5 anni dopo / Ancora insieme.

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Los Angeles, è fine febbraio, un sole splendido risplende nel cielo limpido, mentre sono nello studio a registrare. Mi gratto la testa con la matita mentre sto cercando di prendere appunti sul mio spartito. Ho capelli in disordine raccolti in uno chignon spettinato. Una felpa grigia larga con dei jeans stretti neri. Ai piedi scarpe comode e basse, mi sento un po’ stanca. Quando alzo lo sguardo, dietro il vetro incontro il suo sguardo. I suoi occhi verdi che mi scrutano mentre un piccolo sorriso appena accentuato spunta sul suo volto. L’unica cosa che mi fa restare con i piedi per terra, che non mi fa crollare è lui. << Martina sei pronta? >> mi chiede dal microfono il produttore, io faccio cenno di sì con la testa e la base parte. Inizio a cantare “ Mamma don’t cry for me”, una nuova canzone del mio nuovo disco che ho appena iniziato ad incidere. Quando esco dallo studio sono ormai le sette di sera, sono un po’ stanca, stressata, nervosa. Jorge avvolge il suo braccio intorno alle mie spalle mentre camminiamo verso l’auto. << Cosa c’è che non va? >> mi chiede guardandomi con quei suoi grandi occhi di cui non smetto mai di esserne innamorata. Quando noi ragazzi abbiamo iniziato il tour dell’on beat eravamo felicissimi, per tre lunghi anni abbiamo girato insieme la latino America e l’Europa, per varie volte, portando i nostri spettacoli nelle loro meravigliose città. Un’avventura fantastica. Piena di risate, gioia, felicità. Sono stati gl’anni più belli della mia vita, che non dimenticherò mai, che resteranno sempre impressi nel mio cuore. Ho condiviso queste avventure con persone straordinarie, che fanno parte tutt’ora della mia vita. In Europa viaggiavamo dentro a questi grandi Autubus modificati, ci abbiamo passato le giornate intere a divertirci, cantando, facendoci gli scherzi, credo che quelli siano stati i miei momenti preferiti, certo amavo il calore del pubblico, il loro amore, il loro affetto, stare su un enorme palco e portare la nostra musica, ma niente può battere quei momenti perché era come stare a casa, stare con loro era come sentirsi sempre a casa. Dopo il tour durato tre anni ognuno ha preso la sua strada, ognuno di noi si occupa di cose diverse. Io dopo il tour sono partita per Los Angeles con Jorge a registrare il nostro primo disco da solita, è stato diverso ma comunque fantastico. Registrare per la miglior casa discografica, per noi è stata una grande occasione e poi siamo partiti per il nuovo Tour che è durato fino a dicembre. Neanche il tempo di tornare a Buenos Aires per le feste natalizie e poi sono tornata ancora a Los Angel per registrare il mio nuovo disco. Era normale che fossi stanca, non avevo un momento libero, durante le giornate l’unica cosa a cui penso è la musica. E ora tutta questa pesantezza psicologica si sta facendo sentire. << Sono solo un po’ stanca sai? Tutta questa pressione, non ho avuto il tempo di riposarmi >>, Jorge mi guarda e poi fa l’espressione di uno che ha avuto una brillante idea. << Potremo tornare a Buenos Aires per un po’ >> dice lui mentre saliamo in auto e la mette in moto. Io lo guardo perplessa, << Non so se posso >> esclamo io << Devo registrare e devo comporre, ho scritto pochissime canzoni >> dico esausta, << Tini, hai un anno di tempo non devi fare tutto adesso >>, io lo guardo titubante, << Ascolta, andiamo a Buenos Aires per qualche mese, ti rilassi, ti prendi una pausa e poi torniamo >>, << Sembrerebbe fantastico >> dico io pensandoci mentre Jorge parcheggia nel vialetto di casa. Non dico una parola finché non entriamo in casa, sono un po’ confusa, non so se partire per Buenos Aires o no, anche se mi farebbe davvero bene, però mi lascerebbe indietro con il lavoro. Appoggio la mia borsa sul nostro divano. Abbiamo una casa carina, non esageratamente grande. Dai colori tenui e calmanti. Sembra una di quelle casette che si vedono nei film, che traspirano amore e famiglia. << Martina è una buona idea >> borbotta Jorge abbracciandomi dal dietro e mi dà un leggero bacio sulla guancia e poi sul collo. Io sorrido dolcemente, << Ti va una doccia calda >> mi dice con un po’ di malizia nell’orecchio, << Io e te? >> chiedo in modo spiritoso, << Si proprio io e te >> sorride lui sollevandomi da terra e prendendomi come una sposa portandomi in bagno. Dopo una doccia bollente, in tutti i senti, siamo avvolti nei nostri accappatoi bianchi. I capelli bagnati mi ricadono sul viso mentre Jorge mi abbraccia tamponandomi per asciugarmi. Alzo lo sguardo e penso a quanto diventi sempre più bello, con quei capelli bagnati che gli ricadono poco sul viso e quel sorriso stupendo. << Martina smettila di fare certi pensieri >> scherza malizioso Jorge mentre nota che lo osservo con stupore << Sei insaziabile >> ride lui con quella risata che mi riempie il cuore. Io gli batto piano un pugno sul petto, << Quanto sei stupido? >> chiedo io, << Tu mi ami per questo >> ribatte lui facendo spallucce e poi tornando a ridere.
 
Mentre ceniamo guardo Jorge e penso a quello che mi ha detto oggi. Inizio a pensare che sia una buona idea andare per un po’ a Buenos Aires a riposarmi, per staccarmi da tutta questa pressione che sento addosso, non so è come se qualcosa in me stesse cambiando, sono sempre stanca e nervosa. << Sai, stavo pensando che forse potremmo andare davvero a Buenos Aires >> borbotto io mentre addento un forchettata di spaghetti, << Certo che possiamo Tinita, se ti fa sentire meglio >> mi risponde sorridendomi, mi domando come faccia a tenere così tanto a me, come faccia a non farmi crollare mai, anche durante il Tour quando ero stanca era lui a darmi la forza, sempre in ogni momento. << Domani ne parlo con il produttore >> dico tornando a mangiare. Il giorno seguente chiamo mio padre, << Ehi tesoro >> mi risponde lui, << Ciao papà >> lo saluto io, è sempre bello sentire la sua voce, << Come sta la mia stella? >>, << Bene, un po’ stanca ma bene… Io volevo dirti che torno a Buenos Aires per qualche mese, ho bisogno di una pausa >> confesso io, << Ma certo tesoro, ti aspettiamo, saranno tutti felici del tuo ritorno, ci manchi un sacco >>, << Anche voi… torno questo Sabato con Jorge >>, << Va bene, chiamami se vuoi che ti venga a prendere all’aeroporto >>, << Va bene papà, salutami tutti >>, << Ciao tesoro >> e riaggancia. Sto preparando le valige per partire, ho veramente troppa roba, da quando abbiamo la casa qui a Los Angeles ho comprato una marea di cose, << Martina non ti devi portare tutto, questa è casa nostra >> mi dice Jorge guardandomi mentre cerco di infilare invano altre cose nella valigia, << Lo so ma tre mesi sono tanti, mi servono tante cose >> faccio spallucce io, mentre Jorge fa una faccia buffa, << Tu non capisci >> continuo poi. La mattina seguente partiamo per l’aeroporto, sono stata così felice quando il produttore mi ha detto che non era un problema se mi prendevo una pausa, avevamo un anno di tempo per l’uscita del nuovo album quindi potevo partire tranquillamente. Sull’aereo ero nervosa, non vedevo l’ora di atterrare e godermi un po’ tutti quei momenti che mi mancavano. Con Jorge sto benissimo, io e lui nella nostra casa, lui è stupendo, lo è sempre stato con me, ma mi manca quell’aria di casa, quella nostra grande famiglia. << Fra poco siamo arrivati >> mi dice Jorge sorridendo, anche lui non vedeva l’ora di tornare, anche a lui mancavano tutte quelle persone intorno a noi. Decidiamo di non scomodare mio padre quindi prendiamo un taxi, quando arriviamo davanti a casa già mi sento meglio e poi il mio stomaco inizia a brontolare, << Hai fame? >> mi domanda Jorge << Hai pranzato un’ora fa sull’aereo >> continua poi, << Lo so, ma ho lo stomaco vuoto, o forse è perché non vedo l’ora di mangiare le specialità di Clara, non sai quanto mi siano mancati i suoi pranzi e le sue cene >> dico ridacchiando mentre tiriamo giù le valige dal taxi. Mentre percorriamo il lungo vialetto vedo la porta aprirsi e una bambina mi corre incontro, << TINI >> urla sorridendo, << JORGE >> continua poi arrivando verso di noi come un fulmine per lanciarsi fra le mie braccia, << Piano che ti fai male >> le dice Jorge scompigliandogli i capelli con la mano e poi lei lo abbraccia, << Sono felice >> dice sorridendo. Mio padre e Clara ci guardano dalla soglia di casa, << Mi hai portato un regalo? >> mi chiede poi lei spalancando i suoi occhioni azzurri, << Certo, sei la mia sorellina ti porterò sempre i regali >> le dico io sorridendole mentre mi tiene per mano e mi trascina verso casa. Ha gli stessi occhi di Clara, i capelli uguali ai miei anche se di viso ricorda molto Francisco. << Isabella, non devi correre così fuori casa >> le dice mio padre, << Ma io volevo salutare Tini e Jorge >> borbotta lei mettendo il broncio proprio come fa Fran, << Gli fai passare troppo tempo con Fran papà >> gli dico io abbracciandolo e poi abbraccio Clara, << Ci siete mancati >> dice lei mentre abbraccia Jorge, << Anche voi >> gli risponde lui. Io e Jorge andiamo a sistemare le nostre cose nella mia vecchia stanza che è rimasta praticamente identica a prima, la stanza degl’ospiti è stata trasformata nella stanza della piccola Isabella che ha ormai quattro anni. << E’ bello essere qua >> dico appoggiandomi alla mia vecchia scrivania, Jorge mi si avvicina, << Si è bello, e poi mi ricorda quando ci siamo conosciuti, mi pare che su questa scrivania siano successe molte cose interessanti >> dice avvolgendomi tra le sue braccia e sorridendo, << Si… mi ricordo >> sorrido io per poi posare le mie labbra sulle sue e come sempre quel contatto fa partire una scossa che si espande per tutto il corpo. Non mi stancherò mai di lui, delle sue attenzioni, dei suoi baci. Clara annuncia che è pronta la cena, quando siamo a tavola Isabella fa i capricci perché non vuole mangiare le verdure ed è buffissima, << Fran dice che le cose verdi hanno un brutto sapore >> borbotta lei, << Non devi ascoltare Fran, Isabella >> le dice Jorge << Vedi >> continua poi prendendo un broccolo dal suo piatto e mangiando << E’ buono >>, lei lo guarda un po’ confusa e poi prende anche lei un broccolo e lo mangia, << Fran dice le bugie >> esclama poi lei costatando che non era poi così schifoso come credeva. << A proposito di Fran come è andata la sua luna di miele? >> domando, << Bene, ora sono in Messico da tua madre e domani tornano >>. Fran e Mechi si sono sposati a Natale, un matrimonio epico, con Mechi che sembrava la regina delle nevi, mi ricordo ancora quanto fosse agitata e nervosa e quanto Fran fece di tutto per trattenere le lacrime ma fallì nell’impresa appena vide Mechi arrivare all’altare. Poi sono partiti per un lungo viaggio visitando un sacco di posti bellissimi, sono stati in Australia, in India e anche in Europa. << Mechi non è così felice di tornare >> esclama Clara << Beh chi lo sarebbe >> continua poi. Sono contenta per loro, per aver coronato il loro sogno d’amore. << Abbiamo avvertito tutti del vostro arrivo >> mi dice mio padre, << Si lo so, Cande mi ha chiamato mi ha chiesto se potevo fargli un favore >>, << Me l’ha detto >> continua mio padre. Quando finalmente andiamo a letto inizio a rilassarmi, il mio vecchio e caro letto, in parte a me Jorge mi abbraccia e mi addormento lentamente.
 
Quando mi sveglio sento delle urla provenire dal piano di sotto. Jorge non è nel letto, credo mi abbia lasciato dormire perché sa quanto sono particolarmente stanca in questo periodo. Mi metto una vestaglia e esco piano della stanza, mentre scendo le scale riconosco la voce inconfondibile di Lodo. << Jorge non lanciarlo così in alto >> urla lei, << Ma gli piace >> ribatte lui. Poco dopo vedo Lodo seduta sul divano che tiene in braccio Isabella, ovviamente lei adora Lodo, ha preso un po’ anche da lei, quel suo carattere buffo. Ora avevamo una sorellina in comune e ci sentivamo più unite che mai, perché io e Lodo siamo sempre state come vere sorelle ma con Isabella era tutto più bello e speciale. Jorge teneva tra le braccia un bambino dagl’occhioni scuri e lo lanciava in aria per poi riprenderlo mentre lui rideva. << Ciao Lodo >> dico io andando verso di lei per abbracciarla, lei si accorge della mia presenza e si alza per ricambiare l'abbraccio, << Che bello averti qui >> esclama lei stringendomi con ancora in braccio Isabella, << Puoi dire al tuo ragazzo di smettere di lanciare in aria il mio bambino >> borbotta lei quando scioglie il nostro saluto e guardandomi con una faccia contrariata, io ridacchio e mi metto a sedere in parte a lei. Isabella scende dal grembo di Lodo e va verso Jorge, << Anche io >> urla, << Vedi a tutti i bambini piace >> fa spallucce lui guardando Lodo che lo fulmina con gl’occhi, quel vizio non l’ha mai perso è sempre la solita Lodo. << Come sta Diego? >> le domando, << Bene, ora è al negozio a lavorare, ma stasera ci sarà >>, << Stasera? >> le domando io, << Si facciamo una cena tutti insieme, è stata un idea di tuo padre che a quanto pare l’ha suggerita Jorge >> e ci voltiamo verso di lui mentre è occupato con i bambini, << Pensavo ti facesse piacere, un po’ di divertimento come ai vecchi tempi >> mi dice lui guardandomi, sia mio padre sia Jorge stanno cercando di farmi sentire meglio organizzando tutto questo e io non posso non essere felice di avere intorno persone che si preoccupano per me. << Ora vado, ho una classe di bambini a cui devo insegnare a cantare >> borbotta alzandosi dal divano. Lodo è diventata un insegnate per una scuola di bambini, gli insegna a cantare, questa passione le è venuta quando ha avuto Edward, il suo splendido bambino di due anni, uguale, identico a Diego in tutto e per tutto. << No mamma… io voglio giocare con zio Jorge >> dice lui guardandola con gl’occhio, << Sei proprio come tuo padre >> gli dice lei << Jorge lo vedi stasera >> continua poi e lui si rassegna e va via con la madre. << Oggi vado a trovare i ragazzi al negozio >> mi dice poi Jorge, << Bene! Uno di questi giorni verrò anche io >>, << Stanno organizzando una serata, sai la Band al completo per ricordare i vecchi tempi >>, << Siete sempre i soliti cinque ragazzacci in cerca di attenzioni >> rido io prendendolo in giro, << Io sono il tuo ragazzaccio >> ribadisce lui. Diego, Ruggero e Fran dopo il Tour hanno deciso di aprire un negozio di strumenti musicali, è un negozio gigantesco dove alcune volte fanno anche degli spettacoli. Sono molto bravi, hanno tanti clienti e le chitarre che costruiscono vanno a ruba. Fran ne è orgoglioso quindi vuol dire che gl’affari vanno bene per loro. Jorge intanto che siamo a Buenos Aires ha detto a loro che gli darà un mano mentre siamo qua, voleva lasciarmi i miei spazi, sa che ho bisogno di pensare, di calmarmi, anche se mi sento sempre così nervosa e stressata e ho bisogno di tempo per scrivere nuove canzoni.
 
Finalmente è arrivata la sera. Mi sono preparata per la cena, indosso un vestito nero con delle parti trasparenti, ricamate con il pizzo, elegante, sofisticato, carino. << Sei bellissima >> mi dice Jorge, << Grazie, ma anche tu non sei male >> gli dico maliziosa, lui mi sorride e scendiamo in salotto dove Lodo, con Edward e Diego, ci stanno aspettando. << Ciao Tini >> mi saluta lui con un gran sorriso e io vado ad abbraccialo, << Eccolo il paparino >> ridacchio io mentre Edward gli tira i pantaloni per attirare la sua attenzione, << Anche io voglio abbracciare la zia Tini! >> urla lui e io mi abbasso per prenderlo in braccio, << Certo piccolo ometto tanti abbracci per te >>. << Mi vuoi portar via la ragazza? >> domanda Jorge al piccoletto e lui gli risponde con una linguaccia, << Ha proprio preso da Diego >> esclama Lodo scuotendo il capo, << Non preoccuparti amore >>, << Come non preoccuparti? Non posso gestirne due come te >> dice scherzosamente lei mentre Diego si avvicina a dargli un bacio, << NO! >> urla Edward << Io bacio la mamma >> e tutti ci mettiamo a ridere. Un auto arriva nel vialetto e una chioma bionda entra sorridente dalla porta e corre verso di noi abbracciandoci, << Quanto mi siete mancate? >> urla Mechi, << Anche tu Mechi >> le dico io, << Già mi mancava la tua voce alta >> le dice Lodo. Ad un certo punto Fran compare sulla soglia con tantissime valige in mano, << Grazie per avermi aiutato >> urla lui con il fiatone, << Scusa amore >> esclama Mechi andando subito verso di lui per aiutarlo e finalmente Fran ci raggiunge e io lo abbraccio, << La mia sorellina >> dice lui stringendomi a se, << Ciao Fran >> dico io << Come è andata la luna di miele? >> chiedo sciogliendo l’abbraccio, << Benissimo, davvero benissimo >> esclama lui entusiasta, << Già abbiamo visto posti spettacolari >> parla Mechi mentre Fran saluta il resto della famiglia, << Ho portato regali per tutti >> sorride la bionda poi. << FRAN! >> urla qualcuno dalle scale e Isabella corre giù e lui la raggiunge << Ecco la principessina del castello >> gli dice lui prendendola in braccio e facendola roteare e lei si mette a ridere, << Non vedevo l’ora che tornavi >> borbotta lei dandogli un bacino sulla guancia. Dopo un po’ di casino e di saluti Fran va a farsi la doccia e Mechi inizia a raccontarci un po’ del suo viaggio, << E’ stato stupendo, ora dobbiamo solo sistemare la nuova casa e poi la vera vita da marito e moglie inizia >> dice lei con gl’occhi a forma di cuore, era quello che aveva sempre sognato e finalmente il suo sogno si è realizzato è così bello vederli felici e sorridenti. Anche Mechi va a farsi una doccia dopo il lungo viaggio mentre noi aspettiamo gl’altri. Diego e Jorge stanno intrattenendo Isabella e Edward, mio padre e Clara stanno preparando il tutto per la cena, gli abbiamo offerto il nostro aiuto ma non l’hanno voluto, Clara dice che era da tanto che non eravamo tutti insieme e che voleva fare tutto lei. Qualcuno bussa e Jorge va ad aprire, Cande con in mano un enorme torta fa capolino in salotto, << Tesoro dalla a me che la porto in cucina >> esclama Ruggero prendendogliela e sparendo, << Ciao ragazzi >> dice lei salutandoci con un gran sorriso, << Che bello averti qua tra noi Martina >>… << Anche tu Jorge >> continua poi ricordandosi della sua presenza, anche Ruggero ci raggiunge e mi saluta affettuosamente. << Allora come vanno le preparazioni del Matrimonio? >> domanda Lodo a Cande, << E’ davvero un casino, ci sono un sacco di cose da organizzare e non so più dove sbattere la testa davvero >>, << Si mi sta facendo impazzire, io gli ho proposto di andare a Las Vegas e fare tutto in fretta senza problemi ma lei non ha voluto >> parla Ruggero, << Ti sembra un ottima idea? >> gli chiede lei quasi arrabbiata << N-no? >> risponde Ruggero confuso << Noi avremo un bellissimo matrimonio, non importa quanto io vada fuori di testa >> afferma lei convinta, << Come vuoi >> risponde il suo fidanzato spaventato, non cambieranno mai quei due. La proposta di Ruggero a Cande è stata bellissima, eravamo tutti presenti in spiaggia quando si è inginocchiato davanti a lei, lei ovviamente è scoppiata a piangere dalla gioia. Mechi e Fran fanno ritorno dopo la doccia rilassante e tutti iniziamo a chiacchierare come sempre come se ci vedessimo tutti i giorni. Mi mancavano da morire, i loro sorrisi, le loro risate, i bisticci. Jorge mi si avvicina e mi dà un dolce bacio, mio fratello tossisce, io mi volto a guardarlo, lui fa finta di niente e io mi metto a ridere, << E’ sempre il solito >> mi dice Jorge ridacchiando. << Ma Alba e Facu? >> chiede Cande, << Arrivano non preoccuparti >> ridacchia Lodo e difatti poco dopo sentiamo bussare. << Scusate il ritardo >> ci dice Alba << Non voleva vestirsi >> borbotta sconsolata, Facu entra in casa con una bambina in braccio, bellissima, uguale, identica ad Alba, con i suoi stessi capelli ricci, una bambina stupenda di un anno e mezzo. << Arianna hai fatto i capricci? >> le chiedo quando la vedo, lei scuote leggermente la testa, è molto timida ma alcune volte diventa un vulcano di energia, caratterialmente è un misto tra Facu e Alba. Facu la lascia e lei raggiunge subito Isabella e Edward che stanno giocando mentre io abbraccio Alba e Facu. Anche Jorge si avvicina, << Allora come va il tuo lavoro alla casa discografica? >> gli domanda Jorge fiero di lui, << Benissimo, incidiamo un sacco di canzoni, mi piace stare dietro ad un mixer lo sai >> borbotta lui.
 
Finalmente ci sediamo tutti a tavola come ai vecchi tempi, << Che strano odore >> dico io ad un tratto, << Io non sento nulla >> mi risponde Jorge, << Già nemmeno io >> ribatte Alba, << Va be… Alba stavi dicendo? >> dico, << Che all’on beat sono arrivati un sacco di ragazzi, beh nessuno bravo come noi >> esclama lei, << Come ti trovi ad insegnare nella tua vecchia scuola? >> le chiedo, << E’ strano ma anche bello, poi mi piace insegnare ai ragazzi a suonare gli strumenti e aiutarli a comporre le basi >>, << Si sicuramente saranno felici di avere una brava come te ad aiutarli! >> gli dice Mechi << E poi ci sono anche io li con te >> borbotta poi lei. Anche Mechi lavora all’on beat insegnando canto. Iniziarono a raccontarmi tutto quello che succede li dentro, alla fine Angie e Pablo si sono sposati, ovviamente continuano a insegnare ma alla fine Lodo a quei tempi aveva ragione, tra loro due c’era davvero qualcosa. << Visto nessuno mi ascolta mai >> esclama lei soddisfatta perché una l’aveva azzeccata. Tutti ci mettiamo a ridere, è come se il tempo non fosse mai passato, tutti noi a ridere e scherzare insieme come ai vecchi tempi, è la cosa più bella di tutte, la cosa che mi mancava di più. << Quindi mangi i broccoli? >> chiede Fran a Isabella << Ma sono orribili >>, << Non è vero, Jorge ha detto che sono buoni ed è vero >>, << Perché tu sei sempre l’uomo preferito delle mie sorelle? >> domanda lui sarcasticamente a Jorge, << Amico non so che dirti si vede che tutte le ragazze Stoessel hanno un debole per me >> ribatte lui scatenando una risata generale. << Arianna cosa fai? >> chiede Alba guardando la figlia che si stava arrampicando su Diego, << Lo sai che ha un debole per lui >> le dice Facu, << Solo perché non è grande abbastanza da capire >> le risponde Lodo, << Ei io con i bambini ci so fare >> esclama Diego << Ecco perché a loro piaccio >>, << Si questo è vero >> concorda Lodo, che a quanto dice Diego è un ottimo padre anche se lei si lamenta del fatto che il figlio è come lui. << Siamo indecisi se farlo in spiaggia o in un prato >> dice Cande mentre parliamo del suo matrimonio, lei è sempre stato uno spirito libero quindi ce la vedevo bene sposarsi all’aperto, con il vento nei capelli e fiori sparsi ovunque. << La mamma come sta? >> chiedo poi a Fran, << Benissimo ha detto che appena può passa qua a trovarti con Paul >>, mia madre alla fine si è sposata con Paul in un enorme chiesa bellissima, non ho mai visto mia madre felice come in quel giorno, non sembrava nemmeno lei e ancora adesso è una persona diversa, più serena, più felice da quando tutto si è sistemato, vive ancora in Messico e continua a fare la stilista, dopo il nostro Tour dove lei ci faceva i vestiti ha avuto un gran successo e le cose vanno di bene in meglio. Noi ragazze rimaniamo sole dopo una lunga cena bellissima. Siamo in salotto mentre i ragazzi con i bambini sono in cucina a parlare di auto, sport e cose del genere. Ad un certo punto non mi sento molto bene, ho un po’ di nausea e le altre se ne accorgono. << Tutto bene Tini? >> mi chiede Cande, << Si benissimo, credo di essermi riempita troppo >>, << Hai mangiato come una incinta, io quando aspettavo Edward mangiavo meno di te >> mi dice Lodo prendendomi in giro e io la guardo di traverso e poi rido. << Allora come stai tu? Sappiamo perché sei qua >> mi dice Mechi, << Avevo bisogno di una pausa, sono tornata dal Tour con Jorge e ho praticamente ricominciato a lavorare, ultimamente mi sento stanca e nervosa e non riesco più a tornare in me >>, << Vedrai che a star qua ti sentirai meglio >> mi dice Alba con uno sguardo dolce, << A Los Angeles era tutto un po’ impegnativo, io e Jorge lavoriamo davvero parecchio ma lui resiste più di me >>. Poco dopo iniziamo a parlare di bambini, di come Alba ne desidera un altro ma vuole aspettare, << Mi ricordo di aver scoperto di essere incinta perché le cose che mangiavo sempre non mi piacevano più >> esclama lei ridacchiando, << Io perché avevo la nausea tutte le mattine >> borbotta Lodo << E non era divertente >>, << Io non vedo l’ora di avere un figlio >> esclama sognante Mechi. Lo stomaco mi brontola e le ragazze mi guardano, << Tini? Hai appena finito di mangiare! >> mi dice Cande ridendo, << Lo so è che ultimamente ho sempre fame >>, << Non è che sei incinta davvero? >> mi dice Lodo ridendo, << No! Ovvio che no! >> rispondo ma qualcosa dentro di me mi fa dubitare. Dopo la serata bellissima, quando tutti se ne vanno finalmente vado a letto con quel pensiero in testa, << Ti sei divertita? >> mi domanda Jorge, << Si, mi ci voleva una serata cosi! Grazie! >> gli dico per poi baciarlo profondamente, << Di niente >> risponde lui per poi ribaciarmi. La mattina seguente Jorge esce per andare al negozio dei ragazzi, io esco di casa e vado in farmacia, compro un test di gravidanza, anche se so che è una stupidata, non è possibile che io sia incinta, ho avuto il ciclo poche settimane fa, ora non ricordo bene quando ero stressata da tutto il lavoro. Torno a casa e per fortuna non c’è nessuno. Salgo in bagno e faccio quello che devo fare. L’attesa mi uccide, ma sono sicura che non è come credo, non è possibile, ne sono praticamente sicura. Passati i due minuti guardo il test di gravidanza, ci metto un po’ a capire e poi entro in uno stato di trans, non è possibile, sono incinta!

Autore: Vediamo come le cose sono cambiate ma anche come i nostri personaggi siano rimasti comunque gli stessi. Hanno nuovi lavori, hanno avuto figli, alcuni si sono sposati e poi c'è Martina che sta incidendo il suo secondo disco da solista e si sente stanca e stressata perchè non ha mai un momento libero, ovviamente l'unica cosa che la fa star bene è Jorge. Il loro amore è ancora uguale e lui è ancora la persona che riesce a spronare Martina a stargli vicino. Ora però le cose si complicheranno di nuovo, Martina scopre di essere incinta... come la prenderà? Vi è piaciuto questo colpo di scena? Ne vedremo delle belle ed esploreremo le nuove vite dei nostri personaggi. Spero che vi sia piaciuto, a domani!  

Ogni amore è una favola / JortiniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora