capitolo 57

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SELENA:

Due mesi sono praticamente volati, siamo in pieno maggio. E il caldo si fa sentire sempre di più. Le giornate si sono allungate e qui a New York il tempo è maggiormente splendente. In questi due mesi io e Justin siamo stati bene, abbiamo avuto più alti che bassi a dire la verità. È andato tutto bene. Ed una tra le cose più belle a cui sono davvero felice e che abbiamo una nuova coppia. Già, finalmente i nostri cari Stefan e Nina si sono messi insieme. Sono quasi tre mesi adesso che stanno insieme. Dopo quel bacio in macchina la stessa notte del compleanno di Justin..giorni dopo Stefan ha chiesto a Nina di voler diventare la sua ragazza, quello di Nina ovviamente era un si pieno e sincero. Sono davvero bellissimi insieme. Sono felice per loro tanto.
A distrarmi dai miei pensieri è proprio Nina.

''Mio padre mi aspetta fuori.''-dice mentre scendiamo le scale della scuola.

''Come mai oggi Stefan non è venuto?''-domando guardandola.

''Era al negozio con sua madre, doveva aiutarla in delle commissioni.''-disse guardandomi.

''Ah capisco.''-dico una volta fuori dalla scuola.

''Eccolo mio padre. Eh guarda un po' chi c'è, sarà meglio che ti sbrighi.''-dice sorridendo per poi stamparmi un bacio sulla guancia.

Quando mi giro, mi vedo Justin davanti.

''Hey biondo misterioso!''-dice Nina salutandolo. Rido. Ormai ha preso questo soprannome.

Lui ride e si scambiano un abbraccio e dopodiché Nina si dirige verso la macchina di suo padre, ci manda un ultimo saluto, dopodiché sale, e vediamo la macchina partire.
Justin si gira nella mia direzione, venendomi incontro, sorrido e lo stesso faccio io.

''Heyy''-dico per poi attaccarmi definitivamente al suo collo. Lui poggia le sue mani sui miei fianchi e mi sorride.

''Heyy''-dice spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

''Come stai?''-sussurro.

''Abbastanza bene. Tu? '' - domanda osservandomi senza distogliere lo sguardo.

''Bene.''-dico per poi avvicinare le mie labbra alle sue, e combaciarle in un piccolo bacio. Quando decidiamo di fare strada, la sua mano si intreccia con la mia.

''Prendiamo l'autobus. Oggi niente macchina.''-dice per poi ridere.

''Per me va bene. Come mai questa scelta? Voglio dire di solito prendi sempre la macchina.''-dissi guardandolo. Lui e la macchina sono una cosa sola.

''Oggi mi andava di camminare, e di passare più tempo con te.''-disse guardandomi sorridendo dolcemente. Sorrisi.
Aspettammo l'autobus. Quando finalmente dopo dieci minuti arrivò, salimmo e ci misimo nei posti in fondo. C'era solo un posto libero, così Justin lo occupò prima di trascinarmi sulle sue gambe. Posai la testa sulla sua spalla drogandomi del profumo che emanava la sua pelle. Indossava una maglietta bianca semplice a maniche corte, lasciando le sue braccia tatuate allo scoperto. Esse grandi e muscolose stringevano il mio minuscolo corpo. E mi facevano sentire un senso di una grande protezione, un grande scudo, che avrebbe sconfitto e difeso tutto ciò che voleva farmi del male. E al solo pensiero che quelle grandi e forti braccia non mi avrebbero più stretto in questo modo mi fece mancare l'aria. Dio il solo pensiero mi distrugge.

''Ti ricordi il primo incontro?''-sussurro la sua voce al mio orecchio, facendomi ritornare alla realtà.

''Come scordarselo.''-dissi guardandolo sorridendo.

Lui sorrise mostrando i suoi denti dritti e perfetti.

''Tu eri messa lì, ed io proprio lì.''-disse indicando due posti uno di fronte all'altra. Sorrisi, rivivendo con la mente quella scena.

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