-47-

3.9K 164 5
                                    











Ed era ricominciata la solita routine e Mia si chiedeva quando la scuola sarebbe finita. Tre mesi gli aveva risposto suo padre.

Tre mesi e la scuola finalmente sarebbe finita, il suo terzo anno sarebbe giunto al termine.

Il suo terzo anno dopo tutto era stato pieno di colpi di scena e di rivelazioni.

Sono entrate nuove persone nella sua vita e lei è cambiata, lo sapeva.

Si piaceva un po' di più.
Aveva conosciuto: Siria, Silvia, Sara, Andrea, Martina, Caterina...Aveva conosciuto Emanuele soprattutto.

Lui gli aveva stravolto la vita fin dal primo momento e, crede, di averla cambiata anche a lui dopo tutto.

Ricordava bene come era all'inizio e mettendo a confronto con quello di adesso si capiva molto il cambiamento: più aperto, più felice, più se stesso.

Mia prese lo zaino e uscii di casa, questa volta non sarebbe andata in piazza per incontrare i suoi amici d'infanzia, questa volta percorreva una strada tutta da sola.

Le mancava terribilmente la sua migliore amica eppure non trovava la forza di avvicinarla di nuovo.

Pensava che quelle labbra avevano toccato quelle di Ema, che, una volta, il ragazzo dagli occhi azzurri avevano stretto il corpo di quella ragazza. Lei è stata il suo primo amore per Emanuele.

Beh, ne era gelosa come mai successo nella sua vita.

Camilla aveva potuto godere dell'amore sconfinato di Emanuele. Sapeva cosa voleva dire, lei.

Si sentiva male ogni volta che ci pensava. Il cuore si rompeva un po' e il cervello gli gridava:"smettila di pensarci, dobbiamo andare avanti!".

Come andare avanti?

Arrivò a scuola e andò verso la sua piccola compagnia di sole femmine.

Appena fu abbastanza vicina abbracciò Selena, di slancio, senza nemmeno salutare, aveva solo bisogno di essere importante per qualcuno. Quel qualcuno fù proprio quella ragazza dalla sua monotona treccia di lato.

Mia aveva un buco, voragine, nel cuore e aveva la voglia di piangere ma sapeva che, se lo avesse fatto, non si sarebbe fermata molto facilmente.

Si staccò e abbracciò anche le sue altre amiche e quando alzò la testa, tra tutta la folla, riconobbe la figura di quel ragazzo: circondato da nuovi amici, sempre bellissimo e molto più felice.

Perché ci stava così male, lui riusciva ad andare avanti alla grande!

Perché non riusciva ad andare avanti anche lei allo stesso modo ?...

Si staccò da Silvia e cercò di ricomporsi come meglio poteva: se lui riusciva a sorridere anche lei avrebbe finto alla perfezione, imparò a nascondere i suoi sentimenti.

Mentre dall'altra parte, Emanuele, che era circondato da tutte quelle persone ma nascondeva un oscuro segreto: si sentiva solo ma lui, da tempo, aveva imparato a fingere.

Si guardò in giro e vide la ragazza dai lunghi capelli biondi che era riuscita a farlo cambiare alla grande.

Guardò quel sorriso e ne rimase incantato come al suo solito, quel sorriso lo aveva stregato.

Quella ragazza lo aveva fatto cambiare, era riuscita a fargli dimenticare la sua ex, lo aveva riportato alla vita senza nemmeno che lui lo volesse. La cosa più bella della sua vita, il suo piccolo regalo.

No, non la avrebbe lasciata andare, lei non poteva andarsene dalla vita. Avrebbe fatto qualcosa per riconquistarla.

E se non potevano vivere la loro storia d'amore, allora, sarebbero stati insieme, ma come amici.

Emanuele voleva far parte di quella vita piena di colori, e ci sarebbe riuscito.

Avrebbe fatto di tutto per quella ragazza, ne era rimasto sconvolto, lo aveva cambiato e lui non riusciva a farne a meno.

La ragazza alzò quegli occhi che fin da subito avevano incantato il ragazzo dagli occhi color del mare.

Ema non era mai stato un ragazzo sciocco o stupido, eppure, con quella ragazza, per lui ancora bambina non riusciva a farne a meno. Voleva stare al suo fianco.

Non sapeva decifrare quel sentimento, non era come quello he provava per Camilla, no, era molto, molto, di più.

Tutti e due volevano corrersi incontro e abbracciarsi e non lasciarsi mai, come nei film.

Ma questo non è un film.

Mia distolse lo sguardo mentre voleva solo andare da quel ragazzo. Continuò a fingere che andava tutto bene.

Emanuele, per conto suo, invece, non la smetteva di guardarla, non poteva farne a meno. Quel sorriso, quelle labbra, quegli occhi ...Dio, ne era proprio perso. Voleva starle accanto.

Lasciare questi "amici" e correre da quella biondina e far intrecciare le loro dita.

Voleva baciarla.

La campanella suonò e mentre tutti incominciavano a muoversi per andare nelle loro rispettive classi, quel ragazzo restava impalato a guardare Mia. Lei era stata l'unica a farlo sentire bene, davvero bene, dopo tanto tempo.

Ma a fissare il ragazzo ci pensava Camilla in un angolo della scuola in compagnia del suo presunto fidanzato.

-Camilla-la richiamò Riccardo per la millesima volta-Mi ami?

La ragazza finalmente si girò nella sua direzione, non aveva calcolato Riccardo da quando erano arrivati, stava studiando quella coppia: la sua migliore amica e il suo primo amore, insieme. No, non lo avrebbe mai permesso anche se dovesse essere la strega della situazione.

Mia entrò in classe e solo allora Camilla si girò verso il suo fidanzato che fino a poco tempo fa era anche il suo migliore amico.

-Lo sai, non te lo devo dire un'altra volta-risponde slegando la mano da quella del ragazzo.

Si mise meglio la cartella sulle spalle e incominciò ad incamminarsi verso la sua classe.

-Io ho bisogno di conferme perché, sai, continui a guardare il tuo ex!-sbotta il moro mentre le sue guance diventarono rosse. Era arrabbiato.

Non gli piaceva essere il terzo in comodo, Riccardo amava con tutto se stesso la rossa ma non si sarebbe mai messo con una ragazza che pensa ancora al suo ex.

E non gli ne fregava cosa diceva la madre di Camilla, tutte le sue malelingue su suo padre o, proprio, su di lui.

La amava e andava oltre a queste cose, ma forse il suo era fin troppo amore.

Camilla si girò e alzò un sopracciglio mentre incrociava le braccia al petto. Riccardo si era innamorato di quell'aria di superiorità così simile alla sua e che sapeva fosse una maschera.

Amava i suoi difetti, soprattutto, si era innamorato proprio di quelli .

-Non voglio discutere di queste cose in questo momento-affermò la ragazza per poi continuare a camminare verso la sua classe.

-Camilla, adesso o mai più, io non corro dietro alle persone-disse Riccardo mentre il suo cuore scoppiava.

Era passato solo un mese, più o meno, da quando si erano messi insieme... Non doveva finire.

La rossa si fermò e, di nuovo, si girò verso il moro dagli occhi color marrone chiaro.

-E a me, come ben saprai, non mi piacciono gli ultimatum.

-Non è la risposta che mi aspettavo-confessò il ragazzo facendo un passo indietro-Camilla io non sono la ruota di scorta di nessuno, addio.

Voleva essere forte ma non ci riuscì, a lei, in fin dei conti, ci teneva veramente.

Il ragazzo si girò e cammino verso la sua classe cercando di trattenere le lacrime: due pezzi danneggiati, alcune volte, non si riescono a sistemare insieme.

Cambiami la vita.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora