bambina.

Cerco di riprendermi mentre lui continua a guardarsi da tutte le parti senza calcolarmi nemmeno.

Mi sento così umiliata...

-È il nostro pullman-apre la bocca solo per dirmi questo.

Una delusione proprio.

Io sono una persona che parla molto di suo, ma con lui è difficile, ho paura di cosa dire: è come camminare su un terreno pieno di mine pronte a esplodere da un momento all'altro.

Quando uscivo con Alex trovavamo sempre qualcosa di cui parlare: scuola, professoresse, compagni, esercizi assegnateci, la nostra famiglia e i nostri amici.

Prendiamo posto sul mezzo di trasporto e lui dopo qualche secondo prende le cuffie e le mette nelle orecchie.

Eh, no, questo è veramente troppo, la mia pazienza ha un limite!

Se dobbiamo passare un pomeriggio insieme dobbiamo farlo in un modo buono.

Io voglio conoscerlo!

Prendo una sua cuffia e gliela tolgo dall'orecchio, prendendo coraggio, Ema finalmente si gira verso di me.

-Sei un maleducato-affermo mentre mi perdevo nei suoi occhi, dannatamente perfetti-Io sono venuta qui andato contro mio fratello e tu invece usi il cellulare, non fai niente per creare una discussione!

Mi alzo e mi vado a sedermi dall'altra parte lasciandolo lì impalato.

Dio, lo odio, nessuno è più stronzo di lui, forse, fatta eccezione per Camilla, lei gli si avvicina molto.

Prendo il cellulare e mi infilo le cuffie nelle orecchie mentre guardo la mia città scorrere via.

Non mi dispiace di quello che ho detto a Emanuele, lo rifarei, cavolo, come può comportarsi così con una ragazza!

Forse, perché non gli piaccio, gli interesso così poco che nemmeno mi vuole creare una discussione con me.

Per lui non valgo niente, gli dispiace solo per avermi fatto quel dispetto, si sente solo in colpa, niente di più.

Mi sento con il cuore appezzi ed è impossibile insomma lo conosco da davvero pochissimo tempo.

Una mano si posa sulla mia spalla
ma io non mi giro: mi sono arrivati gli occhi lucidi, non voglio farmi vedere così da lui.

Fermo la musica e tolgo una cuffia.

-Posso ascoltare la musica con te?-mi domanda la voce del ragazzo-Perfavore.

Il mio cuore si addolcisce e tutto sembra passato, gli passo una cuffia e anche io ne metto una nel mio orecchio.

Faccio partire di nuovo la musica di Spotify, "New York" di Benji e Fede, le mie guance si colorano distinto.

-Che musica smielata-afferma Ema quando io mi giro verso di lui.

-Non è vero-ribatto e lui alza un sopracciglio al ritornello-Forse un po'.

Rido imbarazzata e Ema mi sorride di rimando, dio, è così bello.

Mi perderei ore, giorni, anni nei suoi occhi.

Sembrano fatti appositamente per me.

-Posso?-mi chiede il permesso mentre indica il mio iPhone.

Annuisco e gli passo il cellulare e per qualche secondo le nostre dita si sfiorano provocandomi le guance rosse.

Lo sblocca e cerca la sua canzone.

Le nostre braccia si sfiorano e io sento l'energia scorrere nei nostri corpi o probabilmente solo nel mio.

Con Alex questo non succedeva, solo con Emanuele.

La musica parte, è una canzone italiana e rep.

Ascolto ogni parola e il cuore mi batte nel petto.

Alzo lo sguardo e lo vedo fissare le sue mani tristemente.

Guardo il nome della canzone:"Tornerai da me" di Irama.

Con questa cosa il mio cuore viene trapassato da un coltello, mi fa tanto male.

Lui è già innamorato e sta aspettando il ritorno di quella ragazza.

Emanuele non vuole me...

Ecco perché è sempre triste, perché si guarda sempre in giro con quello sguardo perso.

Adesso capisco tutto e mi fa tutto male più di quanto pensassi.

Cambiami la vita.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora