5 Anni Dopo / Segreti scoperti

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Io e Mechi siamo in cucina a preparare il pranzo, Clara e mio padre hanno portato Isabella ad una festa di compleanno, quindi oggi saremo solo noi quattro. << Quando è pronta la casa? >> gli chiedo io mentre sto pulendo il pesce per fare la pasta, << Fra tre settimane, non vedo l’ora di entrarci e finalmente andare a vivere insieme, è da tanto che aspetto… e tu invece? Si può sapere cosa non va? >> mi guarda lei con un sorrisino di chi ha capito che qualcosa non va davvero, << Niente, sono stressata >> rispondo io facendo spallucce, << oh questo lo sapevo già, ma c’è qualcos’altro >> parla lei facendo uno sguardo sospettoso, << Mechi non c’è nulla di cui preoccuparsi >> le rispondo. Lei continua a tagliuzzare qua e là le verdure per il pranzo ma la vedo scrutarmi con la coda dell’occhio. Ad un certo punto l’odore del pesce diventa orribile e trattengo il fiato, ho un po’ di nausea ma cerco di trattenermi, << Cosa c’è? >> mi chiede lei vedendomi con una faccia un po’ schifata, << Niente è che puzza >> gli dico indicando il pesce, lei si avvicina lo annusa e poi mi guarda, << Odora di pesce, non è andato a male >> continua e poi socchiude gl’occhi, sembra che stia pensando qualcosa poi la sua espressione cambia e spalanca la bocca, << Mechi >> la chiamo io per capire cosa le prende, << E’ incredibile! >> esclama poi lei, << Cosa è incredibile? >> le chiedo in modo normale e tranquillo, << TU SEI INCINTA! >> esclama a voce bassa ma cose se stesse urlando, << COSA? >> urlo invece io << Ti sbagli! >>. Lei rimane a guardarmi con una faccia sconcertata perché sa che sto mentendo, << Non devi mentire Martina, tu sei incinta! >>, alla fine faccio un sospiro e la guardo per fargli capire che è proprio così, non volevo dirlo ad alta voce, l’ho detto solo una volta e a momenti svenivo. << Come hai fatto a scoprirlo? >> le chiedo io, ovviamente è Mechi lei scopre sempre tutto che tu lo voglia o no, << Beh ci ho pensato, questi sbalzi d’umore, sei sempre stanca, alcune volte te ne salti fuori che senti odori strani e poi ho collegato le cose… Jorge lo sa? >> mi domanda poi in modo pacato, io ci metto un po’ a rispondere. << No non lo sa e non lo deve sapere >> le rispondo, << Perché? >> mi chiede confusa, << Perché è complicato Mechi quindi per favore non lo dire a nessuno… NESSUNO! >> gli chiedo quasi supplicandola, << Se è quello che vuoi… e poi non tocca di certo a me dirlo agl’altri sta a te farlo ma non capisco davvero! >>. << Ho paura ok? >>… << Ho un sacco di lavoro da fare, ho un tour da preparare, canzoni da scrivere e poi dai mi ci vedi come madre? Io? >> dico indicandomi con l’indice, << Tini perché ti addossi tutti questi problemi, stai per avere un bambino non è la fine del mondo, tante donna continuano la loro carriera anche con un figlio e poi non sai come saresti come madre finché non fai la madre >> mi dice lei per tranquillizzarmi, infondo non aveva tutti i torti ma dentro di me la mia mente continuava a ripetermi che non era il momento, che non ero pronta e che forse non lo sarei mai stata. << Ho tanta pressione addosso in questo momento, sono venuta qui per rilassarmi e scopro di essere incinta, il mondo mi è crollato addosso, non so come gestire tutto, non so come Jorge reagirà a questo, non so nemmeno se lo vuole un figlio perché non ne abbiamo mai parlato seriamente e tutto questo mi sta per far esplodere perché non so cosa fare, non so davvero cosa fare >> dico parlando a macchinetta senza più fermarmi, << Martina calmati… Respira ok? Non capisco perché ti fai tutte queste paranoie, Jorge sicuramente ti starebbe vicino e ti aiuterebbe. Ti capisco perché so come la pensi, so che credi di non esserne all’altezza perché non hai avuto un infanzia bellissima, ma tu sarai bravissima perché non sarà così, tu sei tu Martina non sei i tuoi genitori, non è la stessa storia… >> cerca di rassicurarmi lei, infondo non aveva tutti i torti ma io non riesco a star tranquilla, nella mia mente ci  sono ancora quelle mie insicurezze, << Forse hai ragione, ma per ora non posso, non riesco a capacitarmene, per ora voglio tenermelo per me, perché ho bisogno di capirlo, io non riesco a credere ancora di essere… >>, << Incinta? >> finisce lei la frase, non riesco nemmeno a dirlo come posso accettarlo, << Vedi non riesco nemmeno a dirlo! >> le dico mentre continuo a cucinare. << Hai almeno prenotato una visita medica? >> mi domanda poi lei, << Si, ci devo andare domani >> le rispondo, << Senti, posso venire con te, per non farti andare da sola… Sai domani vedrai per la prima volta il tuo bambino… >>, << Si, va bene, forse è meglio >> rispondo di getto immaginandomi li ad osservare il bambino che sta crescendo in me, poi sentiamo la porta di casa aprirsi e con un gesto faccio capire a Mechi di stare zitta e lei annuisce sorridendomi dolcemente. Gli sarei stata grata fino alla fine dei miei giorni per questo. Fran e Jorge fanno capolino in cucina, << Ecco la signora Stoessel >> dice Fran rivolgendosi a Mechi in modo tenero, << Non mi stancherò mai di essere chiamata così >> gli dice lei facendo un grande sorriso per poi baciarlo. Jorge si siede al tavolo e mi guarda, io gli sorrido debolmente e poi Fran distoglie la mia attenzione da lui, << Fra un paio di settimane è il tuo compleanno sorellina! >> mi dice, non lo ricordavo nemmeno, sono talmente presa da questa cosa che non mi ricordavo che il mio compleanno forse così vicino.
 
Questo pomeriggio devo andare all’on beat a trovare tutti, Pablo mi ha detto che gli farebbe anche piacere se parlassi ad alcune classi di quello che abbiamo fatto durante la frequentazione dell’accademia e il tour, non potevo non accettare, infondo è stato quell’uomo a credere in me e a realizzare i miei sogni. Sto camminando nel vialetto che porta all’accademia e nulla è cambiato, le stesse panchine, il cortile tutto intorno enorme dove ho passato momenti bellissimi, di cambiamento. Mi vedo ancora li seduta con le ragazze, o a parlare con Mechi di Jorge, di quanto fosse tutto difficile per me accettare quello che provavo. E ora sembra essere tutto tornato a quei tempi. L’on beat è sempre lo stesso, con quell’enorme scritta in nero e tutti i muri colorati, varcata la soglia è stato come respirare il passato, la mia crescita, tutto quello che ho vissuto qui dentro, quando la mia vita è cambiata completamente grazie alle persone intorno a me… grazie a Jorge. Di come lui cercava sempre di trovare la via d’uscita per i miei problemi. Ad un tratto mi è venuta voglia di comporre una canzone. Come se ritornare qua mi abbia fatto venire voglia di scrivere. << Eccola! >> una voce mi distrae e Angie mi viene ad abbracciare << Quanto mi sei mancata? >> mi dice lei poi guardandomi dolcemente, questa donna, insieme a Pablo ci ha seguito per tutto il tour, facendo spesso avanti e indietro da Buenos Aires per continuare a gestire l’accademia. << Anche tu! Come va il matrimonio? >> le domando poi contenta, un anno fa Angie e Pablo si sono sposati, durante il Tour hanno capito di amarsi e Lodo ci aveva visto giusto. << Benissimo, sono felicissima >>. Ci spostiamo nell’aula insegnanti dove trovo anche Alba che sta aspettando di andare a far lezione, << Ciao Tini >> mi saluta lei abbracciandomi, io ricambio e poi ci sediamo a chiacchierare di tutto e di più. Dopo mezz’oretta Alba se ne va per far lezione e Pablo sbuca nell’aula insegnati, << Oh ecco la Star! Ti stavo aspettando >> dice ridacchiando e dandomi un lungo abbraccio, iniziano a raccontarmi del loro viaggio di nozze, il loro matrimonio è stato bellissimo, io e Lodo abbiamo persino pianto quando Pablo le ha fatto le promessa. << Abbiamo tanti nuovi ragazzi molto bravi… ma nessuno batte te e il tuo gruppo di amici >> borbotta poi lui sottovoce facendomi ridere, << E’ grazie a te, a tutti gli insegnanti se siamo riusciti a creare uno spettacolo magnifico in giro per il mondo >>, Pablo e Angie mi sorridono dolcemente, << So che sei tornata perché ti senti stressata… >> mi dice poi lui, sorrido piano << Si, è stato un po’ stressante, non ho mai avuto tempo di riposare in cinque anni >> mi sentivo quasi in colpa come se l’avessi deluso, << Martina è normale >> mi dice poi lui, << Già sei giovane, hai fatto tre tour con i ragazzi e uno da solista, senza mai fermarti è ovvio che ti serve una pausa >> mi conforta Angie, pensavo di averli delusi e invece sembrano ancora più fieri di me, << Hai preso una bella decisione, non è facile scrivere canzoni e girare il mondo continuamente >> continua Pablo, << Si mi ci voleva proprio una pausa, non riesco a concentrarmi per comporre, perché sono sempre lì a registrare ad organizzare il tour, poi sapete quanto io ci tenga a fare tutto alla perfezione… >>, << Si lo sappiamo >> ridacchia Angie. Poco dopo Pablo mi porta in alcune classi a parlare di quello che ci è successo in questi anni, è stato bello, ricordare quei momenti stupendi che mi rendevano felice, che mi rendono ancora felice. Stare con i miei amici, realizzare un disco tutto mio, stare con Jorge… Jorge l’unico che riusciva ad aiutarmi in tutto, senza mai farmi crollare, senza lasciarmi mai sola. I pensieri iniziano ad invadere completamente la mia testa, non riesco a pensare ad altro, a tutto quello che mi sta succedendo. Mentre cammino per i corridoi vedo un aula di strumenti aperta e dentro non c’è nessuno. Senza pensarci ci entro e mi sedio alla tastiera e inizio a comporre, a trovare un modo per far capire a Jorge che non è colpa sua, che è lui la mia salvezza, anche se ora non riesco a guardarlo, a stargli vicino e continuo ad allontanarlo. So che è colpa mia, che sono io a causare questi problemi, ma lo amo, lo amerò sempre, perché solo lui sa rendermi migliore.
 
<< Io oggi esco con Mechi >> dico a Jorge la mattina seguente, << Bene >> risponde lui mentre si veste. Oggi ho la visita e sono ancora più fredda con Jorge. Lui esce dalla stanza senza dire una parola. Quando scendo a far colazione sono già tutti in tavola. << Quando finisco le lezioni all’on beat passo a prenderti >> mi dice Mechi mentre mi siedo in parte a lei e addenta una brioches. << Dove andate? >> chiede Fran, << A fare shopping >> risponde prontamente Mechi mentre io abbasso lo sguardo, << Non hai già troppe cose? >> gli domanda lui e lei lo fulmina con lo sguardo facendolo smettere di parlare. Fran e Jorge escono per andare al negozio e io guardo Jorge scomparire dietro la porta e continuando a fissarla come se lui fosse ancora li. << Martina >> mi richiama Mechi vedendomi così, << Sto bene >> gli rispondo andando verso la mia stanza e lasciandola li sconsolata. Passo tutta la mattina a pensare alla visita, ho paura, sono così agitata che quasi mi viene da vomitare… o forse mi viene da vomitare perché sono incinta. Finalmente a mezzogiorno arriva Mechi e ci avviamo verso l’ospedale, << Come ti senti? >> mi chiede continuando a guardare la strada, << Non bene >> le dico, << Stai tranquilla, ci sono io con te! >> mi sorride lei e finché non siamo fuori dallo studio della ginecologa non dico più una parola. Siamo sedute fuori che aspettiamo il mio turno quando sento chiamare il mio nome il mio cuore perde un battito, << Su dai andiamo >> mi dice Mechi accompagnandomi dentro, ho insistito sul fatto che lei fosse li con me. << Salve signora Stoessel >> mi stringe la mano la dottoressa, è una donna di quarant’anni, con i capelli scuri, alta, dietro agl’occhiali due occhi grigi e con un aria gentile e affidabile. << Signorina >> dico io, << Io sono la dottoressa Lucy Gomez >>, << Piacere Dottoressa Gomez, io some Mechi l’amica >> le stringe poi la mano lei. << Bene, sa da quanto è incinta ne ha un idea? >>, << No >> rispondo nervosa, << Stia tranquilla, andrà tutto bene ok? >> cerca di calmarmi lei, << Allora si sdrai sul lettino e tiri su la maglietta >>, io obbedisco un po’ in asia, Mechi mi guarda e con lo sguardo cerca di darmi forza, alzo la maglietta e un gel freddo tocca la mia pelle e poi inizia a farmi l’ecografia, << Bene vediamo un po’ >> dice la dottoressa << Dov’è questo piccolino >> continua poi facendomi andare ancora più in ansia. << Eccolo! >> dice poco dopo << Lei aspetta davvero un bambino, signorina >> mi guarda la dottoressa Gomez con un sorriso e poi gira lo schermo e con un dito mi indica un puntino piccolissimo dentro di me. Rimango senza parole, vorrei piangere ma non lo faccio, << Martina >> mi chiama Mechi, << Sto bene >> gli dico non capendo in realtà come mi sento. Mi piaceva… mi piaceva vedere quel puntino dentro di me ma allo stesso tempo non mi sentivo all’altezza. << Ok ora stampo un paio di foto, intanto le dico che dalla grandezza dovrebbe essere incinta da un mese, poco più, poco meno >> mi dice. Quando mi risistemo in piedi e mi siedo alla scrivania della dottoressa, lei inizia a dirmi tutto quello che devo fare per avere una gravidanza sana e senza pericoli, mi dà consigli, mi dice quando dovrei fare le visite e quando esco dal suo studio entro nel pallone, non capisco più niente, sono così confusa che non ricordo nemmeno il mio nome mentre tengo in mano una busta con tutti i dati e le foto della mia gravidanza. Mechi cerca di confortarmi, quando torno a casa mi metto in camera mia e rimango li a guardare quei fogli e quelle foto per ore, domandandomi se sia tutto reale… e lo è. Metto via le mie carte nascondendole in un cassetto della scrivania sotto ad paio di spartiti e proprio mentre sto per richiudere il cassetto entra Jorge. << Ciao >> mi dice lui e poi nota quanto sono turbata, << Martina per favore mi parli o pensi di non parlarmi più per il resto della vita? >> mi chiede lui frustrato, si avvicina appoggia il telefono e le chiavi sulla scrivania e poi mi guarda, << Non ho voglia di litigare con te in questo momento >> gli rispondo, << Il problema è che non vuoi mai litigare >> afferma lui quasi arrabbiato. Poi il suo telefono suona e la foto di Francesca si illumina sullo schermo con il suo numero, io mi giro verso di Jorge e l’aria mi manca, << Rispondi pure >> dico con poco fiato, lui mi guarda confuso e appena vede lo schermo << Senti io non ho nemmeno il suo numero non so come sia possibile >> mi borbotta lui nervoso, << Certo, ora se vuoi scusarmi vado a fare la doccia >>, << NO! >> urla lui << Tu rimane qua e parli con me >>, << Parlare con te è l’ultima cosa che voglio fare >> ribatto io, << Tu credi davvero che a me interessi lei?  Come puoi pensarlo… >> dice in modo triste, << Io non so più a che pensare >> ed era vero, ho allontanato Jorge e forse lui ora ha capito che sono solo uno spreco di tempo, che non ha più voglia di corrermi dietro quando ho un problema come faceva anni fa. << Martina non puoi crederlo davvero >> mi dice lui e non gli rispondo, lui solo si volta e se va sbattendo la porta.
 
Jorge Blanco.
 
Sono così affranto, Martina crede davvero che l’avrei tradita o rimpiazzata. Io la amo e lei non può pensarlo davvero. Questo mi ferisce... mi ferisce ne profondo. Entro in un bar non troppo lontano dal negozio dei ragazzi e ordino da bere. Quando vicino a me si affianca qualcuno. << Ciao Jorge >> mi saluta Francesca << Cosa ci fai qui tutto solo? >> mi domanda, io mi volto verso di lei e la guardo male, << Come hai fatto a mettere il tuo numero sul mio telefono? >> le chiedo e lei inizia a ridere, << Volevo solo che ti ricordassi di me… ti avevo chiesto se potevamo cantare insieme una volta e ti ho dato il mio numero ma non mi hai calcolato… allora in negozio, ieri quando sono passata, ho visto il tuo telefono sul bancone così… >>, << Sei stata stupida >> le dico, << Perché? Voglio solo cantare con Jorge Blanco, chi non vorrebbe! >> borbotta lei e mi guarda intensamente negl’occhi. << La mia ragazza l’ha visto >> le dico io, << Beh, allora non si fida di te, insomma solo perché una ragazza ti chiama non deve essere gelosa >> mi dice lei come se fosse ovvio, << Lascia perdere >> dico io poi perché non voglio ascoltare queste stupidezze. << Allora perché visto che non sei qui cantiamo insieme? >> mi chiede lei, << No non voglio cantare con te >> le dico, << Solo perché credi che non ne sia capace? >> inclina lei la testa << Stai a vedere! >> dice convinta andando verso un piccolo palco e iniziando a cantare. Non è male dopo tutto, è brava ma non mi interessa molto, i miei pensieri sono concentrati su Martina e non riesco a non pensarla. << Visto? >> mi chiede lei quando ha finito e mi ha raggiunto, << Sei brava, ma comunque non canterò con te >> le dico io, << Sei davvero cattivo >> mi dice dandomi una spintarella con la mano << Ma prima o poi cambierai idea vedrai >> mi dice maliziosa facendomi l’occhiolino. << Senti io devo andare >> le dico perché non mi andava di stare lì con lei, esco dal bar e cammino per le strade. Ho bisogno di sapere perché Martina si comporta così. Quando torno a casa lei è sotto la doccia. Mi viene in mente di scrivere una canzone, per lei, per farle capire che amo solo lei e che per me ci sarà solo lei. Cerco qualche foglio per scrivere nei cassetti della scrivania, poi una busta di uno studio medico attira la mia attenzione. La prendo lentamente e vedo che appartiene a Martina, quando la apro, quello che leggo sul foglio mi lascia di stucco. Il mio cuore si ferma, tiro fuori anche due foto e rimango paralizzato a guardarle. Martina è incinta. Non posso crederci, perché non me l’ha detto? Perché? Poco dopo la porta del bagno si apre, lei non si accorge di me finché non alza lo sguardo nei miei occhi, poi lo posa su quello che tengo in mano e si blocca. << Si può sapere cosa sta succedendo? >> le chiedo arrabbiato ma anche felice in qualche modo, ma la rabbia ha il sopravvento. << Lo sai già visto che ti sei messo a cercare nei cassetti >> mi risponde lei nervosa e spaventata. << Io non stavo cercando niente Martina… mi serviva un foglio e tu non me l’hai nemmeno detto! DA QUANTO LO SAI? >> gli chiedo a denti stretti, << Da neanche una settimana >> esclama lei << E non hai pensato di dirmelo invece di nascondermelo? >>, << Dovevo pensare >> mi dice lei, << Pensare a cosa se dirmi che diventerò padre? Non credi che ne abbia tutto il diritto? E ti sei comportata come una bambina con me per tutto il tempo >> so di averla ferita dicendo quelle parole, ma dentro di me non potevo credere che mi avesse tenuto nascosta una cosa così importante. << Io mi sono comportata da bambina? >> ribatte lei arrabbiata << E tu? Che vai in giro a fare amicizia con la prima che capita come un ragazzino! >> dice arrabbiata, << Quante volte ti devo ripetere che non mi interessa quella ragazza? Tu mi hai nascosto che stiamo per avere un bambino lo capisci che non dovevi farlo? >> non volevo offenderla o farla sentire male, appena le lacrime gli scendono dagl’occhi me ne vado. Esco dalla sua camera perchè non volevo arrabiarmi davvero con lei, magari avrei esagerato o sarei esploso, ho bisogno di sbollire la rabbia. Nel corridoio incontro Mechi, << Jorge tutto ok? >> mi chiedo, << No e sai perché >> le dico rendendomi conto che Mechi lo sapeva, lo capisco appena incrocio i suoi occhi, il loro parlottare e azzittirsi quando comparivo, pensavo che Martina stesse parlando di me, di quello che provava o non provava più e invece gli parlava del nostro bambino come se io non esistessi, come se non avessi il diritto di saperlo.

Autore: Eccoci qui con un altro capitolo. Le cose sono precipitate, Jorge l'ha scoperto e anche se ne è felice la rabbia ha preso il sopravvento perchè Martina gliel'ha tenuto nascosco. Inizia a capire il perchè si è comportata così, ovviemente lui la capisce meglio di tutti, sa il perchè di questo suo comportamento ma resta ferito dal fatto che non gliel'ha detto. Mechi scopre il segreto di Martina ( strano ahhaha ) e poi la accompagna alla sua prima visita. In quel momento qualcosa in Martina cambia anche se in questo momento in lei prevale la paura, ma quelcosa è cambiato quando ha visto il suo bambino. Cosa succederà ora? Preparatevi perchè vi stupirà quello che Martina farà dopo che Jorge è uscito dalla stanza. E quella Francesca? è proprio una rompi palle, ma la rivedremo ancora. Grazie a tutti! Spero che vi piaccia.

Ogni amore è una favola / JortiniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora