capitolo 34

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JUSTIN:

"Juss..Va tutto bene?"-chiede lei sospirando, abbastanza preoccupata.

"Piccola, si, sto bene, la macchina oggi si è guastata, sono stato tutto il pomeriggio a ripararla, mi dispiace tanto, mi sono accorto adesso delle chiamate.. Scusami."-Mi faccio schifo da solo.

Odio mentirle.

"Non fa niente, tranquillo..l'importante è che tu stia bene e che ti abbia sentito.."-disse lei con tono più tranquillo rispetto a prima.

Piccola quanto mi fa male mentirle in questo modo.

"Per farmi perdonare, sono qui che ti aspetto alla stazione, vieni?"-chiesi.

La sentì ridere.

Sorrisi.

"Arrivo, non ti muovere, resta lì."-disse lei.

Risi.

"Non mi muovo neanche se mi uccidono."-dissi sorridendo.

Lei fece una piccola risata.

"Non dirlo, smettila, sto arrivando."-disse seria.

Risi.

"Ti aspetto."-dissi sorridendo, per poi riattaccare.

Sono un coglione.

Le sto mentendo..Ma devo farlo..Almeno per ora.

So già che se lo verrebbe a sapere..

No.

Non deve saperlo.

Non voglio darle questa delusione..Non voglio.

SELENA:

Sono appena arrivata alla stazione.

Saluto Nina con un  abbraccio, lei mi rassicura, e poi va via.

Io con lo sguardo comincio a cercarlo, sperando che i miei occhi incrocino i suoi.

Comincio a camminare, sempre cercandolo con lo sguardo tra i passanti.

Quando sento delle mani calde posarsi sui miei fianchi, rabbrividisco a quel tocco unico e delicato.

Come non riconoscerlo?

"Hai dei bellissimi occhi, quando mi cerchi."-sussura con voce calda al mio orecchio.

Lui.

Non feci in tempo neanche a guardarlo, che mi fiondai immediatamente fra le sue braccia.

Lo strinsi più forte che potessi sprofondando nel suo petto caldo.

Lo strinsi forte, come se dovessi perderlo da un momento all'altro.

Pochi secondi prima sentivo un peso al petto fortissimo, riuscivo a malapena a respirare.

Adesso respiro il profumo della sua felpa, come se non ci fosse un domani.. Dio mi sento così bene.

Davvero.

Sarò anche stupida e rompi palle.. Ma non posso farcela sapendo che qualcosa gli è andato storto.

"Mi sei mancata tanto."-disse accarezzandomi i capelli, stringendomi.

"Anche tu.."-sussurai contro la sua felpa.

Mi prese delicatamente il viso tra le mani, rimanemmo a guardarci negli occhi, per vari secondi.

Quando le nostre labbra desiderose l'una dell'altro, si combaciarono perfettamente.
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Siamo in macchina, per fortuna tutto bene.

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