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Pov di Sam

"Si incazza con me e se la prende con gli altri"

Jordy aveva ragione, Mar sapeva fare paura, almeno quanto Kian. Si vedeva fosse dispiaciuta per noi, io lo ero di più. Quello sarebbe stato il mio turno di Spillet e sapevo che appena tornato in camera, Kian sarebbe stato intrattabile. Era una cosa che mi aspettavo, che mi chiedesse di scegliere Sara, ma non ci avrebbe mai creduto nessuno, a malapena avevamo parlato una volta, stava solo diventando un gioco di mosse e contro mosse.

"Sono così fottutamente stanca dello Spillet" Jordy sbuffò rendendo il suo viso bambinesco. Tenera.

"Jordy passo un attimo in camera" alzai lo sguardo su Mar che mi guardò capendo subito. Dovevo andare di Kian.

"Dopo ci andiamo al laboratorio però?" mi chiese col broncio.

"Certo, se vuole può venire anche Mar, tanto è di casa ormai..." le lanciai la battutina e lei alzò gli occhi al cielo.

Uscì dalla stanza delle ragazze chiudendo delicatamente la porta. Percorsi il giardino fino al dormitorio maschile, perso nei miei pensieri e nelle parole di Mar e Kian. Lei aveva ragione, non potevo deludere di nuovo Jordy, non volevo nemmeno.

"Oh eccoti finalmente!" Kian era nervoso, si capiva dal fatto che stesse girando per la stanza.

"Scusa, ma sai com'è, ho anche una vita al di fuori delle cazzate del Jam" risposi forse troppo freddo "Ho una ragazza io"

Ok avevo esagerato, anche Jc mi guardò male. Kian mi guardava come se potesse incenerirmi, stava per esplodere e sapevo anche cosa fosse successo.

"Farò finta di non aver voglia di picchiarti Sam" mi fece un finto sorriso, cattivo segno "Dobbiamo parlare dello Spillet" mi disse fermo, sedendosi sul letto, aprendo il computer.

"Si, già, a proposito di questo, io non ho più intenzione di fare quella merda. Scegliere qualcuno che in realtà a me non interessa o che magari vuoi tu per qualche tua ripicca contro quella povera ragazza" mi riferì a Mar.

"Povera ragazza? Sam ma ti rendi conto che parli di Mar?" alzò un sopracciglio lui.

"Si, e ha ragione ok? Devi lasciarle stare, facciamoci una cazzo di vita tutti noi!" sbottai di brutto.

"Per caso hai sentito cosa ci siamo detti oggi?" aveva capito "Ecco dov'eri, con loro!" mi incolpò "Ora sei dalla loro parte?"

"No Kian, io non sono dalla parte di un cazzo di nessuno! Sono solo con Jordy perché sai quanto ci tengo!" gli risposi.

"Allora faresti meglio ad andare da lei! Su, bandito dallo Spillet anche tu!" aveva alzato molto la voce, e a lui non serviva alzare la voce, non lo faceva mai.

"Non puoi bandirmi dallo Spillet! Io non sono una fottuta matricola! Sono uno di voi!" gli feci notare.

"Allora stai fuori dal gioco Sam!"

Detto questo, presi le cose che mi servivano e uscii dalla stanza sbattendo alla porta. Mandai un messaggio a Jordy chiedendole di raggiungermi ma, se possibile, senza Mar. Meglio tenerla fuori se si trattava di Kian.

"E' uno stronzo!" concluse lei dopo averle raccontato tutto.

"Benvenuta nel mio mondo" le feci un sorrisetto.

"Ti devo ricordare che lo scorso anno mi ha reso la vita impossibile?" alzò un sopracciglio a modo suo rendendo il viso tondo buffo. Mi faceva così ridere quando provava a essere cattiva come le sue due amiche del cuore.

"Beh, sai cosa devi fare!" si alzò in piedi e mi tese la mano per tirarmi su.

Prese le tempere e i pennelli e me li porse. Io storsi il naso perché non mi andava molto, non ero dell'umore per dipingerla.

"Su Sam!" mi incitò con un sorriso "devi sfogarti"

Poi capii che non voleva che dipingessi una delle mie solite opere d'arte, voleva solo farmi esprimere. Presi i colori e la guardai, forse poteva aiutarmi.

"Metti questo" le diedi un camice per coprire i suoi vestiti.

"Che fai?" mi domandò mentre prendevo una tela pulita e più grande.

"ci sfoghiamo" le dissi tranquillamente. Ci mettemmo i camicioni bianchi e gli occhiali protettivi, lei rideva perché eravamo buffi.

"Ok tieni" feci dei coni di cartone e dentro ci versai delle tempere da lanciare contro la tela.

"No non mi piace l'arancione!" si lamentò come una bambina e io sbuffai mentre le davo il viola.

"Ok, al tre lanciamo il colore contro la tela. E Jordy, mi raccomando, contro la tela, non contro di me" mi misi a ridere.

"Hey mi credi così scema?" puntò le mani sui fianchi.

"No, solo so che sei molto maldestra" le sorrisi, sapeva essere anche così distratta.

"Ah si? E sai cosa? sono anche molto permalosa quindi vedi cosa fa questa maldestra Sam Pottorff!" lanciò il suo cono di pittura contro la mia camicia lasciando un'ondata di viola.

"Non l'hai fatto davvero!" dissi mentre mi analizzavo il torso, lei rideva come una pazza.

"L'hai voluto tu Sparks!" presi proprio l'arancione che aveva schifato e lo distribuì con enfasi sul suo braccio sinistro.

"Ebbene guerra sia!" annunciò e ci rincorremmo per tutta la stanza.

Ridevamo sotto la musica che mettevo quando dipingevo, con lo stereo tutto sporco. Ormai eravamo sporchi ovunque, non avevamo fatto quello che avevo programmato ma ci eravamo comunque divertiti, ed era bello quando eravamo solo noi due, soli e spensierati.

"Presa!" La presi per i fianchi. Le versai sulla testa un intero cono di azzurro scuro e lei gridò perché era anche freddo.

"Dio Sam ti sto odiando! I miei capelli!" disse fra le risate, col fiato corto, era bellissima.

La guardai negli occhi blu e intensi, la amavo così tanto. Mi appoggiai alla tela grande che avevo preparato ma non usato, la colorai con la pittura che c'era sulla mia spalla. Avevo le braccia intorno a Jordy, eravamo vicini e stavamo ancora prendendo fiato. Lei si avvicinò piano e mi baciò delicatamente, era come se mi avesse sentito e mi stesse dicendo che anche lei mi amava tanto.

"Non ti ho mai chiesto una cosa" la guardai curioso.

"Ovvero?" aveva le mani sul mio petto e lo sguardo basso.

"Perché proprio grigio?"

"Cosa?" alzò lo sguardo confusa.

"I capelli Jordy, è un anno che ci conosciamo ma non l'ho mai saputo, non lo hai mai cambiato" le spiegai, era una cosa che mi ero chiesto già.

"Perché è un colore che amo, lo sai. Poi è, la maggior parte delle volte, la rappresentazione di quel che c'è dentro di me" mi disse semplicemente.

"A me le cose adesso piacciono di più" le confessai. Anche se i casini alla Penn State c'erano io e lei stavamo insieme e sinceramente era l'unica cosa che mi importasse in quel momento.

"Mar e Flaviola non mi lasceranno entrare in stanza così!" cambiò discorso.

"Almeno tu sai dove tornare stanotte" alzai le sopracciglia.

"Non torni in camera tua?" mi domandò e io scossi la testa. Non volevo sopportarmi Kian.

"Forse dormirò nella stanza di Ricky, Trevor e Connor" feci spallucce.

"Non vuoi dormire nella nostra stanza?" mi propose.

"Mi farebbero un culo enorme a trovarmi nella vostra stanza" scherzai.

"Sam non è mica la prima volta che stai in camera nostra, ti nascondiamo nella doccia quando passa il controllo" mi fece un occhiolino impacciato.

"Oh ma io non ho paura del capo dormitorio, parlo di Kian!" scherzai e lei rise.

"Comunque ok si, vengo a dormire da voi, però la doccia meglio che la faccio da Ricky, ci vediamo dopo" le diedi una bacio e uscimmo dal corridoio.

"Fammi indovinare, volevi sfogarti" Ricky incrociò le braccia e io misi su una faccia colpevole. Poi mi sorrise sbuffando.

"Su entra!"

The Jam 2 || Sam PottorffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora