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-Tieni ancora gli occhi chiusi-mi raccomandò il ragazzo.

Poco prima avevamo superato la passerella insieme e, cavolo, lo rifarei mille volte con lui al mio fianco.

Mi ha tenuta per meno e mi sono fidata di lui, mi fido di lui dovrei dire.

Appena superato l'ostacolo mi ha ordinato di chiudere gli occhi e mi ha guidato fino a qui.

Mi sento in ansia per quello che vorrà farmi vedere.

Ci fermiamo e lascia la mia mano ma io, senza pensarci due volte, afferrò il suo braccio e lo stringo.

Ho paura.

-Apri gli occhi, Mia-ordina dolcemente e io lo
feci e ne restai praticamente incantata.

Davanti a me si estendeva una distesa di alberi immensa e, in lontananza, si vedeva l'inizio di una piccola città.

La mia labbra erano schiuse e i miei occhi si guardavano in giro meravigliati del bellissimo posto dove mi aveva portato Emanuele.

-Mi sono fatto perdonare deduco-affermò quando io lasciai il suo braccio.

Mi girai e mentre mi mordevo il labbro annuii.

Era un posto bellissimo, forse il più bello di tutti quelli che ho potuto vedere, un po' di più anche perché c'è Emanuele al mio fianco.

-Con l'alba è ancora più bello, ma, noi non la vedremo, almeno non questa volta-mi informo e io mi girai per osservarlo meglio.

Con la luce del sole i suoi occhi sembravano ancora più azzurri, si potevano confondere con il colore del cielo.

I suoi capelli marroni scuro tirati all'insu stavano benissimo.

Mi guardava attentamente e io guardavo lui, e, mi resi conto che non importa quanto fosse bello il paesaggio davanti a me, lui era molto più bello, più bello di tutto.

-Dove mi vuoi portare?

-È una sorpresa-mi rispose e io annuii.

Mi si avvicinò e mise una mano sulla mia guancia sinistra, me la accarezzò dolcemente e io intanto mi perdevo nei suoi occhi.

Chiusi gli occhi e mi lasciai cullare da quel gesto, semplice ma che mi suscitava molto, troppo.

Stavo bene, per la prima volta stavo bene per davvero, non mi mancava niente.

È lì, sopra a quella collinetta che mi accorsi di cosa mi riusciva a completare finalmente: lui.

Emanuele è riuscito a riempire quel vuoto nel petto, lui, il ragazzo più misterioso di tutti.

Perché propio quest'ultimo ?

-Sei così fragile-sussurrò mettendomi dietro l'orecchio un ciuffo dei miei capelli.

-Tu non sai quanto sono forte, non mi conosci-ribatto aprendo gli occhi e perdendomi nei suoi.

-Allora, fatti conoscere.

-Lo farò, ma anche tu devi farlo-dissi sfidandolo, lui mi tenne testa.

-Se entri nella mia vita, poi non ne esci-mi informa abbassando la mano e facendola ricadere sul suo fianco.

-Chi ha mai detto che voglia uscirne?

Mi sorrise e fece un passo indietro per poi voltarmi le spalle e osservare il paesaggio.

Non sono mai stata così fiera delle mie parole prima d'ora, ma quelle dette oggi le ridirei fino all'infinito.

Io voglio conoscerlo fino in fondo è non uscirò, non ci penso nemmeno, io lo conoscerò per filo e per segno.

Non scappo, io resto.

Si girò e mi fa segno di seguirlo, lo feci senza pensarci due volte, volevo passare più tempo possibile con lui.

Ci addentrammo nel bosco però questa volta stavamo scendendo.

Dove mi porterà adesso ?

Mi strinsi nel maglione molto più grande di me che mi arrivava fino alla fine del mio sedere.

Avvicinai la manica al mio naso e sentii il profumo di Emanuele, a dir poco buono.

Cavolo, sto indossando una sua maglietta e, ammetto, mi fa sentire diversa come se fossi protetta: come se Ema mi stesse abbracciando.

Sbattei nuovamente contro la schiena del ragazzo ma questa volta lo sentii  ridacchiare.

-Uh, non ti ci abituare-sbottai anche se ero felice-Starò più attenta.

-Mh, ci dovrei credere?-ride di me e non c'è cosa più bella, la sua risata era come una dolce melodia per il mio cuore.

Continuammo con il nostro battibecco per un bel po', fino a quando Emanuele si fermò e guardò davanti a sè.

Mi girai anch'io e, ancora una volta, restai a bocca aperta: davanti a me si estendeva un lago.

Ema incominciò a incamminarsi e pochi secondi dopo lo seguii a mia volta.

Lasciò la cartella e si tolse la maglietta rimanendo a petto nudo, pochi secondi dopo incominciò anche a sbottonarsi i pantaloni.

-Hey, hey, fermo, cosa stai facendo?-lo fermai mentre le mie guance andavano a fuoco.

-Non lo vedi, devi andare anche da un oculista, non ti manca niente eh-mi derise rimandando in boxer.

Oddio mio, questo è pazzo.

Cercai di non far cadere gli occhi ma, cavolo, era davvero una sfida con me stessa.

Allora, Mia guarda i suoi occhi, non è difficile, solo i suoi occhi, i suoi occhi.

Oh dannazione!

Ha un petto muscoloso con un tatuaggio al fianco sinistro: un teschio con una corona.

Boxer neri e gambe lunghe.

Perché non fa il modello?

Mia, per l'amor del cielo torna in te e stoppa sti ormoni adolescenziali !

-Ti piace ciò che vedi?-rise di me e io arrossii girandomi dall'altra parte.

Ma che cavolo mi salta in mente?
Stare a casa no è?!

-Mia, vieni a farti il bagno con me-mi spronò la sua voce.

Le sue mani si posarono sulle mie braccia e io diventai più dritta di uno stuzzicadenti mentre il mio viso andava in fiamme.

Uh, incomincio ad avere caldo, estintori nei paraggi ?

-Fa freddo-mi lamentai.

Non avrei mai e poi mai fatto un bagno con lui.

MAI.

-Non penso-rise di me-Prova a toglierti il maglione e vedrai.

Smettila di ridere sennò ti arriva un pugno in quella bella faccina creata dagli angeli !

-Beh, non ho il costume-dissi.

-Ma hai l'intimo, non è tanto diverso-sussurrò nel mio orecchio-Ti aspetto in acqua, non farmi aspettare troppo.

Lasciò le mie braccia e la sensazione piano piano se ne andava.

Mi morsi il labbro mentre una me sana di mente combatteva con la mia parte pazza e molto presa da quel ragazzo.

Presi la fine del maglione e piano piano mi incominciai a spogliare, cosa avevo da perdere ?

Lui mi guardava e io avevo la faccia in fiamme.

L'acqua era gelata e per questo mi gettai subito, come facevo al mare assicurandomi di toccare.

-Pensavo non venissi, mi hai stupito-si complimentò avvicinandosi a me.

-E continuerò a farlo-dissi spavalda.

-Oh, lo spero.

Cambiami la vita.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora