Ricordò le innumerevoli volte in cui lei stessa aveva intrapreso quel viaggio dentro di sé e si ripromise che, qualunque cosa fosse accaduta, non avrebbe lasciato che la ragazza si perdesse in quel sentiero di ombre.
-le luci di settembre
Entrammo nella stanza di Kian in silenzio, era mattino presto e non c'era nessuno se non Mar addormentata sulla sedia accanto al letto.
"Ma guarda che carini" commentò Sam con una nota di ironia. Si tenevano la mano e non li avevo mai e dico mai visti così.
"Quasi mi dispiace svegliarli" io ero seria.
Ma mentre lo dicevo Mar stava già aprendo gli occhi.
"Jordy" si stropicciò il viso e poi si tirò su.
"Ciao, mi hai fatto prendere una paura immensa sai, avresti dovuto avvisarmi" la rimproverai.
"Scusa mamma" sussurrò lei ancora un po' addormentata.
"Come sta?" Chiesi facendo cenno con la testa verso il ragazzo steso sul letto.
"Come se non fosse mai successo niente, qualche livido qua e là ma passerà" lei sorrise guardandolo.
"Già ha le ossa dure almeno quanto la sua testa di cazzo" commentò Sam che mi fece ridere.
"La testa di cazzo sei tu Samuel" farfugliò Kian ancora con gli occhi chiusi.
"Ma buongiorno" lo salutò Mar.
"Oh Jordy ci sei anche tu" mi notò dopo.
"Ciao testa calda, ti ricordi di avermi salutata ieri?" gli chiesi.
"Mh, non proprio, la prima cosa che ricordo sono le domande dei dottori, ho le idee ancora un po' confuse" strizzò gli occhi.
"E' già un miracolo che tu sia sveglio" gli dissi.
"Ok, saluta la tua ragazza Lawley, ti dovrai accontentare di me per la mattinata, le hai fatto passare la notte qui" Sam si andò a mettere sulla sedia dove c'era Mar.
"Non voglio andarmene io" protestò lei.
"Mar dai vai, tornerai dopo, stai morendo di sonno, io non mi muovo mica" Kian fortunatamente la convinse così lei sbuffò.
"A dopo" si avvicinò al ragazzo e si baciarono.
Guardai Sam con gli occhi spalancati, stavo facendo del mio meglio per non agitarmi e trattenermi dal festeggiare.
"Andiamo Jordy?" mi chiese lei.
"Si, ciao ragazzi" salutai i due con la mano ed uscimmo.
"Allooooora" non le diedi neanche il tempo di finire il corridoio.
"No Jordy ti prego" si mise una mano sugli occhi dopo aver chiamato l'ascensore "Ho tipo due ore di sonno, zero caffeina in corpo e un mal di testa atroce. Non chiedermi cosa sia successo stanotte" mi supplicò.
Da quelle parole capii che avevano parlato e anche tanto, ecco perché non aveva dormito. Quindi la seguii silenziosamente nell'ascensore con un sorriso vittorioso stampato in faccia.
Una volta al campus, lei andò direttamente a dormire e io andai in caffetteria, fortunatamente deserta, a prenderci la colazione e un caffè doppio per lei. Mi avrebbe amata al risveglio. Al cambio d'ora andai dalle ragazze e raccontai loro tutto e passarono la voce agli altri.
"Hai parlato con Sam?"
Ed eccola lì. Avevo smesso di prendermi cura io di lei, ed era tornata lei a preoccuparsi di noi. Aveva un'aria più riposata e sembrava di più lei coi capelli appena fatti e morbidi.
"Si, è tutto ok davvero, tranquilla, non ce l'ho con te" alzai gli occhi al cielo.
"E' stato un periodo nero quello. Non so se ti rendi conto di quanto ti ami quel ragazzo" mi sorrise attraverso lo specchio mentre la guardavo mettersi il trucco.
"E tu ti rendi conto di quanto ami Kian, Mar?" le sganciai la bomba infatti lei poggiò il pennello.
"Certo che lo so Jordan" sospirò e abbassò lo sguardo "e mi fa paura, davvero tanta. E' il mio punto debole, l'unica cosa da cui non so proteggermi" mi confessò. Allora ne era al corrente.
"Perché hai paura?" le chiesi "Anche lui ti ama lo sai"
"Perché sono cresciuta così, senza amare o essere amata. Io e Sara siamo cresciute da sole, sono stata io a prendermi cura di lei per la maggior parte della sua adolescenza, sono dovuta crescere in fretta, non avevo tempo per farmi spezzare il cuore"
Era una storia triste ma la raccontò con una punta di freddezza, caratteristica tipica di Mar. E Sara mi aveva accennato del fatto che i loro genitori non fossero mai stati molto presenti e che Mar avesse un brutto rapporto con loro. Evidentemente questo aveva accentuato il suo caratteraccio e aveva fatto chiudere di più Sara in se stessa.
"Puoi sempre iniziare no?" le sorrisi.
"Non lo so, fra noi due è sempre stato un tale casino" chiuse la trousse rinunciando a truccarsi quel mattino.
"Magari da ora in poi sarà diverso. Ammettilo che hai davvero avuto paura di perderlo, lo so Mar"
"Ok Jordy conversazione chiusa" avevo oltrepassato il limite, mi mangiai le mani.
"Scusa" mormorai.
"Vado un attimo in camera di Jc a prendere delle cose per Kian e poi vado di nuovo in ospedale ok?" prese le sue cose con fretta.
"Va bene, torni tardi?" seguivo i suoi movimenti per la stanza da sotto la porta del bagno.
"Non credo, penso ci sarà la sua famiglia oggi pomeriggio" si mise la giacca e prese la borsa "Ci vediamo" mi sorrise e uscì.
"Ciao"
La tempesta era tornata alla Penn State.
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The Jam 2 || Sam Pottorff
Fanfiction"Sempre divertente il giovedì eh?" Forse lo era per gli Our Second Life, perché per noi, a distanza di un anno, faceva ancora venire la pelle d'oca. Il sequel di The Jam che potete trovare sul profilo di @Rage_Love