capitolo 1

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SELENA:

Stazione Centrale. New York.

Nell'aria riecheggia del leggero venticello, che sfiora lentamente il mio viso, le persone corrono per prendere il loro autobus, c'è chi in giacca e cravatta appena tornati da lavoro, ci sono famiglie, persone anziane, ragazzini..

Poi ci sono io, come quasi tutti i giorni appoggiata ad un palo di ferro, ad aspettare passi il mio di autobus.

Vi chiederete dove sia stata?
Bhe..abito a "Whater Street", è un piccolo paesino di New York, è molto tranquillo.

Qui c'è gente di tutti i tipi come in ogni paese. Devo ancora rispondervi alla domanda "dove sono stata?"
Ecco, faccio danza da quando avevo 13 anni. Per me danzare è vivere. Io vivo con la danza. Lei davvero il mio punto di riferimento.

Riesco a far uscire fuori tutto quello che dentro mi turba, tutto quello che ho bisogno di comunicare, lo faccio danzando. La danza vive in me fin da quando ero bambina.

Quando ballo, tutto intorno a me sparisce, e posso davvero dire con certezza che sto davvero bene.

La scuola si chiama "Awesome Dancer", e bhe sì è a trenta minuti da casa mia.. sono costretta a spostarmi solo con i mezzi. Ho già finito le scuole un anno fa, dopo mi sono fermata. E bhe difficile da dire dato che qui le scarsità lavorative sono tante, però ringraziando al cielo, lavoro da ormai quasi 7 mesi.
Lavoro in una accademia di nuoto, mi occupo delle pulizie, mi pagano trecento dollari al mese, e quel poco basta per me, mia madre, e mio fratello. Vivo con loro.

Mia mamma Ros, e mio fratello Dylan. Sono tutto ciò che mi rimangono.. mio padre è andato via di casa, quando io avevo solo sei anni.. e devo dire, che è stata dura...tanto dura... ancora oggi mi chiedo come un padre faccia a lasciare la sua famiglia, i suoi figli, sua moglie, in un modo così spregevole..ed egoista, senza nemmeno pensare al male che potrebbe causare. Come l'ha causato a noi.

Ma ha trovato una famiglia migliore della nostra.. ha tradito la mamma con una di quelle persone a cui i soldi le uscivano da tutte le tasche. In confronto a noi.. che ci ritrovavamo a fine mese senza nemmeno un soldo. Lui lavorava come fioraio, diceva che tutto si sarebbe sistemato un giorno. Ma la cosa peggiore è che non è stato così.. ci ha affossati tutti..se ne è fregato spudoratamente di noi.

Siamo rimasti tutti sconvolti dal suo comportamento, e io non me lo sarei mai aspettata da lui, dal mio stesso sangue, dal mio tutto.. come non se li sarebbe aspettato Dylan e soprattutto mamma.

A volte, in piena giornata, mi fermo, lo penso..e mi chiedo come sia possibile tutto ciò? Non riesco a rendermi conto... non ci sono mai riuscita.

Oltre al mancarmi come l'aria a volte, c'è anche di mezzo il fatto che io non voglia più vederlo, per tutto il male che ci ha causato.. a tutti noi...Ma adesso io non lo ritengo nemmeno più mio padre , per me lui non esiste più, mi fa solo schifo. Quanto mi faceva morire vedere mia madre distrutta e con l'intenzione di non voler andare più avanti.. Sorrideva.. facendo finta di nulla.. voleva solo farci credere che lei stesse bene, e che prima o poi tutto si sarebbe sistemato..

Mia madre è una donna forte, tanto... una donna dolce in tutto ciò che fa, intelligente, a mia madre non manca nulla..ci sono voluti anni, per rivederla in sesto, ma ancora oggi, non è guarita del tutto, e credo non si potrà mai guarire da una cosa del genere.. puoi non pensarci, ma dimenticarlo è difficile. Grazie a noi però ha capito il vero senso della vita. Noi l'abbiamo aiutata tanto.

Dylan, è davvero speciale per me, oltre ad essere il mio fratello maggiore, è il mio migliore amico, l'unico su cui posso contare sempre.

Ha 23 anni, già sono la più piccola. Anche lui lavora, è un adestratore di Judo.

Ha sempre amato questo sport, fin da piccolo gli piaceva praticarlo, e adesso lo insegna. Anche lui da una mano insieme a me. Mia madre invece si occupa di aiutare una signora anziana.

Ci aiutiamo tutti insieme. Non ci abbattiamo mai.

Dylan mi ha sempre difeso, protetta, incoraggiata. È un ragazzo fantastico, e non lo dico solo perché è mio fratello..Ma perché è davvero così.

Ha mille ragazze hai suoi piedi, ma solo una, lo ha mandato fuori di testa, tra cui se le cose andranno bene, sposerà. Sta da ormai quattro anni con Vanessa, è meravigliosa.

Sia come aspetto, che come carattere, è una ragazza dolcissima. Sono davvero felici insieme, e io sono felice di questo, vederlo stare bene, fa stare bene anche me.

Sono già le 17:20, e siamo in pieno Gennaio, perciò potete capire, che fuori è già buio pesto, sembra tipo mezzanotte.
A distrarmi completamente dai miei pensieri, è l'autobus.

Eccolo, si ferma proprio davanti a me.
Aspetto che le persone scendino, per poi salire io.
Prendo posto in fondo.

Nel frattempo, attacco le cuffie al telefono, e faccio partire ''Lost in my Paradise'' degli Evanescence , adoro questo gruppo musicale, lei ha una voce meravigliosa.

L'autobus partì. Mi girai verso il finestrino, cominciando a vagare con la mente. Il tempo fuori non era da meno. Era nuvoloso, come se volesse piovere da un momento all'altro... quando mi rigirai, un ragazzo in particolare rubò la mia attenzione.

"Hai il biglietto questa volta?"-domandò il controllore avvicinandosi al ragazzo. Lui sbuffò, ed uscì dalla tasca un biglietto.

"Ecco a lei."-disse il ragazzo porgendoglielo. Il controllore alzò gli occhi al cielo, e lo firmò.
"Accertati di averlo sempre."-disse ridandoglielo.

Il ragazzo sorrise in modo beffardo.
"Sempre."-disse. Il controllore si girò, e si allontanò.
Il ragazzo posò il biglietto nella tasca, e si guardò intorno, quando alzò lo sguardo verso me.

Ingoiai la saliva che si era accumulata in gola, e nuovamente mi girai verso il finestrino.

Hey bellezze questo è il primo capitolo spero vi piaccia continuando vi mando un grosso bacio. Ci vediamo domani alla stessa ora ❤

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