Strascinammo quasi di forza Mar fuori dall'ospedale quella mattina. Io Fla e Cameron. Sara si spaventò quando la vide tornare nella camera. Lei è Chelsea erano state lì tutta la notte nel caso fossimo tornate.
Erano le dieci e io mi ero fatta una doccia e mangiato una brioche costretta da Fla. Mar era sotto la doccia quando sgattaiolai via dalla stanza diretta all'ospedale. Presi l'autobus e attraversai il grande parcheggio a piedi per salire di nuovo al quarto piano.
Le sorelle di Kian erano ancora lì con Jc e Lia che era tornata.
Ma insieme a Lia c'era anche Meredith in più, la ragazza della sera prima. Solo che lei era davvero di più.
"Come sta Mar?" Mi chiese la sorella più piccola di Kian.
Scossi la testa perché era come far mangiare e far lavare una bambola. Non parlava per niente e aveva lo sguardo assente.
"Vado da Sam" dissi poi ai presenti.
"Ciao splendore" mi disse lui con un sorriso tenue.
"Ciao, ho da ridire sullo splendore ma come ti senti?" Gli feci notare il mio outfit comodo e la mia faccia stanca.
"Io sto bene, è Kian che sta male" mi disse.
"Hai parlato con le sue sorelle?" Gli chiesi e lui annuì.
"Come fanno a conoscere Mar?" Domandai.
"Kian racconta tutto alla più piccola" sorrise "le avrà fatto vedere delle foto" suppose.
"Ad ogni modo, non sa nemmeno che sono qui, Sam io non so nemmeno come comportarmi con lei, sta malissimo."
"Posso capirla, è il mio migliore amico, ero anche io in quella macchina con lui. Eppure potevo starci io attaccato ad una macchina per respirare" rabbrividii al pensiero e mi misi nei suoi panni per un momento.
"Te lo hanno fatto vedere?" Chiesi timida.
"No, non mi sono ancora alzato di qui, ma a lei si" mi disse.
"Oh.." non me lo aveva detto.
"Ma tu non preoccuparti per me, seriamente, sto bene. Credo che domani mi faranno uscire, è solo un braccio rotto." Mi sfiorò il viso e mi godetti quel gesto.
"Ti va di accompagnarmi da Kian?" Mi chiese e io rimasi un attimo perplessa.
"Possiamo vederlo?" Domandai.
"Se i genitori acconsentono si. Ma lo faranno, ci conosciamo da anni e poi non direbbero mai di no ad un pittore col braccio buono rotto dal proprio figlio" non sapevo come potesse scherzare in un momento così ma mi fece sorridere.
Così entrammo silenziosamente nella stanza dove Kian "dormiva" dalla notte che avevamo passato in ospedale. Guardai i fili da cui dipendeva la sua vita nel suo braccio, la mascherina sul viso che lo aiutava a respirare e no, quello non poteva essere lo stesso ragazzo forte e furbo che conoscevo io.
Guardai Sam che era impalato davanti alla porta, era sotto shock nel vederlo in quello stato. Forse pensava che poteva esserci lui al suo posto. Presi la sua mano e facemmo qualche passo fino ad affiancare il letto.
"Non riesco a crederci" sussurrò Sam.
"Lo so, voglio dire... non sembra nemmeno lui" capii cosa voleva dire.
"Per questo ti sveglierai vero Kian?" Si rivolse a lui dopo "devi ancora dare fastidio in giro" scherzava ma io intravedevo del triste nei suoi occhi.
"Sam ti lascio solo con lui?" Gli chiesi e lui annuì così uscii silenziosamente.
Fuori dalla stanza non c'erano più Lia e Jc, forse erano alla macchinetta del caffè. Tirai un forte sospiro, provai a immaginare Mar alla vista di Kian in quello stato.
Non avevo confidenza né con le sorelle di Kian, tanto meno con Meredith che non avevano nemmeno fatto entrare, così aspettai che Sam uscisse e mandai dei messaggi a Fla.
Sono entrata con Sam nella stanza di Kian e ora capisco perché Mar sta così... Ha notato la mia assenza?
Mi arrivò quasi subito la risposta.
Tranquilla tutto a posto, dopo la doccia è crollata nel letto, Sam sta bene? Quando torni?
Sam sta benone. Almeno fisicamente... comunque torno per pranzo.
Sam uscì e credetti che avesse pianto ma non glielo chiesi perché si mise a parlare con le due ragazze e poi venne verso di me per un abbraccio.
"Tutto ok?" Sussurrai mentre gli accarezzavo i capelli più ricci sulla nuca.
"Si, sono contento di poterti stringere" socchiusi gli occhi e gustai le sue parole.
"Forza torna alla Penn State, forse riesco a uscire per stasera" mi sorrise.
"Chiamami ok? Anzi no ti chiamo io perché ti conosco!" Gli puntai un dito contro e poi andai via.
A pranzo la situazione era più che cupa.
Era anche strana perché Ricky e Jc, con cui avevo passato tutta la notte, erano al tavolo con noi. Sara e Chelsea parlavano di quel che capitava, anche Flaviola si sforzava di fare conversazione seguita da Cameron ma niente. L'umore era quello.
L'aria diventò statica quando Daniel, Derek e Rachel entrarono nella mensa.
I tre camminarono verso un tavolo e Mar non staccò lo sguardo da dosso a Daniel. Lo stava fulminando.
"Scusate, non ho fame" poi si alzò e uscì dalla stanza. Guardai sconfitta Flaviola ma non dicemmo niente, era prevedibile.
Quando anche noi finimmo di mangiare controllammo i cellulari e c'era un messaggio da Mar per tutti.
Diceva di raggiungerla al Jam.
Ma quando arrivammo al Jam la trovammo seduta a gambe incrociate davanti all'entrata. Era bloccata da del nastro bianco e rosso, quello che si usa per delimitare le zone di lavoro, e c'era un foglio con un avviso sopra.
Inutilizzabile per tempo indeterminato
Spalancai gli occhi perché non potevano davvero aver chiuso il Jam. Non esisteva!
"Cos'è questa storia?" Chiese Jc.
"La fine che si merita quel posto!"
Ci girammo per vedere Daniel dietro di noi.
"Sei stato tu?" Chiese Chelsea.
"Dopo lo scherzetto di ieri abbiamo creduto, insieme al preside, che sia meglio rivedere l'utilità dell'anfiteatro del campus" ci spiegò il ragazzo "ah e a quanto pare Jam non è nemmeno il suo vero nome ma un nomignolo dato dagli studenti"
Si avvicinò piano. A Mar per la precisione, che ora era in piedi, davanti a Daniel. Non era proprio giornata per farla arrabbiare.
"A quanto pare si chiama così perché è sempre stato solo un casino, causa di pasticci, giochi e scommesse" era davvero troppo vicino a Mar.
"Non me ne fotte un cazzo! Non puoi svegliarti un bel giorno e credere di comandare nel campus. Chi diavolo ti credi di essere?" Jc si mise in mezzo. Beh in mancanza di Kian e Sam qualcuno doveva pur difendere gli O2L.
"No la vera domanda è chi vi credete di essere voi? Abbiamo solo provato a farvi scendere dal piedistallo e voi per tutta risposta ci avete fatto quello scherzo da idioti!" Daniel stava alzando la voce. Da lì a poco sarebbe stato il teatrino del campus.
"Oh e secondo te Karaoke il lunedì e lo Spillet con voi tre invece di noi avrebbe risolto la questione? I pasticci come li chiami tu" gli chiese Ricky.
"Stavamo solo provando a fare qualcosa che in questa scuola nessuno ha davvero le palle di fare, ovvero mettersi contro gli Our 2nd Life e lei" indicò Mar "e tu perché non dici niente?"
A quanto pare al college ancora non si era diffusa la notizia dell'incidente di Sam e Kian.
"Perché sinceramente ormai per me puoi anche cadere in un buco nero, ho cose più serie di cui preoccuparmi"
Mar ci sorpassò e si diresse al dormitorio. Daniel sembrava confuso, stava provando invano a provocarla. Era troppo presa a pensare a chi era in ospedale.
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The Jam 2 || Sam Pottorff
Fanfiction"Sempre divertente il giovedì eh?" Forse lo era per gli Our Second Life, perché per noi, a distanza di un anno, faceva ancora venire la pelle d'oca. Il sequel di The Jam che potete trovare sul profilo di @Rage_Love