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Mar aveva i nervi a fior di pelle da quando le avevo detto quella cosa, avevamo evitato tutti e sei loro come la peste e lei aveva di nuovo visto Michael; la cosa iniziava a puzzare a me e Fla. Perché c'era bisogno di rischiare superando il coprifuoco per fare una chiacchierata, come la chiamavano loro?

Il quadro di Sam era ancora nella galleria e mi dava il buongiorno ogni volta che andavo a lezione, mi faceva sentire in colpa. Dio, non sarei mai dovuta tornare.

"Sei vestita di nero da testa a piedi" dissi a Mar "vai al Jam non ad un funerale"

"Siamo lì" alzò le spalle. "Poi me la fai tu la predica?" aveva ragione, io vestivo quasi sempre di nero. Ma io almeno provavo a darci importanza con i miei skinny jeans e la camicia sopra al top. Lei portava i leggins, la felpa della scuola e un beanie.

Flaviola era mano nella mano con Cameron quando arrivammo, erano seduti con gli amici di Cam ma a Mar non andava molto a genio Nash quindi ci sedemmo affianco a Michael e Ashton che di solito non partecipavano a quelle cose. Soprattutto Michael, perché diciamo che Ash era lì per Chelsea, perché finalmente era libera dallo Spillet. Sara ci raggiunse con Niall e subito iniziò la serata.

"Buon giovedì Penn State" Jc aveva il microfono e tutti uscirono dietro di lui, Chelsea compresa.

"E' stata una settimana davvero divertente ma soprattutto interessante quella passata con Chelsea" disse Ricky.

La cosa bella di Ricky era che, al contrario di Kian e Sam, non calcolava le sue parole, nel senso che diceva sempre quello che pensava perché era sincero. Cosa intendeva per interessante? Forse, come a noi facevano comodo le informazioni sugli Our Second Life, Chelsea dava a loro (anche se involontariamente) informazioni su di noi?

Poi mi tranquillizzai perché pensai che non sapeva niente né della natura del quadro né dei sotterfugi notturni di Mar.

Gli O2L non avevano proprio niente in mano, facevano bene a preoccuparsi, se solo Mar fosse stata quella dello scorso anno, avrebbe reso il gruppetto dei sei degli emarginati nel giro di due giorni.

"Salutiamo Chelsea che è diventata una mia cara amica in questa settimana, ci si vede in giro tesoro" disse Trevor abbracciando la MIA amica.

"Ok, so che la cosa non vi piacerà ma è la mia settimana" Kian prese in mano la situazione. Era vero: toccava a lui scegliere per lo Spillet.

La cosa bella della Penn State era che in una settimana si era fatta conoscere, era già cambiato tutto: adesso le matricole conoscevano lo Spillet, avevano sentito parlare di Kian abbastanza e non volevano stare né dalla sua parte perché temevano Mar, tanto meno dalla parte nostra perché chi si rifiutava di giocare veniva emarginato.

"Sarò sincero, sono molto indeciso"

Non credetti molto alle sue parole perché era un ragazzo estremamente intelligente e calcolava ogni singola mossa di quel gioco malato che lui stesso aveva creato, non poteva essere andato al Jam senza nemmeno un nome.

Stava scrutando gli spalti, le luci erano accese e puntate sul pubblico per riconoscere i volti, come sempre durante la scelta dello Spillet. Kian stava guardando dalla parte di Flaviola e mi si stava gelando il sangue nelle vene, sapevo che non avrebbe mai scelto una persona a caso fra gli studenti, soprattutto quelli nuovi. Poi arrivò con lo sguardo su di noi. Mar era seduta fra me e Michael.

All'improvviso mi ricordai che Kian non poteva assolutamente sopportare Michael, mi ricordai della conversazione alla festa. Guardai i suoi occhi cambiare.

"Mar.." lo disse piano, non era la sua voce, era più che altro stupefatto dal vederla con Michael, dovevo essere sincera: vicini stavano bene, sembravano una vera coppia. Anche se nessuno di noi sapeva cosa ci fosse fra i due. Michael era un bel ragazzo ed era tutto quello che Kian non era, ovvero dolce, tenero, tranquillo e non problematico.

L'intero anfiteatro si girò verso la mia amica che fissava Kian con la bocca semi aperta, era senza parole. Kian aveva detto il suo nome, non voleva lei per il gioco ma ormai aveva pronunciato la vittima dello Spillet. Il danno era fatto ancora una volta.

Lei era stata scelta ancora una volta, di nuovo da Kian, come due anni fa, quando tutta questa scenata non esisteva, quando cercavano un sesto membro. Prima di me, prima di Trevor, prima del The Jam, prima della ribellione.

La Mar che conoscevo al mio primo anno di college si sarebbe alzata in piedi, imprecato, avvicinata al palco avrebbe fatto una scenata a Kian e poi si sarebbe ribellata. Non sarebbe stata emarginata o esclusa perché tutti le portavano rispetto. Ma la ragazza che avevo affianco era stanca, ferita e ne aveva passate troppe negli ultimi mesi.

Si alzò titubante, una matricola avrebbe tremato di meno davanti alla scelta dello Spillet, il secondo dell'anno scolastico ma diciamo che era il primo vero e proprio. Chelsea aveva scelto di suo di farlo.

"Mar!" nel silenzio del Jam si levò la voce di Flaviola, si era alzata in piedi incazzata nera.

Mar non si voltò, andò dritta sul palco ma trascinò Kian con sè dietro le quinte, gliene avrebbe dette quattro. Io non riuscivo a muovermi, così come Sara affianco a me.

"Ok, la serata è finita, potete tornare ai dormitori" disse Sam. Era forse la prima volta che gli vedevo il microfono in mano. Così mentre lui e Jc si precipitavano a seguire i due, Ricky, Trevor e Connor facevano svuotare il Jam più in fretta possibile.

"Moran lasciami passare o ti ammazzo" Flaviola lo sorpassò furiosa, con Cameron, me e Michael stava andando a riprendersi la sua amica. Non sapevo se Mar volesse Michael con lei in quel momento, davvero non lo sapevo, quindi non gli dissi che era fuori luogo e che lui in realtà non c'entrava nulla.

Dietro il palco era semi buio ma vedemmo subito Jc e Sam a braccia incrociate. Kian e Mar erano chiusi in una specie di camerino che non usava mai nessuno e si sentivano le loro voci ma non si capiva bene cosa stessero dicendo.

"Sam..." ero preoccupata.

"Lui era davvero indeciso, ma non voleva scegliere lei di sicuro" mi disse fermo, poi guardò Michael con odio come avrebbe fatto Kian, perché era pur sempre il suo migliore amico.

"Mar non può davvero fare lo Spillet! Siete malati? E' stata la prima a essere esonerata!" ricordò a tutti Fla, era nervosissima.

"Ti ricordo che nessuna di voi ha l'esonero dalla scorsa settimana. I patti che noi nemmeno conoscevamo ma che ci proteggevano, non esistono più" le fece notare Jc. Nemmeno a lui piaceva la storia degli accordi in segreto.

Appena finì di dire questo, la porta si spalancò. Mi aspettavo di vederla uscire di lì con i capelli in un pugno, il volto scuro, il passo veloce e la voce che usava quando era incazzata che avrebbe messo paura anche al diavolo. Invece ne uscì prima Kian, ci evitò, anche se veniva ricoperto di domande da parte di tutti, Jc gli andò dietro.

Mar era appoggiata allo stipite della porta con la faccia sconfitta.

"E Spillet sia. Di nuovo" disse prima di sparire esattamente come Kian.

Noi non le chiedemmo niente perché eravamo tutti troppo sconvolti. Non salutò nemmeno Michael che era lì solo per lei, non per la pellaccia o l'orgoglio come noi altri, lui era lì solo per lei, perché stava male e un po' lo invidiavo, perché con Mar aveva un rapporto che io fin dall'inizio non avevo mai avuto.

Io e Flaviola tornammo di corsa in camera. Mar era accovacciata contro l'anta dell'armadio e aveva il mascara sciolto per il pianto.

"Io non ce la posso fare sta volta"

The Jam 2 || Sam PottorffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora