capitolo 11

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SELENA:

"Contaci."-disse guardandomi.

Il suo aspetto è così misterioso così chiuso e riservato. Sembra che intorno a sè abbia una grande corazza, e ogni cosa che lo tocchi o sfiori, è come se volesse allontanarlo.

Una cosa però l'ho capita, che è diverso da tutti gli altri.

Non riesco ancora a smettere di pensare come si è comportato con i bambini, è stato l'unico ad avere nel bel mezzo di tutto un pò di "bontà." Si, può sembrare una cosa stupida, ma non lo è affatto.

Tutti gli altri, specialmente quel Jack, se ne stavano fregando..Lui no, lui non lo ha fatto.

Attenzione può essere che mi sbagli, ma da quello che ho visto, e sentito, non mi sembra affatto così.

Oppure quando stavo cercando di uscire solo per bere un sorso d'acqua,  me l'ha portata lui stesso... sono delle piccole cose magari anche banali, che però se ci pensi bene, sono  grandi cose, e non più banali, persone così non ci pensano neanche due volte a lasciarti li, in una parte della stanza, senza nulla.

L'unica cosa a cui sto pensando in questo momento, sono la mia famiglia.

Mi mancano più di ogni altra cosa.

Non oso immaginare come si siano sentiti quando sono stati a corrente di tutto quello che è successo.

Ho avuto paura, si lo devo ammettere.. ho pensato di tutto.. sarà una storia, non dico da dimenticare, ma da tenere fuori dalla mia mente per molto.

La piccola grande casa per me, è davanti i miei occhi, quanto mi era mancata.

Corro verso la porta, e suono al campanello.

La prima cosa che mi viene in mente è quello che mi avevano raccomandato i ragazzi, da una parte avrei potuto raccontare com'era andata la vicenda realmente, ma dall'altra avrei dovuto inventare tutto..non per loro, ma forse per lui..so che è una cosa strana.. non lo conosco nemmeno, può essere anche che mi abbia aiutato solo per pietà, e non perchè voleva farlo veramente.

Ma l'altra parte di me dice che non è così.. tutto quello che hanno fatto non è stato assolutamente giusto... e chiunque senza nemmeno pensarci due volte li avrebbe denunciati.

La porta si aprì, rivelando una donna dai capelli color scuro, e dai grandi occhi del medesimo colore di quest'ultimi.

I suoi occhi si illuminarono e divennero lucidi alla mia vista.

La donna che più amo al mondo... era lì davanti a me.

Non feci in tempo che mi buttai tra le sue braccia.

Scoppiai in lacrime.

Mi era mancata così tanto.. mi distruggeva tanto il fatto che avesse pensato di avermi perso.

Mi strinse fortissimo.

"Piccola mia.. sei qui...ho pensato che ti avrei persa, persa sempre... e avrei voluto morire."-disse lei ormai in lacrime sulla mia spalla.

La strinsi forte.

"Non accadrà mai più mamma, mai più."-dissi tirando su col naso.

"Amore mio, cosa ti hanno fatto? da dove vieni? Stai bene? Tesoro devi raccontarmi ogni singola cosa."-disse lei molto preoccupata e disperata, e si poteva capire benissimo.

I suoi occhi dicevano tutto.

Odio mentire, specialmente a lei.. per giunta sapendo come si è sentita.

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