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Ed eccolo arrivato: l'intervallo.

Oggi, dopo qualche settimana ho preso il coraggio per parlare con la mia ex migliore amica sul fatto di Emanuele. Voglio chiarire le cose una volta per tutte.

Io voglio Emanuele tanto quando lui vuole me. Sono stanca di nascondermi e avere paura di ferire una persona che non ci ha pensato due volte a ferire me.

Sono stanca di essere la buona di turno, quella che subisce costantemente per far felice gli altri. No, basta, adesso voglio rendere felice me stessa, voglio mettere me al primo posto.

E, si dà il caso, che la mia felicità è proprio l'ex di Camilla.

Si sono lasciati da un bel po' di tempo e con il mio arrivo lui è riuscita a dimenticarla, adesso tocca a lei una volta per tutte.

Basta, basta, essere buone, per persone che non meritano niente, ne ho sopra i capelli.

Mi alzo dal mio posto e mi dirigo fuori dalla mia classe: aggiusterò questo conto una volta per tutte.

Appena uscita vedo Camilla passarmi accanto come se io fossi invisibile, la prendo per il braccio senza pensarci due volte.

Lei si accorge di me e si gira, la tensione tra di noi è già alta.

Slego il nostro contatto.

-Seguimi, dobbiamo parlare-affermo per poi allontanarmi da tutti quei ragazzi che stano rientrando a scuola dopo essersi fumati una sigaretta.

La rossa mi segue senza fiatare e sempre a testa alta. Non ha paura di stare da sola, non ha mai avuto paura di niente ed è per questo che la ammiravano tanto, volevo assomigliarle.

Adesso però sono fiera di avere paura di qualcosa: è inumano non avere paura di niente. Fa male sopratutto.

Mi fermo quando siamo lontano dal passaggio degli studenti.
È ora di crescere. È ora di dare a me una possibilità. È ora di voltare finalmente pagina. È ora di capire chi può restare al mio fianco e chi non voleva mai starci. È giunto il momento di cambiare categoricamente.

La ragazza incrocia le braccia al petto e mi guarda con quegli occhi che potrebbero uccidermi.

Non siamo mai state delle buone migliori amiche, non siamo proprio l'esempio più buono da seguire molto probabilmente.

A lei ci tenevo però, veramente.

-Sono qui per dire le cose chiaramente anche se a te non piaceranno-incomincio-Io mi frequenterò con Emanuele che ti piaccio o meno.

La vedo corrugare le sopracciglia e stringere le mani.

Wow, come ci siamo ridotte dall'inizio dell'anno ad adesso.

Mi dispiace molto per il nostro rapporto o per mia madre che è la miglior amica della sua, credo che sia per questo che lei sia diventata la mia: condizionamento o più che altro speranza di non rimanere sola.

Io, però, per lei, non lo sono mai stata. Non si è mai sforzato per esserlo.

Mi mancherà ma come è giusto che sia devo andare avanti. Non posso aspettarla sempre, non posso perdonarla quando commette sempre gli stessi errori.
Si deve cambiare nella vita. Andare avanti.

-Va bene, ma ricorda: prima di essere tuo, lui era mio e per quanto tu ci provi, non prenderai mai e poi mai il mio posto-ringhia e io resto ferma al mio posto, mi aspettavo queste parole-Io, per lui, sono stata la prima.

Ma io dico:  ci prova gusto a ferirmi ?

-Un giorno, molto vicino, Emanuele si stancherà di te e come un bravo cagnolino tornerà da me: tu sei un giocattolo usa e getta-continua a sminuirmi e a me arrivano gli occhi lucidi-Non potrai mai competere con me, non sei nulla mettitelo in testa. Sfigata.

-Cazzate-dice una voce non mia.

Mi giro e vedo il mio uomo camminare verso di noi a passo svelto.

Mi viene da piangere e so di mio che non dovrei. Le sue parole mi hanno fatto male, non mi aspettavo tutta questa cattiveria da lei...

Credo, di non meritarmela dopo tutto quello che ho fatto per lei.

Non doveva.
Ancora una volta mi ha dimostrato chi è veramente: che ragazza avevo accanto.

Non merita nessuno una mia lacrima e io non meritavo di star separata da Emanuele per tutto questo tempo.

Il ragazzo arriva e mette il suo braccio sulla mia spalla per poi condurmi al suo torace e stringermi al suo petto. Un abbraccio in cui mi sentii a casa, protetta.

-Lei è stata la cosa più bella che mi sia mai capitata, meglio di te o di tutte quelle che ho avuto-sbotta stringendomi al suo petto, protettivo.

Alzo la testa e vedo i suoi occhi azzurri in questo momento diversi: più scuri, è arrabbiato.

Mi sta difendendo, sta difendendo quello che c'è tra di noi. Sono così felice.

-Mi ha fatto capire cosa voglia dire accettare in tutto e per tutto una persona: negativi e non. Lei ha scavato e mi ha conosciuto. Lei è riuscita ad amarmi come mai nessuna ragazza ed è per questo che nessuno potrà mai superarla. Nemmeno tu, Camilla-ribadisce e io sento le farfalle nello stomaco.

Sono felice. Lui è la causa.

-Beh, vi auguro il meglio allora, invitatemi al matrimonio e figli maschi-dice schifata la rossa per poi girarsi e andarsene.

Qualche secondo dopo mi stacco dal ragazzo, non volevo finisse così: volevo essere forte e rispondere a modo. Sarà per la prossima volta a quanto pare.

-Mia, sai già che non è vero quello che a detto, vero?-mi chiede avvicinandosi e facendomi alzare la testa.

Incontro i suoi occhi e li vedo cambiati, più tranquilli.

Sorrido dolcemente.

Prendo le sue mani e faccio intrecciare le nostre dita.

-Lo so, grazie per essere venuto in mio soccorso-dico e lui sorride.

Mi ci perdo nel suo sorriso.

Slega il nostro contratto di mani e li mette dietro alla mia schiena, mi avvicina a lui pericolosamente e abbassa la testa fino a quando i nostri nasi si sfiorano.

-Verrò sempre in aiuto di una dolce punzella-afferma strofinando i nostri nasi.

Il suo profumo sa di nicotina: avrà appena fumato qualche sigaretta .

Di solito odio questo odore ma mischiato al suo profumo maschile è semplicemente da favola. Mi piace così tanto.

-C'è ne sono così tante di "dolci punzelle"-lo derido mettendo le mie mani dietro al suo collo.

Mi è mancato giocare in questo modo con lui.

-Si, probabile, ma di Mia Niky c'è ne solo una e si dà il caso che sia solo mia-dichiara sorridendo beffardo.

-Quindi, tu saresti il mio eroe?

-Nah, sono più il tipo da cavallo bianco e vestito celeste, sai, il principe azzurro- dice spavaldo.

-Il mio principe azzurro?-chiedo quando le nostre labbra si sfiorano.

Le sue labbra sono la mia droga.

-Solo ed esclusivamente tuo, mia principessa-conclude per poi far unire le nostre labbra.

Mi è mancato così tanto e questa volta non lo lascerò andare così facilmente. Questa volta terrò la mia felicità sempre vicina a me.

Cambiami la vita.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora