<< Es seguro que me oíste hablar, de lo que se puede hacer, de la magia que tiene cantar, y de ser quien quieres ser, Ya no importa qué pueda pasar, sino lo que tú has de hacer, el color que uses al pintar, lo que pienses y el pincel >> tutti mi guardano stupiti, vedo tutti quei occhi su di me come se stessero ascoltando un importante discorso, << Sé que existen duendes y hadas, y que intentar es mejor que nada, No te detengas, no guardes nada, Vuela más alto y verás >>. Questa canzone l’ho scritta quando ero in Messico, poco prima di tornare qua, mi sento bene, sono qui su questo palco e tutti mi ascoltano, non aspettavo altro che un momento del genere, tutti i miei ricordi più belli passano nella mia mente, mi sembra quasi di volare. Stare qua, impugnare questa chitarra e mostrare che so davvero fare qualcosa mi fa sentire forte, come se nessuno potesse abbattermi. << Voy donde sopla el viento, Hoy digo lo que siento, Soy mi mejor momento, y donde quieras yo, Voy donde sopla el viento, Hoy digo lo que siento, Soy mi mejor momento, y donde quieras yo voy >>, una donna entra nell’aula, molto bella, bionda con gl’occhi verde acqua e inizia ad ascoltarmi molto attentamente e poi la vedo sorridere, sposto il mio sguardo su Jorge che sembra abbia appena visto un qualche dio. << Es seguro que me oíste hablar, Vale más ser que tener, De soñar, de amor y de caer, Levantarse y renacer >> potrei star qua a cantare per ore senza mai fermarmi, Fran sorride e sta parlando con Mechi, si starà sicuramente vantando di me con la sua ragazza e a questo pensiero sorrido, il mio fratellone che qualsiasi cosa io faccia lui mi sostiene sempre e lo farebbe anche se fossi dall’altro capo del mondo, << Sé que existen duendes y hadas, y que intentar es mejor que nada, No te detengas, no guardes nada, Vuela más alto y verás. Voy donde sopla el viento, Hoy digo lo que siento, Soy mi mejor momento, y donde quieras yo. Voy donde sopla el viento, Hoy digo lo que siento, Soy mi mejor momento, y donde quieras yo voy >>. Quando suono l’ultima nota tutti applaudono sonoramente e io sorrido felice. Fran viene ad abbracciarmi, << Complimenti davvero >> dice Pablo quando si avvicina a me << L’hai scritta tu? >> mi domanda, << Si, io >> rispondo, << Davvero, è straordinario. Il fatto che tu scriva già delle canzoni senza neanche uno studio accurato della musica è sorprendente >>, Pablo sembra molto entusiasta e questo non fa che aumentare la fiducia in me, ho sempre saputo di essere portata per questo, amo con tutta me stessa la musica e tutto ciò che la circonda, credo che faccia unire le persone più di quanto si crede. Io riesco ad esprimermi solo con questa, a sentimenti non sono molto brava ma se si tratta di prenderli e metterli in un testo ci riesco alla grande. << L’avevo detto io >> esclama Fran << Ho la sorellina… >> io gli do una gomitata << Sorella più spettacolare del mondo >> e mi avvolge un braccio sulle spalle e mi stringe a se. << Sei davvero brava >> mi sorride Mechi e anche tutti gl’altri iniziano a farmi i complimenti. Vedo quella donna che entrata mentre cantavo che sta parlando con Pablo, quando incrocia i miei occhi sorride e viene verso di me, << Piacere >> dice con uno splendido sorriso, << Io sono Angie la tua insegnate di canto >>, la sua voce è melodiosa e mi sembra una donna molto raffinata, << Sei davvero brava >> mi dice poi, << E’ mia sorella >> dice Fran e io mi volto per guardarlo, << Davvero? >> chiede lei stupita, << Strano non sapesse che arrivavo >> dico, infondo tutti aspettavano il mio arrivo, Fran l’aveva annunciato a mezzo mondo, << No beh sapevo che saresti arrivata ma non sapevo fossi tu >> dice << Ne ha parlato per tutti e due gl’ultimi mesi dell’anno scorso >> e poi si mette a ridere, stare qua con questi insegnati così amichevoli mi piace e non poco, li trovo tutti persone allegre e pieni di emozioni, sapete quella sensazione che si ha quando ci si trova davanti a persone che vivono solo per vivere a pieno le emozioni? Ecco loro ne sono una prova vivente, pieni di luce e di amore cosa che io non sono mai riuscita a fare. Sto vagando in giro per lo studio per osservarne ogni minima cosa, mi entusiasma stare qua, mi fa sentire viva. << Che fai? >> chiede Jorge quando entra nell’aula in cui sono e io sto sfogliando degli spartiti, << Sei venuto a dirmi quanto sono brava? >> dico ironicamente << Non sei riuscito a fregarmi >>, << Prima o poi c’è la farò >> ribatte lui, << Non contarci troppo >> dico spavalda. Mi guarda per un po’ e io lo fisso in quei occhi verdi << Sei davvero brava >> dice ad un tratto, << Grazie >> rispondo io, << Stavolta mi ringrazi? Devo sentirmi lusingato allora >> io lo guardo male e poi ridacchio, << Sto provando a essere più gentile con te Blanco, anche se non smetterò di prendermi gioco di te. Mi diverto troppo >>. Mi appoggio ad una scrivania lì in parte, è un momento abbastanza strano, un atmosfera quasi di imbarazzo galleggia tra di noi, << Continua pure almeno mi diverto un po’ >> mi risponde lui << Mi piace giocare >> dice abbastanza maliziosamente, << Non fare così con me, mi pare di averti già detto che non funziona e poi è tempo perso >> affermo io facendogli un sorriso, << Fare cosa? >> domanda finto confuso, << Lo sai benissimo, non fare il civettuolo con me Jorge >>, << Ehi io sono il più bel ragazzo di questa accademia >> io inizio a ridere fortemente e lui mi segue. Piano mi avvicino a lui e lo vedo cambiare espressione, << Ci vediamo in giro, più bel ragazzo dello studio >> gli dico a pochi centimetri dal viso, gli faccio un sorriso e poi esco dalla porta, con la coda dell’occhio lo vedo girarsi per guardarmi confuso.
Quando torniamo a casa saluto mio padre e gli racconto come è andato il mio primo giorno allo studio, << E’ spettacolare >> dico con gl’occhi pieni di gioia << E’ stato strepitoso >>, << Sono felice amore mio >> rispondo mio padre abbracciandomi. Entriamo in cucina seguiti da Fran, Lodo e Jorge, << Tini oggi si è anche esibita >> parla mio fratello rivolgendosi a mio padre, << Davvero? >>, << Magnifica >> esclama Lodo, io la guardo e gli sorrido, << Una canzone scritta da lei! Tu lo sapevi papà? >> chiede Fran, << No, dovrai farmela sentire >> mi guarda mio padre con un gran sorriso e in quel momento capisco quanto davvero mi è mancato, vederlo felice per una cosa che amo fare mi fa sentire bene, senza preoccupazioni, mio padre sarebbe contento per me anche se non studiassi musica è questo che amo di lui, vuole che io sia felice qualsiasi cosa io decida di fare. << Tu Jorge non dici nulla? E’ stata brava la mia Tini? >> domanda poi mio padre guardando Jorge che nel frattempo sta addentando una mela, lui si agita un po’ lo noto dal suo atteggiamento << Si è abbastanza brava Tini >> risponde, io lo guardo storto come Fran e Lodo, << Abbastanza? >> chiede quest'ultima, Jorge guarda Fran, guarda me e poi ritorna a guardare Lodo, << Non chiedete a me queste cose! >> borbotta poi lui e tutti lo guardiamo male. Clara entra in cucina e saluta tutti con gran affetto, è sempre sorridente e ogni volta che la vedo mi sembra sempre più bella. Ha i capelli semi raccolti un po’ spettinati e indossa un vestito leggero con una stampa floreale, << Allora è andato tutto bene allo studio? >> chiede lei mentendo una mano sulla spalla di Jorge, << Benissimo e se vuoi saperlo Martina canta benissimo >> dice lui guardandola e lei fa uno sguardo confuso, Jorge fa spallucce << Si può sapere che ti prende? >> domanda Fran, << Nulla, prima mi avete fulminato solo perché ho detto “abbastanza”, ora non vi va bene che dico “benissimo”? >> e esce dalla cucina sotto il nostro sguardo stranito. Salgo in camera mia e prendo il cellullare che ho in borsa per chiamare mia madre, non mi va che si senti abbandonata da me, vorrei anche lei vicino a me in questi momenti ma so che non è possibile, << Pronto >> risponde lei, << Ciao Mamma, come stai? >> domando, << Bene e tu tesoro? >>, << Benissimo, oggi sono andata allo studio ed è stato bellissimo >> dico entusiasta, << Bene, sono contenta, ma ora devo andare, però più tardi ti chiamo se ti va! >> sento dal suo tono di voce che è un po’ triste, << Certo che mi va >> gli rispondo io e riattacco il telefono. Lo so che non è entusiasta di tutto ciò ma spero che un giorno capirà, lei rimarrà sempre mia madre anche se non riesce ad accettare le mie decisioni. Io e Lodo decidiamo di andare a farci un bagno in piscina, quando usciamo di casa notiamo che anche Fran e Jorge sono li, << Voi due siete sempre in mezzo? >> domando io arrivando a bordo piscina, << Ma tu non hai costumi che coprono di più? >> chiede Fran guardandomi, io scuoto la testa, infondo indosso un normalissimo costume nero, << Perché cos’ha che non va? >> la domanda arriva da Jorge e mio fratello lo fulmina con lo sguardo, << C-cioè anche Lodo ha lo s-stesso costume, è identico cambia solo il c-colore, perché dici a Martina che è mezza nuda >> continua lui come per far capire a Fran che non era una frase con secondi fini, << Tu potresti non guardarla e farti gli affari tuoi >> gli risponde saltandogli addosso e annegandolo, io e Lodo ci guardiamo sconcertate per queste stupide scene che siamo costrette a subirci. Fran verso le quattro va a prendere un po’ di frutta in cucina, sto prendendo il sole sdraiata sul lettino in parte a Lodo e Jorge è un lettino più in là del mio, << Lodo ti cercano al telefono >> urla Clara dalla finestra e velocemente Lodo rientra in casa per rispondere, non si sa mai potrebbe essere Diego. Prendo la crema abbronzante nella borsa in parte a me e inizio a spalmarmela, << Jorge >> lo chiamo e lui si volta verso di me, io gli faccio un sorriso buffo << Me la metti qui sulle spalle, per favore >>, lui si sposta gl’occhiali da sole in testa e mi fa un sorrisetto, << Non ci casco! >> esclama e io lo guardo confusa, << Cosa stai dicendo? >>, << So che vuoi che lo faccia perché così se tuo fratello mi vede inizia a rompermi, ma io sono più furbo di te >>, << Tu sei matto! >> rispondo << Ok che ogni tanto ti prendo in giro ma non lo faccio 24 su 24, comunque va bene, aspetterò Lodo >> e faccio spallucce.
JorgeBlanco
E’ sera e sono sdraiato sul letto della mia camera spaziosa, mi ricordo ancora il primo giorno che arrivai qui e conobbi Fran, un amicizia nata fin dal primo momento e poi mi portò in questa camera e mi disse che l’avremmo fatta come volevo. Il muro è bianco, su una parete ci sono dei disegni di strumenti, come se fossero delle ombre e ci sono appese tutte le mie chitarre, da quelle elettriche a quelle classiche. Il letto è enorme e nero come tutti i mobili, su un lato c’è una scrivania con in parte la tastiera, il posto dove scrivo le canzoni. Sin da piccolo ho la passione per la musica e sono grato al signor Stoassel di avermi ospitato, di avermi trattato come un figlio e di non farmi mai mancare nulla. Lodo è come se fosse mia sorella, la conosco da tanto tempo quindi non ho avuto problemi a trasferirmi qui perché sapevo di essere in ottima compagnia. Ora però è arrivata lei Martina. Non credo si aver mai conosciuto una ragazza come lei, si prende gioco di me e anche di Fran, ma io non sono abituato. Ho conosciuto molte ragazze ma nessuna come lei, con le altre se veramente mi interessavano non facevo fatica ad approcciarmi con loro, non mi sfidavano, non facevano nulla per mettermi in difficoltà, invece lei lo fa di continuo. Poi c’è il fatto che è davvero bella, non sono indifferente alla sua bellezza, è veramente bella anche quando è appena sveglia o dopo una giornata in piscina, senza trucco, tutta spettinata, è bella comunque. So che dovrei stargli lontano per Fran, so che è troppo protettivo nei suoi confronti, ma lei me lo rende difficile, se non fosse per i suoi modi di fare sarei riuscito a starle lontano, sarebbe stata solo una bella ragazza, invece non è solo quello. E’ il suo modo di essere che mi affascina, si vede che è una ragazza chiusa, che non vuole aprirsi a nessuno, Fran mi ha spiegato più o meno com’è sua madre quindi posso dedurre che questo atteggiamento sia stato influenzato dal fatto di vivere con lei. Poi quando l’ho vista cantare ho capito che rinchiude tutto il sue essere dentro le canzoni. Qualcuno bussa alla porta e Lodo lentamente entra, << Posso? >> chiede, << Certo >> gli dico io mettendomi a sedere e lei si siede in parte a me. Mi guarda in modo strano e io non capisco cos’abbia, << Perché mi guardi così? >> chiedo, << Mi spieghi che ti prende, sei strano in questi giorni >> dice lei, << Niente >> rispondo << Sono solo un po’ nervoso per l’inizio delle lezioni >>, << Sei un bugiardo Blanco >> ridacchia lei << Io so cosa scatena tutto questo >> e mi sorride, << Cosa? >> gli chiedo guardandola con una faccia buffa, << Martina >> dice come se fosse ovvio << Lei ti rende nervoso, anche se non ne capisco il motivo >>, << E’ il suo modo di fare >> sbotto io << Sai come sono, sai che anche se una ragazza è bella se devo stargli alla larga ci sto ma lei, il suo modo di fare complica la cosa >>, mi sento come uno che ha appena confessato i suoi peccati, pensare a Martina lo era? Sto facendo un torto a Fran? << Si è vero è unica >> afferma Lodo, << Ei tu dovresti dirmi il contrario per farmi stare lontano da lei >> e inizia a ridere, << Non posso stavolta, credo che l’importante è che non ti innamori di lei, finché provi solo interesse nel conoscerla non c’è nulla di male. Anche perché non credo che Fran ti permetterà di provarci con lei >>, << Già >> rispondo << Hai ragione, è una bella e splendida ragazza e basta, non devo innamorarmi di lei, semplice! >> ho un tono convinto e deciso. La porta si spalanca e Fran entra nella mia stanza con Martina, << Cosa ci fate qua? >> chiede Fran, << Niente, stavamo solo parlando >> a rispondere è Lodo. Guardo Martina che è incantata a guardare le chitarre appese e poi passa delicatamente le sue dita sui tasti della tastiera. << Wow, che bella stanza >> dice girandosi per guardarmi dritto negl’occhi, ogni volta che lo fa una sensazione strana si insinua nel mio stomaco. Quei due grandi occhi scuri nascondono il suo lato umano, quello pieno di emozioni che lei non sa tirare fuori, << Grazie >> rispondo, << Posso? >> chiede indicando una chitarra classica marrone scura, << Nessuno può toccare le chitarre di Jorge >> parla Fran, << Tu non puoi Fran, lei si può prenderla >> dico guardando Martina, sapevo quanto amava la musica e ogni cosa che la riguardava, mi fidavo a dare in mano una parte di me, perché le mie chitarre sono come una parte del mio essere, a lei.Io e i ragazzi siamo nel cortile che circonda lo studio, << Allora tua sorella come si trova? >> chiede Ruggero a Fran, << Benissimo, è molto felice di essere qua, beh non la posso biasimare mia madre non è mai stata una donna comprensiva >>, << Vedo anche io che si trova bene, ne ho parlato con Lodo e lei è molto contenta di averla in casa >> parla Diego, << Già, prima non aveva nessun amico, almeno ora ha me, Lodo e anche Jorge su cui contare >>, io guardo Fran dopo che ha detto quelle parole, << Lei si diverte molto a prenderlo in giro >> continua lui, << Ehi, io però la lascio fare apposta! >> e i miei amici si mettono a ridere, << Io credo che lei riesca a metterti in difficoltà e tu non sai difenderti da lei >> dice Facu mentre ride, << Mia sorella ti dà del filo da torcere >> esclama Fran, poco dopo lui si avvia a fare lezione con l’insegnate mi strumenti. << Ci hai già provato con Martina? >> chiede Diego, << Come scusa? >> lo guardo confuso, << Dai sto scherzando non prenderti male >> ride lui e io mi tranquillizzo, nessuno deve capire che mi innervosisce parlare di lei e stare vicino a lei. Ho lezione di canto con Angie e stiamo provando una delle miei canzoni che ho scritto l’anno scorso, << Benissimo Jorge, molto bene, devi solo abbassare ancora di più il tono nella parte finale poi è perfetta >>, << Bene >> dico io soddisfatto. Cinque minuti prima della fine della lezione sistemo i miei spartiti e Angie si avvicina a me, << Jorge, mi serve un favore >> dice, << Si, certo >> rispondo, << Prima di te ho fatto lezione con Martina la sorella di Fran… Abbiamo parlato un po’ e lei mi ha detto che sa suonare la tastiera ma non benissimo, siccome tu sei molto bravo potresti aiutarla. Lei vuole imparare a suonarla bene e tu potresti insegnargli >> io rimango zitto << abitate anche sotto lo stesso tetto quindi sarà più facile incontrarvi >> continua lei ridacchiando, << Ok, vedrò cosa posso fare >> dico ancora perso nei miei pensieri, più cerco di stargli lontano più tutti parlano e mi chiedono di passare del tempo con lei, com’è possibile? Devo riuscire a stargli vicino senza pensare a lei, alle sue labbra, alla sua bellezza infinità e al suo modo di essere, c’è la farò? << Jorge >> sento dire e ritorno con i piedi per terra, << Si >> dico guardando Angie, << Ho detto che ne parlerò con lei la prossima volta e poi vediamo >>, << Ah sì, va bene >> rispondo un po’ confuso, << Ti senti bene? >> domanda preoccupata, << Benissimo >> dico uscendo dall’aula di fretta. Corro nei corridoi per cercare Lodo, l’unica che potrà dirmi come gestire questa situazione, << Jorge >> sento qualcuno urlare quando mi volto vedo Martina nel corridoio che mi sorride, << Dove vai così di corsa? Cerchi di scappare da me? >> dice ridacchiando, io rimango senza parole, più la guardo e più sorride, più vorrei avvicinarmi a lei per conoscere ogni cosa che la riguarda, anche la più piccola, << Cerco Lodo >> dico calmandomi per non fargli notare che sono agitato, << Se vuoi ti accompagno? >> chiede lei, << No, no, no. Non c’è n’è bisogno >>, << Ehi sei cattivo con me? Non ti piace la mia compagnia Blanco >> dice maliziosa per prendermi in giro e mi mette una mano sulla spalla, questo sono le piccole cose che mi fanno saltare ogni singola parte del mio corpo, il respiro si appesantisce e la guardo con quello sguardo da cerbiatta e mi viene quella voglia di accarezzarle il viso, lentamente sulla sua pelle morbida, eppure mi piace quando fa così, giocare in questo modo con me mi fa anche divertire e un po’ di sano divertimento fa bene. << Oh no mi piace molto la tua compagnia >> dico anche io malizioso stando al suo gioco, << Se fai quei occhioni quando lo dici ci credo >> dice avvicinandosi a me per provocarmi, si morde il labbro e sorride << Dai andiamo a cercare Lodo >> dice << E smettile di fare certi pensieri >>, io la guardo confuso e lei inizia a ridere << Blanco muoviti >> mi afferra per il braccio e andiamo a cercare Lodo. Poco dopo la troviamo, << Eccola >> esclama Martina, << Cosa ci fate qua? >> domanda lei, << Jorge ti cercava >> e fa spallucce. << Cosa vuoi? >> chiede Lodo, << I-io dovevo parlarti di una cosa >>, in teoria Martina non dovrebbe essere qua ad ascoltare quello che devo dire a Lodo << In privato >> continuo io. Martina se ne va perché poi Mechi viene a cercarla e riesco finalmente a parlare con Lodo, gli racconto la storia di Angie e della tastiera e lei mi guardo preoccupata, << Questo è un problema, dovresti cercare di pensare a tutt’altro mentre sei con lei o prova a fare meno giochetti con lei, tipo le frecciatine che vi tirate >> dice, ed è proprio quello che pensavo io, pensare a tutt’altro mentre sono con lei, ma sarà così facile?
P.s.: Il capitolo è diviso da una parte narrata da Martina e Una da Jorge, ci saranno alcuni capitoli così, quando sarà narrato da Jorge scriverò il suo nome se non c’è scritto nulla è narrato da Martina. Dovevo inserire anche la sua parte perché così capite come la pensa lui. Grazie a chi segue la storia, spero vi piaccia. Un saluto e grazie.
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Ogni amore è una favola / Jortini
RomanceIo non ho mai creduto alle favole, al principe azzurro che arriva sul suo cavallo bianco e ti salva dalla strega cattiva, nella realtà le strega cattiva non è solo una, c'è ne sono tante e più che il principe azzurro che viene a salvarti esistono ra...