Busso lentamente alla camera di Lodo, << Lodo ci sei? >> urlo fuori dalla porta, << Si entra! >> esclama lei. Quando varco la porta la trovo intenta a scrivere seduta sulla scrivania. Lodo è straordinaria, io la adoro, dal primo momento che l’ho conosciuta ho capito che saremmo state ottime amiche e difatti è così, adoro il fatto che è molto buffa e divertente, ma anche perché è tosta, è sfacciata proprio come me. << Che fai? >> domando guardandola mentre si tiene le mani tra i capelli, << Sto cercando di scrivere >> risponde lei voltandosi verso di me e poi di colpo si alza dalla sedia << Ma mi sto scervellando perché non so cosa scrivere >> si avvicina e poggia la sua fronte sulla mia spalla, << Se vuoi ti aiuto >> dico io con una risatina, << Davvero? >> domanda << Faresti questo per me? >> sorride fortemente e quando io faccio cenno di sì con il capo lei mi abbraccia. Ci sediamo e iniziamo a parlare della canzone che lei vorrebbe scrivere e insieme cerchiamo le parole adatte per il testo, << Noi ragazze dovremmo scrivere una canzone insieme! Che ne pensi? >> mi sorride Lodo, << Si potremmo >> e sorrido anche io, << Tu sei molto brava e grazie che mi aiuti, non è che non so scrivere è che in questo periodo non mi viene nulla >>, << Stai tranquilla Lodo, prima o poi l’ispirazione ti tornerà >>. Non capivo cosa turbava Lodo tanto da bloccarla mentalmente, sicuramente c’è un motivo se si sente così, noi artisti ci blocchiamo quando abbiamo un pensiero in testa che non ci lascia il tempo di pensare, che non riesce a farci scrivere e a farci buttar fuori tutto. Dopo un po’ qualcuno bussa alla porta. La porta si spalanca e Jorge compare sulla soglia, << Lod… >> si blocca quando incontra il mio sguardo, << Che hai Jorge? >> domanda Lodo alzandosi dalla sedia per andare verso di lui, << Beh, sono venuto a chiederti se sapevi dove era Tinita ma a quanto pare l’ho trovata >>, << Tinita? >> ride Lodo fortemente e io mi affianco a lei per dargli una pacca sulla testa, << Cos’hai da ridere, e tu non chiamarmi così! >> rimprovero prima Lodo e poi Jorge, la mia amica non dava cenno di smettere di ridere quindi decido di lasciarla perdere << Cosa vuoi da me Jorge? >>, << Non ti scaldare >> alza lui le mani come per difendersi << Ti stavo cercando perché domani c’è la lezione alla tastiera e devi venire un’ora dopo perché ho degli impegni >> dice tranquillamente, << Ok, potevi dirmelo anche domani >> borbotto io, << Non ti va mai bene nulla >> ribatte lui << Sei una testa dura proprio come tuo fratello, Stoessel >> mi fa un sorrisetto che non riesco a decifrare e poi si allontana con le mani in tasca dando ancora un occhiata a Lodo che è sdraiata sul suo letto a ridere fortemente. Rimango un po’ perplessa da tutto ciò, mi avvicino a Lodo, << Ti vuoi riprendere? >> le dico scuotendola per farla smettere di ridere ma anche io vengo contagiata dalla sua risata. Dopo dieci minuti finalmente smettiamo di ridere, << Vuoi riprendere a scrivere la canzone? >> gli domando, << No, perché non parliamo di te, o di Jorge? >> fa un sorrisetto strano e io la guardo confusa. Siamo sedute sul bordo del letto, fisso Lodo nei suoi occhi scuri e intuisco subito che sta per dirmi qualcosa, qualcosa che solo lei si può essere immaginata, << Era una scusa! >> esclama, << Lodo ma cosa stai dicendo? >> ho uno sguardo perplesso, << Non fare quella faccia Tini, o meglio Tinita >>, con il gomito la colpisco al braccio << Non chiamarmi così >>, << Ma Jorge ti chiama così >>, << Jorge è uno stupido >> faccio spallucce io, << No, a Jorge piaci >>. Rimango per un attimo senza parole, << A Jorge piacciono tutte >> dico convinta, << Si, è vero >> ribatte Lodo con una faccia convinta << Ma tu di più >>, << E cosa te lo fa pensare? >>, Lodo inizia a ridere << Dai davvero me lo chiedi anche? >>, io faccio si con il capo perché non capisco da dove ha dedotto che a Jorge io piaccia e anche molto. << Forse mi sbaglio, ma i nomignoli, il prenderti in giro, fare l’atteggiamento da cattivo ragazzo e davvero vuoi dirmi che hai creduto che ti stesse cercando per dirti che domani la lezione è rimandata di un’ora? Poteva dirtelo benissimo domani come hai detto tu, invece è venuto a cercarti >>, << Sono tutte tue fantasie Lodo >> dentro di me tremo, perché se fosse vero sarebbe un bel guaio, << Forse, infondo Jorge pensa ancora a Stephie ma non per questo non può interessarsi a qualcun’altra, è vero che è diventato un Don Giovanni ma lo fa perché non crede più alla magia dell’amore, lo fa per non pensare a lei, a chi gli ha spezzato il cuore >>… << Ehi non prenderti male >> continua lei << Non volevo metterti in agitazione, è che credo solamente che Jorge sia abbastanza attratto da te in modo diverso da come lo fa con le altre che usa solo per colmare il suo vuoto >>, guardo Lodo ancora spaventata << Forse ti sbagli >>, << Già forse mi sbaglio >> dice ma non sembra convinta delle sue parole.
E’ sera e sono nella mia stanza, dopo una cena silenziosa dove Fran e mio padre continuavano a chiedermi se stessi bene mi sono rintanata qua. Le parole di Lodo girano ancora nella mia testa, non sono ancora riuscita a smettere di pensarci, se fosse vero sarebbe un casino, da tutti e due i lati, da una parte ci sono io che non voglio nulla, nessuna attenzione, nessun amore, voglio solo essere lasciata in pace e vivere la mia vita come dico io, dall’altra c’è un ragazzo con il cuore spezzato, che pensa ancora alla sua ex, che fa il donnaiolo per superare il suo dolore. Sarebbe una relazione sbagliata già in partenza e io non voglio essere la causa di altri dolori, di altre sofferenze. Jorge per me è un amico, un amico rompi palle ma nulla di più, certo è riuscito a muovere qualcosa dentro di me ma io resto della mia idea di non provare nulla per nessuno. Inizio a pensare che forse Lodo si sbaglia e vede questi atteggiamenti come ambigui ma magari non è proprio così, penso a quanto sono fredda e questo l’ho imparato da mia madre che tra l’altro devo chiamare. << Pronto >>, << Ciao mamma >> dico con un tono gioioso così è più tranquilla, << Allora come vanno le cose li? >> domanda lei, << Abbastanza bene >>, << E hai conosciuto qualche… ragazzo? >>, non potevo crederci questa domanda proprio in questo momento << No, sai come sono >>, << Già, so come sei >> dice un po’ tristemente, perché sa che il mio lato freddo l’ho preso da lei, guardandola nei suoi rapporti con le persone, << Non ti preoccupare è tutto ok >> dico e dopo i saluti lei riaggancia. Mi sdraio sul letto e guardo il soffitto, non riesco a dormire per il troppo pensare allora nella mia testa inizio a canticchiare la mia nuova canzone che è praticamente finita e poco dopo mi addormento. << Martina >> mi alzo di scatto dal letto, una voce urlante mi spaventa e quando riesco a vederci bene riconosco mio fratello che se la ride ai piedi del mio letto, << Sei scemo? >> dico lanciandogli un cuscino con poca forza, << Forza che è ora di alzarsi >>, << La prossima volta ti lancio dietro qualcosa di pensante Fran >> urlo mentre lui esce dalla mia stanza. Scendo dal letto trascinandomi giù, non ho dormito molto bene, qualcosa ha turbato il mio sonno, un sogno che ora non riesco a ricordare. Mi guardo allo specchio è ho lo occhiaie quindi questa mattina mi trucco un po’ più del solito, eyeliner, mascara e un ombretto leggero. Vado davanti al mio armadio e prendo un paio di pantaloncini di jeans e una maglietta corta e nera. Infilo i miei anfibi e scendo in cucina dove tutti sono già seduti a far colazione, << Buongiorno tesoro >> sorride mio padre mentre io mi avvicino per dargli un bacio, << Buongiorno >> mi sorride Clara e io ricambio il suo sorriso, mi siedo difronte a Jorge e appena lo vedo inizio a ricordarmi che nel sogno c’era anche lui, che in qualche modo il sogno riguardasse lui, ne sono convinta. Lodo mi guarda strano, << Che hai? >> chiede, << Nulla >> rispondo tranquillamente anche se so che non riesco a fregarla, << Ok… dopo me lo dici >>, la guardo e scuoto la testa. In accademia ho cercato in tutti i modi di sembrare normale e di stare a distanza da Jorge ma il pomeriggio non potevo. Fra 10 minuti ho lezione con Jorge e vado verso la sua camera, busso e lui mi fa entrare, << Eccoti qua >> sorride lui << Sei pronta per iniziare? >>, io faccio sì con il capo, << Sei sicura di stare bene? >>, << Certo >> rispondo io. Mentre sistema i suoi spartiti per far spazio ai miei la foto di Stephie esce dagli spartiti e cade proprio vicino ai miei piedi. Mi abbasso per raccoglierla e la guardo, questa ragazza ha un grandissimo sorriso, non sembra quel genere di ragazza che non crede alle favole eppure ha deciso di lasciarlo andare, di lasciare Jorge. La pongo a Jorge per ridargliela e lui la fissa per qualche secondo prima di metterla via. Si nota che lui è ancora molto legato a lei, ha quegl’occhi spenti quando fissa il suo volto, lui è destinato a lei e credo che niente cambierà questo. << Posso farti sentire una cosa? >> domando senza pensarci, << Certo >> sorride lui, prendo il mio nuovo spartito e lo appoggio sopra la tastiera, << Puoi suonare tu? Perché io non riesco ancora molto bene >>, lui mi sorride e si mette a sedere davanti alla tastiera e io mi metto difronte a lui. Mentre lui scruta lo spartito per impararlo un po’ penso che sto facendo una stupidata, forse non dovrei fargli sentire questa canzone, forse dovrebbe sentirla in accademia insieme a tutti gl’altri ma esprime me e in un certo senso anche lui. << Allora sei pronta? >> mi domanda guardandomi con quegl’occhi verdi, << Si >> dico, << Allora stupiscimi Tinita >> e mi fa l’occhiolino.
JORGE BLANCO
Guardo Martina, in questi ultimi giorni mi è sembrata strana, qualcosa la turba. Sono qui che la osservo, mi ha appena chiesto di suonare un pezzo che ha scritto ed è strano che lo faccia sentire per primo a me. E’ una ragazza complicata, con tante sfumature da scoprire, tiene nascosto il suo lato umano, il che non gli fa bene, prima o poi si ritroverà a fare i conti con tutti i suoi sentimenti che ha tenuto dentro, noi siamo fatti per provare emozioni, per viverle fino in fondo e non per tenerle nascoste. Perché lei è così? Perché non riesce ad aprirsi, a emozionarsi? Quando inizio a suonare una melodia bellissima risuona dentro la mia pelle, mi domando come abbia fatto a comporre una melodia del genere se ancora non sa suonare bene la tastiera, è un momento “magico“ perché so che lei con le sue canzoni riesce ad esprimere tutto quello che vuole, tutto quello che sente, le parti più intime di lei vengono a galla. E ad un tratto inizia a cantare. << Si es que no puedes hablar, no te atrevas a volver, si te quieres ocultar tal vez te pidria ver. El amor que no sabe a quen y que, hablarà si tu verdad te abrazarà otra vez. Habla si puede, grita que sientes, dime a quein quieres, y te hace feliz >>. Ho i brividi, sarà per la sua voce, sarà perché in questo momento la vedo senza un muro davanti, esposta alla vita e a tutte le sue sfaccettature. Sarà per le parole di questa canzone che sembrano riguardare non solo lei, ma a chiunque di noi che non riesce ad esprimersi, che tacciamo le nostre più grandi paure, le nostre più grandi verità e emozioni. << Si no puedes escuchar, aunque insistas hablarè, si lo quieres ni haber y tus ojos hablaran tal vez. Sentiras el amor e iras a tacer, Hablarà si tu verdad te abrazerà otra vez. Habla si puede, grita que sientes , dime a quien quieres y te hace feliz, habla si puede, grita si temes, dime a quien quieres y te hace feliz. Abrazame. Quiero despertarme y entender >>. Sono incantato dalle sue parole, dalla loro veridicità. Lei è unica in questo mondo, non ho mai conosciuto una ragazza come lei, che riesce a trasmettere così tanto con la musica ma che poi ritorna a essere un’isola solitaria. “ Dimmi quello che vuoi e cosa ti rende felice”, se sarebbe così facile non esisterebbero mezzi come la musica o la poesia, le persone fanno fatica ad ammettere cosa vogliono, quello che desiderano. Io cosa voglio? Sono ancora aggrappato al ricordo di Stephie che mi ha lasciato un vuoto nel cuore, credo ancora nell’amore ma mi riesce difficile provarlo ancora, anzi forse mi spaventa farlo. Un po’ anche perché una parte di me spera di ritrovare Stephie e il nostro rapporto, di far tornare tutto come prima. Ma poi è arrivata lei, so che non posso provarci, per Fran e anche perché dentro di me, mi sembra di fare un torto a Stephie, so che se starei troppo con Martina inizierei a provare qualcosa per lei, cerco sempre di stargli lontano, di vederla coma una ragazza normale ma il problema è che non riesco a stargli troppo a lungo lontano, non è solo per la sua bellezza è per tutto ciò che la circonda e la riguarda. << Allora cosa ne pensi? >> mi distrae lei dai miei pensieri e non mi accorgo che la canzone è finita, << Stupenda >> dico un po’ a sotto voce, qualcosa dentro di me trema, << Dici che posso farla sentire a Pablo? >> domanda tranquilla mettendosi a sedere in parte a me e i nostri corpi si sfiorano, << C-certo, devi fargliela sentire, è davvero straordinaria >>, sono un po’ in tilt, il mio cuore sta correndo forte, in questi momenti faccio fatica a stargli vicino, lei si è appena spogliata dei suoi muri davanti a me e sono riuscito a vedere tutta la sua unicità. << Ti senti bene? >> domanda, << Certo >> rispondo velocemente << Iniziamo la lezione >>. Per tutta l’ora con la coda dell’occhio la osservo, è tornata la solita Tini di sempre, chiusa. Sta concentrata sulla tastiera, sembra che tutti i suoi muri siano ritornati a coprirla, alza lo sguardo e incrocio i suoi occhi. Sono cosi scuri da riuscire a nascondere la parte più profonda di lei, ma io riesco a vederci ogni sua sfaccettatura, distoglie velocemente lo sguardo da me come se lo sapesse, << Allora abbiamo finito? >> domanda, << Si, certo, per oggi può bastare >>, mi fa un piccolo sorriso e si alza e raccoglie le sue cose, << Ci vediamo dopo >> dice, << Ok a dopo >>. Faccio un gran sospiro quando la porta si richiude, è come se mi fossi liberato da un enorme peso sulla schiena, stare lì, in parte a lei è stato più difficile di quanto pensassi. Vado verso la mia cabina armadio e tiro fuori un cofanetto. Lentamente lo poggio sul letto in parte a me, ho un buco allo stomaco quando lo apro, dentro ad esso ci sono dei piccoli ricordi di Stephie che ho conservato, nostre fotografie, biglietti, un sasso a forma di cuore e tanti piccoli altri aggeggi tenuti come ricordo delle serate più belle passate insieme. Ma la cosa che mi attira di più è la collanina che avevo regalato a Stephie al nostro primo anniversario. E’ a forma di cuore e si apre, ma invece di esserci dentro una piccola fotografia, contiene un frammento di pietra rossa, me la regalò mia nonna ancora quando ero in Mexico, mi disse di regalarla all’unica donna della mia vita e che la pietra al suo interno avrebbe protetto il nostro amore da qualunque cosa. A quanto pare non ha funzionato, quando Stephie mi lasciò me la ridiede indietro, a quel punto mia nonna mi disse che molto probabilmente non l’avevo data alla persona giusta e che funziona solo con l’anima gemella, non ci credevo molto, infondo a mia nonna non è mai piaciuta Stephie, non so il perché ma sapevo capire quando a mia nonna qualcosa non piaceva o non le andava bene, quindi pensai che lo disse apposta perché era contenta che mi avesse lasciato in qualche modo. Guardo le nostre foto insieme, eravamo così felici e ora sono qui a cercare disperatamente un modo per colmare quel vuoto.
E’ mattino e stiamo andando in accademia, Martina è seduta in macchina davanti, perché Fran è venuto a prenderlo Mechi. Riesce ad essere bella anche se è semplice, ha i capelli raccolti un po’ disordinati, le danno un aria sbarazzina ma molto sensuale, ha un vestitino bianco, leggero e molto corto, con le sue lunghe gambe in bella mostra e ai piedi degli stivaletti semplici e neri. Quando arriviamo in accademia sento Lodo strattonarmi, << Fermati un attimo tu! >> dice, << Diego parlo un secondo con Jorge e arrivo >> dice con un sorriso al suo ragazzo e poi si rivolta verso di me e cambia completamente espressione, << Allora cosa stai facendo? >> domanda, << Che intendi? >>, << Martina, o come la chiami tu Tinita >> ribatte, << Su dai è divertente >> borbotto io, << No, non lo è Jorge, tu ti stai affezionando troppo a lei e sai che non puoi, sai come è lei, come la pensa, e sai come sei tu e come stai a riguardo >>, << Davvero no >> borbotto << So che non devo provare qualcosa per lei non sono stupido, ci sono un sacco di motivi per non farlo >>, << Si ma tu non ci riesci >> esclama, infondo è vero, mi risulta difficile stargli vicino senza che qualcosa di lei mi affascini o che mi travolga nel suo modo di essere, << C’è la farò >> dico voltandomi per andarmene, lei mi afferra un braccio e mi fa voltare un'altra volta, << Non è perché non voglio che stiate insieme, ne potrei anche essere felice, ma tu sei ancora innamorato di Stephie, c’è anche Fran da considerare e lei non si fida di nessuno, non si apre con nessuno, non puoi illuderla magari di qualcosa quando sai benissimo che Stephie è sempre uno dei tuoi primi pensieri >>. Rimango in silenzio mentre guardo Lodo raggiungere gl’altri, sono confuso, non riesco a capire. Voglio stargli lontano ma allo stesso tempo non posso, è più forte di me, ma è vero nel mio cuore e nella mia testa Stephie è sempre stata al primo posto e lo è tutt’ora. Sono nell’aula di strumenti e sono a lezione con Beto, << Bene Jorge, molto bene >> dice mentre gl’occhiali da vista gli cadono in terra e si abbassa a raccoglierli facendo cadere uno scatolone pieno di fogli sul tavolo. Io mi abbasso ad aiutarlo, << Ehi Jorge >> sento dire e alla porta C’è Fran, << Che c’è? >> domando, << Hai visto Tini? Sai per caso dov’è? >>, mi blocco un attimo e poi mi alzo di scatto facendo cadere un contenitore di penne, << Ehi amico sembri nervoso? >> si avvicina Fran, << No, è tutto ok, comunque Tinita… Tini, non l’ho vista! >>, << Ok >> dice e scompare dall’aula. Ricomincio a raccogliere le cose che ho fatto cadere, << Allora le lezioni con la signorina Stoessel come vanno? >> domanda l’insegnate, << Bene, è brava impara velocemente >> rispondo io con un tono decisamente nervoso, << Si lo sospettavo, è veramente un genio quella ragazza, in gamba, solare. Voi due dovreste stare insieme >> dice tranquillo Beto e io lascio cadere le penne che ho appena raccolto, << Come scusi? >>, << Si nel senso che dovreste cantare insieme, squadra perfetta >> ride lui e io confuso raccolgo le ultime cose e me ne vado. Raggiungo tutti nel giardino circostante allo studio e sono tutti li tranne Tini e Fran, che poco dopo vedo arrivare. Martina si siede vicino a me e mi guarda sorridendo, << Che hai? >> domando con una faccia confusa e sotto gl’occhi di Fran che guarda male Tini perché è in parte a me, << Ho chiesto a Pablo se posso cantare la canzone >>, << Bene >> rispondo io, << Grazie >> mi dice poi e io non ne capisco il motivo, << Grazie perché se non era per te non credo gliel’avrei fatta sentire, ma se tu mi dici che lo devo fare, beh mi fido >>. Poi si mette a parlare con le ragazze e non posso credere a quello che ho appena sentito, lei si fida di me, certo in ambito musicale, ma in qualche modo sto riuscendo a rompere pezzetto per pezzetto quei muri intorno a lei.Autore: Ciao a tutti. Eccovi il nuovo capitolo, spero vi piaccia. Come andranno le cose? Jorge riuscirà a star lontano da Tini? E Tini riuscirà ad aprirsi? Un bacio a tutti.
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Ogni amore è una favola / Jortini
RomansIo non ho mai creduto alle favole, al principe azzurro che arriva sul suo cavallo bianco e ti salva dalla strega cattiva, nella realtà le strega cattiva non è solo una, c'è ne sono tante e più che il principe azzurro che viene a salvarti esistono ra...