capitolo 50

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JUSTIN:

All'idea che lui l'abbia solo sfiorata con un dito mi fa salire l'istinto di andare lì e ucciderlo. Ma ciò che più mi fa sentire un emerito stronzo, come sempre d'altronde, e il fatto che l'abbia trattata in quel modo. Avrà pensato che io non mi fido di lei. Quando invece è completamente il contrario. Io mi fido di lei. Mi fido ciecamente. Quello che mi rende una bestia e mi manda fuori di testa è quello che lui le abbia potuto fare. Sarebbe capace di tutto sto maniaco. Si perché lo è. Un professore di danza è solo uno che ti insegna, e ti aiuta, programma saggi, insomma è solo un fottutissimo professore di danza che si occupa solo di fare il suo lavoro, non dei cazzi delle proprie allieve. Non si preoccupa di chi sta con la sua allieva, e non butta nemmeno fuori il suo ragazzo, non gli manda occhiatacce​, insomma perché provare tutto questo odio verso di me? Se davvero non gli importasse nulla di Selena - della sua vita privata - non si comporterebbe così con me. E come se gli dasse fastidio vedermi con Selena, la mia presenza lì dentro, la mia presenza quando sono con lei, la mia presenza in generale. La cosa è diventata reciproca, mi da fastidio anche a me il fatto che lui respiri la mia stessa aria. La guarda come se se la volesse divorare dove gli capita. E mi rende nervoso questa cosa, e mi fa imbestialire. Solo al pensiero che lui l'abbia toccata, mi si torce lo stomaco, e mi si ferma l'aria.

Mi sento una merda, per la freddezza e per averla lasciata andare via così..Per non averle rivolto nessuno sguardo quando è scesa dalla macchina, per il modo in cui mi sono rivolto oggi.. Solo perché ero incazzato e convinto che quel viscido le avesse fatto qualcosa, e lei non voleva dirmelo per paura che io lo amazzassi o per non peggiorare la situazione, perché sa che io ne sarei capace.. La mia paura è che lui la ricatti, le faccia del male per questo motivo mi incazzo, ma non con lei.
Lei non c'entra assolutamente nulla. Sono io che forse mi sto facendo troppi filmini, la mia gelosia sta diventando eccessiva fino a portarmi a questo.

"Non è successo nulla Justin, non ti fidi di me?"

Quelle parole pulsano nella mia mente, mentre aspiro il fumo della sigaretta, per poi trattenerlo nei polmoni e lasciarlo uscire dopo.

Sono ancora in macchina, sto andando dai ragazzi. Ieri non ci sono andato più, perché mi sono fermato da mia madre, sono stato a casa sua. Ed è stato bruttissimo. In quella casa ci sono mille ricordi, sia belli, che bruttissimi, che solo a ripensarci mi viene la pelle d'oca.

Sono entrato nella camera di Alexis e mi sono sentito una nullità. Più di quanto già non lo fossi. Mi manca così tanto in certi momenti. Mi manca così tanto sempre..Ma in certi momenti mi manca, disperatamente che per un secondo sento mancarmi il respiro all'idea che lei non sia più qui con me. Scaccio i pensieri assordanti che mi inondano il cervello, e accosto posteggiando. Sono arrivato dai ragazzi. Loro non sanno nulla di ciò che è accaduto.
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"Connor è tornato in città?"-disse urlando Jack, in shook. Tutti quanti ormai pensavamo che non sarebbe più tornato ma invece non si è tirato indietro, ed è ritornato proprio in città. Quando quella sera è accaduto tutto quel casino.. un casino da dimenticare.

"Potrebbe essere anche l'ultima volta che lui sia tornato, non è detto che si farà vedere dopo quella serata."-dissi guardandoli. Sono passati cinque giorni. E di lui non si è saputo più nulla, nemmeno del suo complice Mark.

"Che vorresti dire?"-chiese Jack guardandomi serio.

"Gli ho sparato due colpi in entrambe le gambe."-dissi guardandolo negli occhi serio.

Lui spalancò gli occhi.

"Lo hai ucciso?"-disse Carter guardandomi scioccato.

Non ho mai amazzato nessuno da quando sono con loro. Jack e Tyler sono gli unici che hanno ucciso.
Tyler è in silenzio e fissa Jack. Jack è in silenzio e fissa me.

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