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Io e Chelsea camminavamo al piano sopra al nostro per raggiungere Sara in camera sua per poi andare in caffetteria come quasi sempre dall'inizio della scuola.

Più ci avvicinavamo alla stanza più si sentivano le voci delle sorelle. Bussammo alla porta e una Flaviola scazzata ci aprì.

"Ehm... che succede?" chiesi.

"Beh, lo sai, è stato un weekend pesante, è lunedì, Mar non ha bevuto ancora il suo caffè e poi bisticciano spesso lei e Sara, sono sorelle credo sia normale. Io ci ho fatto l'abitudine ormai"

"Senti o troviamo una soluzione o io divento pazza" sentii dire a Mar mentre Flaviola ci faceva entrare.

"Esattamente, io ho bisogno dei miei spazi" Sara sembrava d'accordo.

"Oh, intendi i tuoi spazi per il disordine" la riprese la maggiore.

"Il problema è che fin da piccole abbiamo avuto le stanze separate a casa, siamo troppo diverse" spiegò Sara.

"Jordy..." mi richiamò Mar sconfitta.

"Non è che ti andrebbe di tornare in stanza con noi?" mi chiese.

"Va bene" dissi ridendo, a Chelsea non sarebbe dispiaciuto passare del tempo con Sara, come lo scorso anno di nuovo.

In caffetteria la mia amica raggiunse gli Our 2nd Life che erano al LORO tavolo perché era ancora il suo giro di Spillet quella settimana e il gruppo non si lasciava scappare occasione per strapparcela via.

"Dio, buongiorno O2sfigati" esordì Flaviola in caffetteria, Mar era affianco a lei ma non li degnò di uno sguardo quando passò lì affianco per andare a ordinare il suo caffè.

Io guardavo Sam che sembrava assente, mi chiedevo se ci avesse almeno notati, sembrava non aver dormito più di due ore. Che avesse dipinto quella notte?

"Su, Jordy, venite a sedervi con noi" disse piano Mar mentre mi sorpassava.

Ci sedemmo in fondo alla stanza e ci mettemmo a parlare della festa, che poi era quello di cui tutti parlavano quella mattina. Poi mi misi d'accordo con Mar per portare le mie cose nella loro stanza nel pomeriggio. Fatto questo, lei prese il suo bicchiere e se ne andò salutandoci sbadata. Ancora una volta passò affianco agli O2L senza degnarli della sua attenzione. Sentivo i nervi di Kian aggrovigliarsi.

"Che le prende?" chiesi a Fla.

"Credo sia colpa mia" Sara abbassò la testa.

"Ma no, litigate spesso, era già così ieri, non so che dirti, è lunatica, la conosci" la questione non mi convinceva, ma se lo diceva Fla che era la sua migliore amica...

Le lezioni andarono lentissime quella mattina. Prima cosa era un moscio lunedì dopo un epico weekend, seconda volevo assolutamente parlare con Mar, in quella che sarebbe tornata a essere la mia stanza, terzo non sopportavo più di vedere Sam così nero durante l'ora di inglese.

Quando suonò la campanella lui reagì solo quando tutti si erano già alzati. Lo sorpassai mentre chiudeva il libro che era scarabocchiato come ricordavo.

"Hey" entrai in camera di Mar e Fla con la valigia, avevano già parlato con la responsabile del dormitorio ed era tutto ok.

"Non posso crederci che sei di nuovo in stanza con noi" mi disse Fla contenta.

"Mar?" chiesi ma lei fece spallucce.

"Non è ancora tornata da lezione" mi rispose.

Cominciammo a mettere a posto le mie cose, Flaviola mi stava aiutando e nel mentre parlavamo della giornata. Quando Mar tornò in camera sbattendo la porta e buttando i libri sul suo letto.

"Fammi indovinare" la guardai con un sorriso "Kian"

"Chi se no?" chiese retorica mentre si legava i capelli in una crocchia spettinata.

"Dio ma cosa vuole?" le chiese Flaviola e vidi Mar cambiare espressione e poi socchiudere gli occhi.

"Dovresti parlare con Sam. Seriamente." mi disse solo questo prima di chiudersi in bagno e mettersi sotto la doccia col volume a palla.

"Ora cosa c'entra Sam?" chiesi confusa a Flaviola.

"Kian e Sam avranno discusso?" era confusa quanto me. Mi stava già venendo il mal di testa.

Presi il telefono e mandai un messaggio a Sam:

Dove sei? Possiamo parlare?

Lo raggiunsi alle gradinate del campo di basket dov'era seduto a gambe incrociate che faceva degli schizzi sul suo quaderno. Aveva la faccia rilassata e le mani sporche di grafite.

"Oh ciao" si mise la matita sull'orecchio e chiuse i fogli.

"Ciao"

"Volevi parlarmi?" mi chiese.

"Si, volevo solo sapere se è tutto ok, insomma oggi ti ho visto un po' distante a lezione, mi chiedevo se fosse successo qualcosa" non sapevo nemmeno io cosa chiedergli in realtà.

"Dimmi perché sei davvero qui" mi disse improvvisamente scuotendo la testa, capiva quando non dicevo cosa pensavo.

"Cosa..?"

"Sai che hanno discusso di brutto Kian e Mar vero?" mi chiese e si, lo sapevo, era il motivo per cui ero lì. Così abbassai la testa e annuì.

"Beh hanno discusso perché io e Rosa ieri sera abbiamo litigato, perché ovviamente la ragazza che ho dipinto non è lei, stamattina non era a colazione con noi, quando ne ho parlato con Kian gli ho detto per una volta di lasciar stare te e le tue amiche ma lui ovviamente non ne vuole sapere. Dopo le lezioni ha fermato Mar perché credeva che fosse stata lei a dirmi di chiederglielo"

"Mi dispiace" mi sedetti poco lontano da lui.

"E' colpa sua ancora una volta Jordan"

"No Sam, hai dipinto me, non Kian, Mar e Kian si evitano per colpa nostra, sai che starebbero insieme se le circostanze fossero diverse" sospirai e poi mi misi a gambe incrociate come lui.

"Sono così strani quei due" scosse la testa guardando il viale alberato al di là del campo.

"Parliamo noi..." gli ricordai.

"A proposito di questo, io e te non abbiamo ancora avuto modo di parlarne" cominciò girando il busto dalla mia parte.

"Ma non c'è bisogno che mi racconti niente, le ragazze mi hanno detto tutto" lo avvisai.

"No Jordy, sono stato una merda, non sai come sono stato male quando te ne sei andata"

"Lo so, le ho viste le tue chiamate, ma io volevo solo sparire dalla vostra memoria" spiegai non riuscendolo a guardare negli occhi scuri e sinceri.

"Si ma non è successo, soprattutto con me" mi disse e io sentii il mio cuore battere un po' più veloce.

Rimasi lì a fissarlo, non dissi niente, avevo la bocca spalancata, non mi sarei mai abituata all'effetto che mi faceva Sam.

"Dovresti chiarire con Rosa" gli dissi stupidamente.

"Ah, tranquilla, è solo una delle tre ragazze con cui sono uscito da quando sei andata a Londra" mi disse mentre si alzava. Io arrossii.

Sam mi aveva infranto il cuore ma in qualche modo, anche se rotto, credo fosse ancora suo perché non mi batteva mai così forte tanto da togliermi l'aria.

The Jam 2 || Sam PottorffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora