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Non sapeva nemmeno descriversi in quel momento, Mia.

Stava andando a scuola con la testa fra le nuvole, stava cercando ogni singola scusa per calmarsi e andare avanti.

Ma voleva capire: perché nel momento del bisogno Emanuele non le aveva risposto alle chiamate? O perché non l'ha fatto dopo?

Si sentiva piena di rabbia e delusione allo stesso tempo.

Le sembrava di stare su una specie di barca: alcune volte le cose vanno bene ma poi succede qualcosa di burrascoso, ecco descrivere la "relazione" sua e del ragazzo dagli occhi del mare.

Ma questa volta non gliela avrebbe fatta passare liscia.

Oh, no signore, aveva la rabbia nelle vene e su qualcuno doveva pur sfogarla.

L'inverno sembrava non esistere per lei in quel momento: aveva caldo.

Entrò a scuola con affianco la sua miglior amica e Riccardo, loro non sembravano cambiati eppure si stavano frequentando.

Questo era l'ultima settimana di scuola prima delle vacanze di Natale.

Mia si guardava in giro e vedeva le persone felici con i propri amici accanto mentre lei sentiva un grosso vuoto nel petto.

Cercava con gli occhi il ragazzo che gli piaceva ma di lui nessuna traccia, nemmeno il giorno dopo e nemmeno i giorni seguenti lo vide. Sembrava sparito dalla circolazione.

La voragine nel cuore di Mia cresceva ogni minuto di più. E la rabbia sparì diventando preoccupazione.

Provò a chiamarlo ma, mai, nessuna risposta da parte sua.

Provò anche a chiamare la sorellastra ma anche lei sembrava sparita come anche la compagnia di per se.

Se ne erano andati tutti senza un valido motivo a far da base.

La scuola finì senza che lei ebbe l'opportunità di parlare con quello strano ragazzo dagli occhi spettacolari.

Cercava di dirsi che non gli mancava ma si stava dicendo tante bugie, inutili per di più.

Cercava di andare avanti: usciva con le sue amiche e anche con la sua migliore amica. Cercava un modo per dimenticare.

Però una domanda la tormentava come anche l'ira repressa per Emanuele.

Ogni giorno, la mancava di quel ragazzo si faceva sentire e da una piccola spaccatura divenne un burrone.

La notte piangeva e si chiedeva se aveva sbagliato qualcosa, se aveva sbagliato a dargli quel bacio a stampo.

Perché se ne era andato ? Quale era il suo motivo ? C'era ?

L'inverno divenne difficile da superare, divenne freddo, il più freddo della sua vita.

Tutti vedevano che la minuta ragazza stava cambiando drasticamente e nessuno riusciva a capirne il motivo.

Mia incominciò ad isolarsi sempre di più, incominciò a detestare stare in compagnia di altra gente, si era innamorata della sua solitudine.

Incominciò ad apprezzare la compagnia, solo, della sua musica a dir poco deprimente.
Divenne un vero pezzo di ghiaccio. Parlava poco e sorrideva così di rado.

Usciva spesso di casa, sopratutto quando pioveva, gli piaceva la pioggia, la amava. Con l'ombrello in mano incominciava a camminare per le strade della sua piccola cittadina per poi andarsi a sedere su una panchina anche se era bagnata.

Piano piano imparò a dimenticarsi di quel nome, lo represse, le faceva male ricordarselo: era come ricevere una pugnalata al cuore.

Smise di pensarlo, lo lasciò andare, semplicemente.

Per lei era arrivato, davvero, il momento di cambiare e, quindi, voltare pagina.

L'amore non sarebbe stato per lei, lo sapeva, ma almeno adesso sapeva cosa voleva dire.

Tutte le stavano accanto, era deprimente vederla in quelle condizioni.

I suoi fratelli la facevano uscire il più possibile con loro, i suoi genitori la amavano come solo loro sapevano fare e tutti i suoi amici le stavano accanto come potevano.

Aveva avuto gli incubi e appena si svegliava andava ad intrufolarsi nel letto di suo fratello Lorenzo. Quei due erano diventati inseparabili, Mia la ombra di Lorenzo e diceversa.

In quei giorni Alan tornò single è così i tre uscirono insieme: una serata per persone sole. Si divertirono e si riscoprirono fratelli.

Dopo Natale la ragazzina dai lunghi capelli biondi ricominciò a parlare con tutti i suoi familiari e, piano piano, anche con i suoi amici.

Cambiò stile di capelli, se li tagliò facendoli arrivare solamente alle spalle.

Mia era cambiata tutti lo potevano confermare e solo una persona sapeva la vera motivazione: Selena, la sua compagna di classe.

Aveva dimenticato il nome di quel ragazzo, l'aveva tolto, eliminato.

Nessuno parlava più di quel nome.

Selena non osava nemmeno nominarlo, comprendeva quel dolore.

Capodanno arrivò e Mia lo trascorse in compagnia dei suoi amici: Camilla, Riccardo, Selena, Alan e Lorenzo. Erano diventati una compagnia oramai.

Una compagnia bella compatta.

Al conto alla rovescia Mia pensò a tutto quello che aveva passato quell'anno e un nome le tornò in mente.

Sì tocco le labbra e si ricordò quello dolce parole e quei caldi gesti d'affetto.

Arrivò il nuovo anno e lei aveva nella sua testa di nuovo quel nome.

Non lo avrebbe mai dimenticato anche se ci provava, quel nome era inciso nel suo cuore, per sempre.

Non lo avrebbe mai dimenticato, lo sapeva, ma doveva andare avanti e così fece.

Cambiami la vita.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora