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È inutile dire che la mia miglior amica dopo nemmeno un giorno è venuta a sapere del mio primo appuntamento con il nostro compagno di classe.

L'unica cosa che nessuno sa, tranne lui, è l'incontro con il ragazzo più misterioso che abbia mai conosciuto nella mia vita.

Mi guardo la mano e mi ricordo di quando le nostre mani sono entrati in contatto: mille brividi mi percorrono, le guance si colorano e la sensazione di caldo aumenta.

Da quel pomeriggio l'ho visto nella scuola ma non ho avuto il coraggio di andargli a parlare, e di solito io sono coraggiosa, ma con lui non ci riesco.

Mi arriva una pallonata in testa che mi fa risvegliare dai miei pensieri.

Alzo la testa e vedo Camilla sbuffare, un po' gli irrita il fatto che non sa cosa mi frulla in testa.

-Giochi oppure no ?-mi domanda una ragazza della mia classe da dietro la rete da pallavolo.

Scuoto la testa e mi vado a sedere sulla panchina.

Prendo il cellulare e infilò le cuffie nelle orecchie facendo partire la canzone di Benji e Fede: "New York".

Alzo la testa e guardo l'altra classe, la sua classe.

Ed eccolo, lì che gioca a basket con i suoi compagni.

È così bello.

Ha i capelli legati all'indietro e così gli occhi si vedono meglio, indossa una maglietta larga senza maniche e pantaloni larghi che gli arrivano fino alle ginocchia.

Non capisco come non mi sia mai accorta di lui, come può essere passato inosservato fino ad adesso?

Si ferma e velocemente si toglie la maglietta come alcuni dei suoi compagni.

Le guance mi si tingono mentre sento degli urletti da parte di alcune mie amiche, la cosa mi fa impazzire.

Ema si gira e i nostri occhi entrano in contatto visivo, sorrido felice e alzo una mano per salutarlo e lui fa lo stesso.

È così dannatamente bello quando sorride.

E poi, mi ha salutato mentre alle altre non le calcola minimamente.

È davvero un bellissimo ragazzo, cavolo chi non lo direbbe: fisico muscoloso, mascella perfetta, braccia forti e occhi pazzeschi.

Una cuffia si stacca e io mi giro verso la ragazza che mi ha staccato la cuffia e vedo la rossa.

-Ma che v-incomincio a lamentarmi.

-Come lo conosci?-mi chiede, interrompendomi, e sedendosi al mio fianco.

Tiro via le cuffie dalla orecchie e metto via il cellulare.

-Chi ti dice che lo conosco?-chiedo spavalda mentre la guardo nei suoi occhi verdi.

-Ti ha salutato-risponde ovvia.

-Forse mi ha salutato solo perché gli andava-affermo, non gli voglio raccontare del nostro primo incontro. È nostro, privato.

-Non penso, Ema è un ragazzo molto chiuso di suo, non saluta gente alla cavolo-dichiara lei mentre guarda il ragazzo.

Mi sento gelosa di come lo guarda e come dice di conoscerlo, insomma lei chi è per lui ?!
Perché lo chiama Ema ?
Si conoscono ?
Non sarò mica gelosa della mia miglior amica ?

-Io non sono mica una persona alla cavolo-sbotto alzandomi dalla sedia.

-Credi di essere speciale? Avere qualcosa di diverso dalle altre ragazze? Chi ti credi di essere?-ribatte lei alzandosi a sua volta.

Stringo le mani a pugno mentre sento le lacrime arrivare, non si comporta così una buona migliore amica, non dovrebbe dirmi queste cose...

-Va fan culo-dico prima di correre negli spogliatoi.

Mi rifugio in bagno e mi lasciò scivolare contro il muro.

Mi sento così male, prima pensavo di avere almeno una possibilità con lui, adesso, invece, per colpa di Camilla, mi sento morire dentro.

Io non sono all'altezza di Emanuele, lui è così dannatamente perfetto mentre io sono così imperfetta e piena di dubbi.

Mi sento morire dentro, pensavo di aver una possibilità con lui ma forse mi sono solo illusa.

...

Entro in classe e vedo la mia "miglior amica" parlare con Alex e sorridersi amorevolmente.

Oh, ma certo, prenditi pure il ragazzo con cui mi stavo frequentando!

Forse, mi sono proprio sbagliata sul conto di Camilla, forse ho sempre capito Roma per Toma, lei non può essere la mia miglior amica.

È ora di allontanarmi e trovare altre amiche.

...

Sono sdraiata sul mio letto con le cuffie nelle orecchie pensando a tutto quello che mi ha sempre unito a Camilla.

Alla fine io e lei siamo diventate migliori amiche perché ci conosciamo da sempre e perché le nostre madri si considerano tali.

Il letto si abbassa e io apro gli occhi, vedo seduta mia madre mentre mi guarda attentamente.

-Mamma, le migliori amiche come si dovrebbero comportare?-le domando e lei sembra un po' sbigottita per la mia domanda ma si riprende velocemente.

Mi sorride dolcemente e allunga la mano per toccarmi il viso e spostare una ciocca dei miei capelli dietro all'orecchio.

-La miglior amica è quella che c'è sempre, che rinuncia a stare con il proprio ragazzo per stare con te e renderti felice. È la ragazza che ti capisce attraverso uno sguardo, vi capite solo guardandovi negli occhi-mi racconta e io non mi rispecchio per niente-Vi apprezzate e non vi sminuite mai, siete felici per l'altra e se c'è n'è bisogno la aiuta a crescere. Amicizia è esserci sempre nel bene e nel male.

Io e Camilla non siamo proprio la prova di due migliori  amiche perfette , forse non lo siamo nemmeno.

-Come hai capito che Laura è la tua miglior amica?

-C'è stata quando ero imperfetta-mi informa sorridendomi-C'è sempre stata, nel bene e nel male, mi ha aiutato a crescere, è grazie a lei che sono arrivata qui.

Ripenso a Camilla e un po' mi dispiace di come l'ho trattata, voleva solo non illudermi, non vuole farmi soffrire per Emanuele.

Domani devo chiederle scusa.
Mi avvicino a mia madre e l'abbraccio e lei ricambia stringendomi ancora più forte.

Domani sarà il compleanno di mia madre e mio padre ha già organizzato una festa in grande, compierà ben cinquantasette anni anche se li dimostra molti di meno.

Tutti i miei fratelli gli hanno già comprato qualcosa mentre io non so ancora cosa, non è facile ma domani mattina mi metterò di impregno e glielo troverò.

Mi stacco un po' per osservarla meglio e ammetto di essere davvero orgogliosa di mia madre.

La donna più forte del mondo.

Mi ributto nelle sue braccia, le braccia che mi hanno cullato è tenuta al sicuro fin da quando ero piccola.

Cambiami la vita.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora