15° Oltre

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Era quello che segretamente speravo e forse le mie parole avrebbero avuto l'effetto voluto.
Forse, un accezione che non dava conferme, cosa di cui avevo bisogno più che mai.
Come al solito non mi degnava di uno sguardo, intenta ad ascoltare la lezione e contemporaneamente a cercare un modo per sfuggire alle mie timide attenzioni.
Sembravo uno di quei ragazzini visti e rivisti in qualche serie televisiva americana, che cercavano inutilmente di attirare l'attenzione della compagna di classe a cui facevano il filo.
Le lanciai un bigliettino appallottolato direttamente sul banco; rotolo' per alcuni secondi, prima di finire la corsa a pochi centimetri dalla sua mano destra.
Fece finta di nulla.
Sbuffai, più per svilimento che per stanchezza.
Rivolsi lo sguardo per la prima volta alla lezione in corso.
Trovai le parole della prof d'italiano piuttosto interessanti, mentre raccontava dell'amore di Giacomo Leopardi per una certa Silvia.
Platonico.
Struggente.
Immortale.
Probabilmente non sarei arrivato a quei livelli ma intimamente potevo capirlo e compatirlo.
Qualcuno avrebbe fatto lo stesso per me?
No, ma non importava......non in quel momento almeno.
La campanella suonò per l'ultima volta.
Mi alzai piuttosto pigramente, in netto contrasto rispetto al solito.
Lei era ancora lì, seduta, in attesa che la classe si svuotasse.
Aspettai, giusto il tempo per capire che quello non era e forse non sarebbe mai stato il momento giusto.
Mi accinsi ad uscire, quando improvvisamente la sentii.
<Eri tu a parlare?>
<Sì>.
<Perché ora?>
<Questo non so dirtelo; forse perché per la prima volta ho provato empatia  nei confronti di qualcuno che non fosse la mia immagine descritta da uno specchio e non potevo sopportare l'idea di perdere tutto; non senza prima aver provato il possibile>.
<Quindi da oggi mi prometti che ti ricorderai di me?>
Non risposi.
Mi limitai a chinarmi e baciarla per un lungo e interminabile istante.

GIONATADove le storie prendono vita. Scoprilo ora