GIONATA

34 ° La luce oscura del cuore

Se solo avesse saputo.
Se solo avesse anche minimamente immaginato.
Se per un breve, infinitesimale istante avesse dato ascolto al suo cuore e non a quell'ammasso neuronale impazzito, straziato dal dolore.
Forse il mondo avrebbe smesso di ruotare su se stesso e intorno ad un'immensa palla infuocata, il loro amore sarebbe rimasto intatto di fronte allo scorrere del tempo.
Troppi se ed un'unica certezza; Thomas non c'era più, spazzato via dal vento, come un misero foglio di carta.
Per questo Paolo si trovava in quel luogo, dove tutto aveva avuto inizio, la zona d'ombra dalla quale era fuggito.
Glielo doveva, perché lei, nonostante tutto era rimasta, ferma nelle sue convinzioni, attaccata ad un passato che non sarebbe mai potuto ritornare... forse.
Era giunto il momento di riempire quel vuoto, ricomporre un sentimento figlio di memorie antiche, nascosto fra le pagine di un libro dalle troppe pagine bianche.
Avanzò verso quella che un tempo era stata sua moglie, ed ora lo stava aspettando sull'uscio di casa.
Anna si morse le labbra, mentre con sguardo indagatore percorreva ogni centimetro quadrato di quell'uomo, che sembrava aver stipulato un patto con il diavolo in persona.
Era bello, elegante e tremendamente eccitante.
Troppo.
<Ciao, sei bellissima; come sempre d'altronde> esclamò mentre esibiva il suo miglior sorriso.
Anna distolse lo sguardo, cercando al contempo parole adatte ad esprimere cosa provasse in quel preciso istante.
<Perché sei qui?> disse in tono lieve, quasi sussurrante.
Paolo fece ancora un passo e poi un altro, fino a che i loro volti non furono ad un sospiro di distanza.
<Che domande, sono qui per te; per noi>.
Chiusero gli occhi, lasciando che fossero le loro labbra a dire il resto; in silenzio, senza un fiato.
Avrebbero fatto l'amore e forse tutto quel dolore, per un battito di ciglia sarebbe scomparso, lasciando spazio ai semplici dettami del cuore.