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Ed ecco come passare un bellissimo sabato pomeriggio negli ultimi giorni di sole: in camera con i film di Harry Potter e una vasca di gelato a farmi compagnia.

Tutti erano usciti, lasciandomi sola: i miei genitori mi avevano chiesto se volevo uscire con loro ma ho rifiutato categoricamente, i miei fratelli con la loro compagnia.

Mi sento così sola e Camilla non mi ha scritto niente.

Menomale che c'è il mio caro e vecchio amico Harry, lui non mi abbandona mai.

Sento il cellulare vibrare così, senza staccare gli occhi dalla televisione, lo cerco sul comodino mentre con l'altra mano inserivo un cucchiaio di gelato in bocca.

Stracciatella, la adoro.

Presi il cellulare e lo sbloccai con il l'impronta del pollice, una notifica su whatsapp, distolsi la attenzione dal film e lessi il messaggio di Siria.

"Ciao Mia, ti andrebbe di uscire con me e la mia compagnia, oggi siamo venuti nella tuo paesino, mi sembrava giusto invitarti.
P.s. C'è Emanuele, ti aspetto ;)"

Il mio cuore incominciò a battermi nel petto appena letto il nome del ragazzo.

Spensi la tv e riportai il gelato nel congelatore.

Ritornai in camera e mi buttai a peso morto prendendo il cellulare nelle mie mani per rispondere alla ragazza:" Certo che vengo dammi solo dieci minuti per sistemarmi".

Andai in camera di mio fratello Lorenzo e presi le casse come d'abitudine: mi preparo con la musica in sottofondo.

Skinny jeans strappati sulle ginocchia, maglietta abbastanza lunga rossa della Vans e scarpe della stessa marca nere.

Vado in bagno e mi trucco: matita nera, mascara e blash rosa chiaro.

Lego i capelli in una coda alta e mi metto un quintale di profumo come mi aveva insegnato mio padre.

Spengo la musica e prendo il cellulare dove intanto è arrivato un'altro messaggio da Siria: "Siamo al parco vicino alla banca, tranquilla, mettici tutto il tempo di cui hai bisogno, noi non ci muoviamo :)".

È davvero dire poco che io adoro quella ragazza ?!

Prendo le chiavi di casa e la chiudo per poi incamminarmi con le cuffie nelle orecchie verso il parco della banca.

Sono in ansia tra poco l'ho rivedrò, ci siamo visti pochissimo e ho paura, anzi ho il sospetto, che lui mi stesse evitando.

Ben presto, con il cuore in gola, arrivo al parco dove notò subito due ragazze sedute su una panchina intente a parlare animatamente.

-Siria(?)-domando e lei si gira gira verso di me.

La frangetta le ricade sulla fronte e i suoi occhi da cerbiatta mi guardano attenta.

-Mia-mi riconosce e si alza per abbracciarmi.

Poco dopo anche la ragazze seduta al suo fianco si alza: ha i capelli marroni legati in una coda alta, occhi castani con delle lunghe ciglia che si vedono anche se porta gli occhiali.

È bellissima e mi piace molto come è vestita, ha stile.

-Ciao, mi chiamo Martina-si presenta allungando la mano verso di me.

-Mia-mi presento a mia volta stringendo la sua mano.

-La strega ci sta guardando-bisbiglia Siria.

Mi guardo in giro e riconosco la ragazza dai lunghi capelli marroni, è quella che stava appiccicata come una cozza a Ema alla partita di pallavolo.

-Si chiama Sheila-mi informa-Che cavolo di nome è?

A dirla tutta il suo nome mi piace molto, ma lei, come persona per niente, doveva scollarsi dal m...da Emanuele in generale.

Ci sedemmo e mi guardai in giro alla ricerca del ragazzo dagli occhi color del cielo sereno e lo trovai a fare skeit con i suoi amici poco lontano da noi.

Siria mi indicò Ema per poi spostare il dito su Edoardo.

-Lui si chiama Edoardo ma puoi chiamarlo anche Edo, è il miglior amico del mio fratellastro e il fidanzato di Martina-mi informa.

-Il tuo fratellastro?

-Si, Emanuele è il mio fratellastro-conferma la mia domanda.

Ah, Emm, okay.

Mi girai verso Martina, la fidanzata di Edoardo e le sorrisi.

Incominciammo a parlare da quando stavano insieme, tre anni, e come lui gli aveva chiesto di essere la sua ragazza, una cosa a dir poco romantica.

-Luca-continuò a presentarmi la sua compagnia, da lontano.

Puntai la mia attenzione verso il ragazzo: alto, mingherlino, pelle bianca, capelli biondi e occhi di cristallo.

-Può sembrare indifeso ma, ti avverto, è meglio non vederlo arrabbiato-continua, sposta il dito-Andrea.

Anche lui abbastanza mingherlino ma si vedeva che aveva un po' di più di muscoli rispetto a Luca, capelli ricci e occhi di un verde intenso.

-Lui è timido, troppo a mio parere, ma quando ci fai amicizia scopri che è completamente diverso da come sembra.

-E poi c'è Caterina-interrompe la voce di Martina.

Mi giro verso di lei che mi sta indicando con gli occhi la ragazza accanto a Sheila: capelli di due colori diversi, occhi scuri con occhiali rotondi e vestita in modo strano.

-Lei è diversa, gli piace Melanie Martinez e per questo ha i capelli in quel modo- racconta Martina.

-E poi quelli occhiali strani e fuori moda solo perché gli piace Harry Potter-sospira Siria appoggiandosi allo schienale.

A me piaceva molto Caterina invece, non aveva paura di cosa pensasse la gente di lei, faceva quello che voleva.

Si è voluta colorare i capelli e indossare degli occhiali, se a lei piace io non posso mica giudicarla.

E, francamente, io la adoro.

I ragazzi ci si avvicinano e Martina si alza per andare nelle braccia del suo "amato" e io intanto mi presento a tutti.

-Mia-mi presento allungando la mano verso Sheila.

La vedo fare una faccia disgustata e poi distogliere lo sguardo .

Emm, okay, mi sembra tutto "normale"...

-Scusala, io mi chiamo Caterina, piacere di conoscerti-disse invece la ragazza allungando la mano verso di me.

Le sorrisi e le strinsi la mano, mi stava già molto simpatica.

Puntai la mia attenzione su Emanuele quando lo sentii urlare contro Sheila.

-A lui non piace quando gli tocchi i capelli e, Sheila, lo fa spesso-mi informa la ragazza affiancandosi a me.

Devo ricordarmene per un prossimo futuro.

-Mia, hai voglia di fare una foto insieme?-mi chiese Martina mentre i ragazzi fumavano tranquillamente lontano da noi.

Io, Siria e Martina ci andammo a sedere sulla nostra panchina e incominciammo a fare foto su foto.

...

Il pomeriggio più bello della mia vita.

Stampo l'ultima foto per poi avvicinarmi al mio muro e incorniciarle ad appiccicarle, fino a quando arriva alla sua: me e Ema insieme.

I ragazzi si erano uniti a noi dopo aversi fumato tre sigarette di seguito.

La strinsi al petto felice, la nostra prima foto insieme.

Non riuscivo proprio a togliermi quel sorriso sul volto.

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