capitolo 30

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JUSTIN:

"I won’t let you get me down
I’ll keep gettin’ up when I hit the ground. Oh, never give up, no, never give up no."-Urlammo in coro canticchiando la canzone di Sia.

La canzone riecheggia sia fuori ma sopratutto dentro la macchina ad alto volume.

Selena mi invita a cantare insieme a lei. 

Sembra una pazza scatenata, canta a squarciagola facendo finta di avere un microfono in mano, muovendosi in modo strano.

È così buffa.

Mi fa tanto ridere.

Sto conoscendo tanti lati di lei, e li amo tutti.

Lei dice che questa canzone ci rispecchia tanto.

Ama le parole:

"Ho combattuto i demoni che la notte non mi facevano dormire.. Ho chiamato il mare, ma lui mi aveva abbandonato.." E la frase che incornicia la canzone è "Non mollerò mai." Rispecchia un po' le nostre vite.

Il senso vuole dire.. sono rimasto solo.. ho attraversato periodi difficili..Ma nonostante tutto non ho mollato, e mai mollerò.

Una volta davanti casa mia, posteggiai.

"Eccoci."-dissi girandomi verso di lei sorriendo, per poi aprire la portiera della macchina.

"Mi stavo divertendo tanto."-disse ridendo, vendendo verso di me.

Io le sorrisi. Le misi il braccio intorno alla sua spalla, lei si strinse a me.

"Ci sono anche altri modi per divertirsi.."-dissi mentre camminavamo verso casa mia.

Lei alzò lo sguardo verso me, confusa, ma allo stesso tempo come se stesse pensando che cosa mi riferissi, avrete capito.

"Che intendi dire?"-disse sorridendo.

Sorrisi.

"Nulla, era per dire."-dissi ridendo.

Lei mi guardò incerta, per poi sorridere.

"Sisi, certo, era per dire."-disse lei sottolineando la parola "Era per dire."

Risi, e le stampai un bacio sulla fronte.

Una volta entrati dentro, le offrì un bicchiere di limonata.

E dopo ci sedemmo sul divano.

Lei aveva poco tempo, avevamo deciso di stare un po'di tempo insieme.

Dopo l'avrei riaccompagnata a casa.

"Non voglio andarmene."-disse lei con la testa poggiata sul mio petto.

Le accarezzai i capelli.

"E allora non farlo."-sussurai.

Lei alzò lo sguardo verso me.

Ci fissammo per svariati secondi, dopodiché i suoi occhi puntarono le mie labbra, e io feci altrettanto abbassando il mio di sguardo sulle sue lei le avvicinò alle mie sorridendo, io le presi delicatamente il viso tra le mani, e non aspettai, a posare dolcemente le mie labbra sulle sue.

Ci baciammo lentamente, finché non si trasformò in un bacio più passionale.

Persi completamente la cognizione di tutto in quel momento, la strinsi di più a me.

La presi per i fianchi e la feci sedere sulle mie gambe.

Ci distaccammo per prendere aria, le sue labbra erano piene e leggermente rosse, passai un dito introno ad esse, prima di riassaporarle.

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