33° L'ultimo giorno di un fine settembre

10 1 3
                                    

Non comprendo il significato della parola amore, ne sento l'esigenza ma mi sfugge il senso di un sentimento costruito su paure, sofferenze e inevitabili traumi.
Amo Aisha, o quantomeno sento il bisogno di averla al mio fianco.
Per questo i suoi continui silenzi, il modo quasi metodico con cui riesce ad evitare ogni sguardo mi sta lentamente ma inesorabilmente uccidendo.
Ho cercato di affrontarla, parlare al suo cuore ma l'unica cosa che sono riuscito ad ottenere è altro silenzio e indifferenza.
E se questo fosse l'ineluttabile destino di un'anima inquieta come la mia, cosa potrei mai fare?
Penso al ritorno a scuola come a un'occasione di svago dai problemi familiari che ormai si accavallano come tanti pezzi del Jenga.
Penso troppo e parlo molto meno.
Scambio brevi opinioni con Luca che sembra essere rinsavito dal breve eppur pesante periodo rem.
Tutto e nulla sembra uguale a prima, anche i sogni notturni si sono fatti più grevi e pressanti.
Vedo... lasciamo perdere.
Oggi, una domenica mattina, precisamente l'ultima di settembre l'ho seguita, fino al lago e poi in un posto affollato di gente che sembrava aspettare solo il suo arrivo.
Splendida, eterea e finalmente sorridente, così come vorrei fosse in ogni momento.
Alla fine comprendo che forse dovrei fare un passo oltre, dare spazio alle ragioni del cuore e osservare da lontano, come in questo preciso istante.
Faccio per andarmene, lasciando che lo sguardo incontri le sue forme ancora una volta.
Poi lei si volta, mi osserva come se già sapesse.
Sorride e questo è tutto quello che basta.

GIONATADove le storie prendono vita. Scoprilo ora