Te ne sta assorta nel tuo mondo trasparente che non è mai stato mio☁️
-Dear Jack
Scrivevo in modo impulsivo sul mio quadernetto. Non vedevo nessuno di loro da giorni, avevo passato le vacanze con la mia famiglia perché era giusto così e ognuno di noi aveva bisogno di una pausa.
Mar dopo Natale è stata poco a casa in questi giorni.
Mi scrisse Sara il giorno prima di salire sul quel treno per New York. Avevo seriamente paura che avesse mentito a me e Kian e che non si sarebbe presentata all'appuntamento che ci eravamo dati tutti a Times Square, sotto quel preciso palazzo.
Sam sarebbe arrivato con i suoi amici nel pomeriggio e io, nel frattempo, avrei passato del tempo con le mie amiche a casa di Sara e Mar.
Alla stazione non si capiva un cavolo. Era tutta incasinata, New York era decisamente più popolosa di Boston, delle feste poi...
"Jordy!" sentii la voce di Sara sopra al caos e mi stupii sinceramente. Corsi ad abbracciarla e ci dicemmo che ci eravamo mancate.
Aspettammo il treno di Fla lì insieme e nel frattempo mi aggiornò di cosa succedeva da quelle parti.
"In fin dei conti mi manca Mar, anche con i suoi casini" le confessai con un sorriso. Lei alzò gli occhi al cielo.
"Guarda, se vuoi te la regalo al prossimo Natale" scherzò e io sorrisi.
Quando arrivò anche il treno di Fla quasi ci saltammo addosso a vicenda e le persone ci guardavano male ma chi se ne fregava.
Prendemmo un taxi perché Sara non aveva la patente, arrivammo a casa loro che era un appartamento abbastanza grande e luminoso. Appena entrata sentii il profumo inconfondibile che avevano le sorelle Fitch.
Dopo aver conosciuto i loro genitori, andammo nella zona notte e poggiai le valige in camera di Sara mentre Fla le poggiò in quelle della sorella maggiore.
"Ma Mar?" Chiese Fla a Sara mentre io mi ero incantata a studiare quella stanza che avevo sempre immaginato. Non le sentivo più.
La rispecchiava molto, era diversa da come aveva decorato quel pezzo di muro che definiva 'la sua parte di camera'. Mi piaceva soprattutto lo stile, il letto grande e pieno di cuscini e ancora di più tutte le cose che erano attaccate al muro senza un senso logico. C'erano foto sue con delle persone che non avevo mai visto, una foto con le sue amiche del college, ovvero noi, e poi sorrisi quando scovai una sua foto con Kian posta in un angolino. Erano così diversi, doveva essere del primo anno, lei aveva i capelli colorati e sembravano così piccoli, sembravano due persone diverse. Aveva anche scritto una delle frasi che le piacevano delle mie, ce l'aveva sull'armadio.
"Anche io leggo spesso tutte queste cose, potrei passarci le ore" Sara si avvicinò a me e tirò su gli occhiali sul naso.
"Questa è la mia preferita" mi indicò una frase scritta su un post it lilla appiccicato sotto una foto di Mick Jagger da giovane "Te ne stai assorta nel tuo mondo trasparente che non è mai stato mio"
"Si in effetti lei non è mai appartenuta a nessuno" incrociai le braccia e decisi di uscire da lì perché era come come essere nel suo cervello e metteva i brividi.
Andammo a mangiare da McDonald's e poi Sara ci fece fare un giro in centro, incontrammo anche Chelsea che abitava lì vicino. Quando Sam mi avvisò che mancava poco al loro arrivo a New York, prendemmo la metro (che poi amavo la metro di New York, così grunge) e arrivammo nella stazione centrale.
Ci mettemmo un po' per trovare il gruppo di ragazzi ma intravidi Sam nella folla e gli corsi contro e lui mi prese in braccio e mi baciò.
"Mi sei mancata piccola Jordy" mi sussurrò vicino alle labbra.
Li accompagnammo nel piccolo hotel dove avevano prenotato le stanze. Salii con Sam e Kian nella loro stanza.
"Dai non è troppo diverso dal campus" scherzai io "Manca solo Jc" feci spalluce.
"Quel bastardo ha la stanza con Lia" mi spiegò Sam.
"Beh si mi sembra giusto" risi.
"Ok adesso ci cambiamo e poi usciamo" disse Kian uscendo le cose dalla sua piccola valigia. Sam andò in bagno e ci lasciò soli.
"Senti ma tu sai dove sia?" non c'era bisogno di mettere un soggetto a quella frase.
"Jordy..." mi guardò come chiedermi di non domandare altro.
"Ti vedo troppo tranquillo" assottigliai gli occhi.
"Mi ha promesso che ci sarà stasera ok? Prova a fidarti di lei per una volta"
"A casa non c'era, Sara ha detto che ha litigato coi suoi. Ancora" precisai.
"Senti Jordy per una volta, proviamo a non pensarci, divertiamoci oggi eh?" si vedeva che volesse tagliare il discorso lì e lo capivo.
Essere amica di Mar era davvero faticoso ma essere innamorato di Mar doveva essere tutta un'altra cosa.
Quando entrambi furono pronti andammo in tutti quei posti di New York che venivano sempre usati per i film di Natale. Prima di tutto volevo vedere la pista di pattinaggio con l'enorme albero di Natale, così presi per mano Sam e andammo lì. Avevamo appuntamento per le 11 e mezza con gli altri a Times Square quindi avevamo abbastanza tempo.
"Sai pattinare?" mi chiese Sam.
"Certo, voglio assolutamente farlo!" avevo la voce di una bambina.
"Ehm Jordy..." lui sembrava incentro.
"Cosa?"
"Io non ho mai pattinato sul ghiaccio" mi confessò.
"Oh, andiamo, è più facile di quel che credi" lo tirai per un braccio e affittammo dei pattini.
"No Jordy! Non lasciare la mia mano!" sembrava terrorizzato.
"Vedi, devi muovere i piedi così" gli feci vedere.
Provò ad imitarmi ma... BOOM! Cadde col sedere per terra. Mi trattenevo a stento dal ridere.
"Oddio ma ti sei fatto molto male?" lo aiutai ad alzarsi mentre lui imprecava.
"Cazzo si! Non mi sento più il culo!" scoppiai a ridere e lui mi guardò male.
"Se ridi del mio povero culo, stanotte ti sculaccerò male" mi sussurrò all'orecchio e all'improvviso ebbi molto ma molto caldo.
Si allontanò da me, ancora appoggiato al bordo della pista per tenersi in piedi, guardandomi malizioso.
"Ah si Pottorff?" lo guardai con sfida.
Cominciai a pattinare e lo presi sottobraccio in velocità ma lui non sapeva tenersi in piedi così perse l'equilibrio e trascinò anche me sul ghiaccio.
"Ma che fai?" mi chiese fra le risate.
"Sam ti amo" gli dissi dal nulla.
"anche io"
Era questo il bello della nostra relazione, ci confessavamo tutto con semplicità, non mi pesava molto ammettere i miei sentimenti per lui anche perché per lui era lo stesso. Quindi lo baciai stesa sul ghiaccio, con le persone che ci pattinavano di fianco. Sentivo che ormai io e Sam ci appartenevamo, non era più una storia di cui avere paura, non lo avrei più perso. Potevo fidarmi di lui perché sentivo di essere amata per una volta nella mia vita.
☁️☁️☁️☁️☁️☁️
E niente questo capitolo mi piace da morire e amo anche i Jam quanto sono belli.
Spero passiate una bella vigilia e stasera divertitevi✨
Io fra tre giorni finalmente vedrò la mia Rage_Love che ancora non so se si è ripresa dalla foto del capitolo😂
La vostra Mar💕
STAI LEGGENDO
The Jam 2 || Sam Pottorff
Fanfiction"Sempre divertente il giovedì eh?" Forse lo era per gli Our Second Life, perché per noi, a distanza di un anno, faceva ancora venire la pelle d'oca. Il sequel di The Jam che potete trovare sul profilo di @Rage_Love