Sono confusa, ho la mente annebbiata eppure mi sembra di essere stata in un posto lontano e di aver visto tante cose, ma più sforzo di ricordarmene più questo ricordo mi scivola via. Jorge mi guarda, i suoi occhi nei miei con le lacrime che gli scorrono sul viso e poi mi abbraccia e questo mi rende ancora più confusa di quanto sono. Non so cosa sia successo, mi ricordo solo il rumore dello sparo e io che mi ci lanciavo davanti, non potevo permettere che Carlos facesse del male a Jorge, non potevo lasciarglielo fare. Jorge alza la testa e rimane lì a guardarmi << Non dovevi farlo >> dice poi e la sua voce mi entra dentro, come se mi mancasse sentirla, << Fare cosa? >> domando io stupendomi di riuscire ancora a parlare, << Non dovevi metterti davanti al proiettile >>, io abbasso lo sguardo e non rispondo. Come posso dirgli che lo amo? E che l’ho fatto perché in primis non era giusto, lui non centrava niente con Carlos e poi avrei sofferto il doppio, credo. Preferisco vederlo con Stephie piuttosto che morto per colpa mia. << Sei una stupida non dovevi farlo >> borbotta mentre mi tiene il viso tra le mani, in quel momento qualcuno entra nella stanza e Jorge ritrae le mani e si volta verso di essa. Non mi ricordo perché mi sono svegliata, non mi ricordo cosa ho sognato, non so nemmeno che giorno sia. Mio padre entra dalla porta e mi guarda spalancando la bocca e poi corre verso di me e mi abbraccia, << Oh Martina ho temuto il peggio >> dice lui con le lacrime agl’occhi << Per fortuna sei ancora qui con noi >> continua accarezzandomi la testa, io gli sorrido senza sapere cosa dire, mi immagino la preoccupazione degl’altri, di quanto mio padre abbia sofferto, di quanto Fran stesse male, non volevo che stessero così, ma non potevo permettere a Carlos di far del male all’unica persona che io abbia mai amato. Guardo Jorge negl’occhi e nei suoi vedo che ha sofferto molto e che anche gl’altri lo hanno fatto, mio padre esce velocemente dalla stanza per andare a chiamare un medico, ho bisogno di controlli ora che sono sveglia. << Da quanto sono qua? >> domando a Jorge che è in piedi infondo al mio letto, ho un po’ di paura, se ripenso al rumore dello sparo il cuore mi batte all’impazzata e il respiro mi si blocca, << Da una settimana e un giorno >> risponde lui in modo assente, credo che sia un po’ arrabbiato con me e che abbia sofferto per tutto ciò che è accaduto, << Fran? >> domando sempre con un tono calmo e normale, anche se la situazione non è una della migliori, << Fran è andato fuori di testa, hanno dovuto sedarlo un po’ di volte perché non riusciva a tranquillizzarsi >>, pensare a Fran in quel modo mi viene la nausea, non volevo che gl’altri stessero male per me, ma a quanto pare tutti erano tristi e affranti. Mio padre entra nella camera e poi sento delle voci, << Anche noi vogliamo entrare >> parla la voce di Lodo, << Non potete ancora dobbiamo visitarla >>, << Starà bene? >> domanda la voce di mia madre, che sicuramente è corsa qua dopo aver saputo dell’accaduto, << Se mi fate andare a visitarla poi posso risponderle signora >>, << Noi vogliamo vederla ora! >> urla Fran, << Già >> ribatte Mechi, << Sentite ragazzi so che volete vederla, ma prima fatemi fare il mio lavoro, dobbiamo accertarci che stia bene per prima cosa >> risponde lei in modo gentile e pacato e poi entra nella stanza. Jorge guarda la dottoressa, << C’eri qua tua quando si è svegliata? >> gli chiede, Jorge annuisce, << Chi altro se no? Sei sempre qua >> sorride la donna rivolta a Jorge e io guardo lui non capendo cosa intendesse. << Buongiorno signorina, finalmente ci siamo svegliate >> mi sorride lei, è una donna non troppo alta, ha i capelli biondi raccolti in una coda, porta occhiali da vista e dietro di essi ci sono due occhi grigi, molto profondi ma anche intelligenti e gentili, << Salve >> dico io mentre controlla tutti i mie parametri vitali, infondo non l’ho mai vista ma lei è da una settimane che mi sta dietro sicuramente è come se mi conoscesse. << Jorge dimmi cosa è successo? Come si è svegliata e se è successo qualcosa di particolare, se hai fatto qualcosa e lei si è svegliata? Cose così >>, Jorge guarda me e poi la dottoressa che ancora controlla il piccolo schermo in parte al mio letto, << Io non ho fatto niente, io stavo cantando e lei si è svegliata >> risponde Jorge e io lo guardo, credo non stia dicendo la completa verità, << Bene, potrebbe essere stata la tua canzone a svegliarla >> risponde lei per poi concentrarsi su di me, << Tu cara ti ricordi qualcosa? Sai chi siamo tutti noi? Ricordi qualcosa di quello che ti è successo o ricordi qualcosa di quando eri in coma? Non so un sogno, un qualcosa che ti ha fatto svegliare? >> mi chiede mentre sta scrivendo su una cartelletta, << Io mi ricordo lo sparo e che mi sono accasciata a terra con un grandissimo dolore e poi non ricordo più niente, eppure mi sembra di aver vissuto qualcosa, ed è successo qualcosa quando mi sono svegliata >> borbotto.
La dottoressa mi sta ancora visitando, mi ha detto che molto probabilmente ho sognato ma come succede a tutti, io non mi ricorda il sogno, però so che qualcosa mi ha fatto svegliare, non solo Jorge che canta ma qualcos’altro. Più mi sforzo di ricordare più mi innervosisco perché non so come e cosa sia successo in realtà. << E’ una cosa stranissima >> borbotta la dottoressa dopo un po’ che mi ha visitato, << Strano cosa? >> le domanda mio padre e Jorge la guarda allarmato, << E’ completamente sana >> dice lei senza voltarsi per rispondere ma tiene il suo sguardo verso il monitor, << Sana? >> domanda mio padre, << Si >> si volta lei << E’ una cosa strana, di solito i pazienti che sono stati in coma presento anomalie nel cervello, c’è chi non si ricorda più per brevi periodi o chi non si ricorda nulla per sempre, c’è chi non parla, chi non connette più il cervello e non riesce a parlare, molte volte sono cose che durano per brevi periodi ma sono presenti in tutti i pazienti, tranne a lei, lei si è svegliata ed è completamente normale. Nessun disturbo, nessun danno collaterale >> dice in modo strano perché è stranita anche lei dalla situazione, << Sei sana >> dice guardandomi << La cicatrice della tua operazione alla milza è quasi asciutta, ancora una settimana e non avrai più i punti >> continua sorridendomi ma ancora con uno sguardo davvero confuso << Ti terremo qua ancora un po’, non possiamo farti uscire subito, potresti ricadere nel coma, non sappiamo come potrebbe andare anche se a quanto pare... sei sanissima >> borbotta incredula. Quando esce dalla mia stanza mio padre mi sorride contento e viene ad abbracciarmi << Vado a dire agl’altri cosa mi ha detto la dottoressa >> dice con un gran sorriso felice e poi sparisce anche lui dietro la porta. Io rimango li ferma e guardo Jorge davanti a me. << So che sei arrabbiato >> dico, << Non dovrei? >> domanda lui << Non sai come io sia stato in questi giorni, credevo di non vederti più, ma non siamo nel momento né nel luogo adatto per parlarne >> borbotta frustrato, << Mi dispiace, non volevo che ti facesse del male >> dico a bassa voce, << Tini non mi va di parlare di questo e non ora >> ribadisce lui << Sono così contento di vederti con gl’occhi aperti >>, ho un tuffo al cuore, il fatto che Jorge sia felice di vedermi sana e salva un po’ mi rincuora ma non so se sia perché prova qualcosa per me o solo per il semplice fatto che in qualche modo si sentisse in colpa e non voleva vivere con questo fardello se non fosse finita bene. << Cosa mi hai cantato? >> chiedo io, lui mi guarda non capendo il senso della mia domanda, << Cosa cantavi prima che io mi svegliassi? >>, lui mi guarda << Le solite canzoni >> borbotta ma anche questa mi sembra una bugia, << Ok >> rispondo << Volevo solo vedere se magari ricordo qualcosa della mio viaggio oltre terreno >> sorrido e lui si mette a sedere sul bordo del letto vicino a me, mi guarda negl’occhi senza mai distoglierli, nei suoi vedo tutta la paura che ha provato, la paura di non vedermi più e il rimorso di non aver potuto fare niente, vedo che è arrabbiato ma sento anche che è parecchio felice. Continua a guardarmi e poi mi accarezza il viso, la sua mano sulla mia pelle fa partire una scossa che si espande in tutto il mio corpo, scava nelle profondità e porta la luce nei miei pensieri più bui. Se potessi lo bacerei tutto, mi gusterei ogni parte del suo corpo, resterei per ora a guardarlo a coccolarlo, c’è questa cosa tra di noi che è talmente forte, una passione sfrenata che prima o poi esploderà, una di quelle passioni che prima o poi deve essere soddisfatta. Lo spoglierei da qualsiasi cosa, vestiti, paure, incertezze per farlo mio e soltanto mio. Come posso pensare a tutte queste cose solo guardandolo? Sono davvero impazzita, ma la tentazione è davvero forte, resta anche il fatto che siamo in un ospedale e io dovrei avere pensieri più puliti e non immaginarmi Jorge che mi bacia e che mi spoglia, forse il coma mi ha fatto qualcosa di strano a quella parte del cervello, perché lo desidero più di qualsiasi altra cosa, mi manca il respiro se ci penso, ho una sfrenata voglia di sentirlo che quasi mi fa impazzire. Jorge mi accarezza ancora dolcemente, i miei occhi nei suoi, non so a cosa stia pensando, mi guarda come se non potesse credere al fatto che io sia ancora qui. Qualcuno spalanca la porta e Jorge ritrae la mano con cui mi accarezzava, mia madre entra velocemente nella stanza e viene ad abbracciarmi singhiozzando, << Oh amore sono così felice di vederti sveglia >>.
Dopo il pianto di sfogo di mia madre, Jorge esce dalla mia stanza per far sapere a tutti gl’altri come sto e poi sicuramente andrà da Stephie e solo a pensarci mi viene il magone allo stomaco. Infondo sono ancora incastrata in quello che è il suo gioco, non posso fare mosse false ma ormai quello che provo per Jorge diventa sempre più forte, il desiderio di averlo mi provoca una sensazione strana in tutto il corpo. Non posso più allontanarlo, il mio cuore non vuole, la mia testa e il mio corpo nemmeno, lascerò fare al tempo, non mi va più di respingerlo, sarò la solita Martina che ero, se poi lui un giorno capirà da solo che sono innamorata di lui non sarà colpa mia, Stephie non può incolpare me se Jorge lo scopre da solo e io non faccio nulla di male. So che lui la ama, ma so anche che prova qualcosa per me nel profondo, sarà difficile vederli insieme d’ora in poi per me, ma non posso buttarmi su Jorge, non se comprometto la sua amicizia con Fran e io non potrei mai sopportarlo. Finché Jorge non lascerà Stephie per motivi che non riguardano me, non posso confessare ciò che provo. << Allora tesoro come ti senti? >> mi chiede mia madre che finalmente ha smesso di singhiozzare, << Bene, sto bene, un po’ confusa ma è tutto ok >> le rispondo io tranquilla mentre le lacrime iniziano di nuovo a scorrergli sulle guance, << Mamma sto bene davvero >> le rispondo, << Lo so tesoro, ma ero così preoccupata >> dice con la voce frustrata << Mi hanno detto che ti sei messa in mezzo, che Carlos voleva sparare a Jorge >>, io annuisco con il capo, << L’ho sempre detto che quel ragazzo non era normale >> borbotta lei, << Lo so, ho sbagliato, non dovevo usare Carlos per farti arrabbiare, io non avrei dovuto >>, << Non potevi saperlo tesoro >>, mi risponde lei << Io non potevo immaginarmi tutto questo >> le dico io guardandomi le mani un po’ tremanti. Ricordare quel momento non mi fa sentire bene per niente, ricordare Jorge in pericolo, vedere quella pistola puntata su di lui è stato troppo per me, ancora tremo, ancora ho paura. Credo che mi abbia fatto più paura il fatto che Jorge fosse in pericolo che la situazione in se, ma devo smetterla di pensarci. << Jorge era in pericolo per colpa mia >> borbotto come per giustificare il fatto di essermi messa in mezzo, << So perché l’hai fatto tesoro, tu non vuoi che gl’altri siano in pericolo per colpa tua, sei stata un eroina ma non farlo mai più >> mi sorride lei e io la ricambio. Per un po’ non dice nulla e continua a guardarmi << Jorge è rimasto sempre qua >> mi dice con un aria interessata, << Sempre? >> le domando curiosa e lei lo nota, << Si sempre giorno e notte >> risponde e questa cosa mi rende un po’ felice ma anche un po’ triste, << Si sentiva in colpa per me molto probabilmente >>, << O si che si sentiva in colpa, ma era completamente distrutto, era l’unico che riusciva a stare qua dentro a guardarti, tutti noi dopo dieci minuti che ti vedevamo attaccata alle macchine crollavamo, lui invece restava qua... a guardarti, semplicemente ti guardava >> dice in modo dolce e poi piega la testa da un lato, << Che hai? >> le chiedo guardandola male. << Sei sicura che non c’è nulla tra voi? >> mi domanda dopo un po’ di silenzio, << Lui ha una ragazza >> rispondo in modo sicuro per non fargli capire che mi infastidisce molto questa cosa, << Lo so, lo so >> risponde mia madre << Ma tu non hai un ragazzo >>, << E questo cosa vorrebbe dire? >> le chiedo non capendo dove vuole andare a parare, << Credo che tu sia innamorata di lui >> mi dice in modo tranquillo, << E cosa te lo fa pensare? >> chiedo un po’ in imbarazzo ma non voglio farlo capire a mia madre, << Dal fatto che sei cambiata, ultimamente ti sentivo diversa e ora ho capito perché, già da quando siete venuti a casa a trovarci avevo capito che tra voi c’era un intesa anche se non sapevi ancora di essere innamorata di lui, anche se diciamocelo nel profondo lo eri già, e poi il fatto che lui sia sempre stato qua e a te questa cosa ha fatto piacere, non ti ha dato fastidio un altro segno che tu sei innamorata di lui e vogliamo parlare di come lo guardavi quando sono entrata in questa stanza? Lui ti ha accarezzato e tu ti sei illuminata >> mia madre sorride e io rimango un po’ spiazzata, non credevo che potesse capire queste cose, non credevo che si sarebbe accorta di tutto questo senza mai avermi visto in questi mesi, eppure è qua a raccontarmi di come sono innamorata di lui. La guardo senza rispondere, << Tranquilla Martina, non lo dirò a nessuno >> mi dice lei, << Si è meglio >> ribatto << Non è una situazione molto bella >> le dico, << Certo capisco, lui ha una ragazza >> lei poggia una mano sulla mia e mi sorride, << E poi Fran non lo deve sapere se no mi uccide >>, << Tuo fratello prima o poi dovrà accettare le tue scelte >>, << Si ma questa è troppo per lui, ha sempre cercato di farci stare lontano >> faccio spallucce, << Solo perché vuole proteggerti, ma se tu sei felice, lo è anche lui. Tuo fratello è un osso duro, ma infondo sei la cosa più importante per lui, è sempre stato così quindi non preoccuparti per Fran se qualcosa dovesse cambiare... >> mi fa l’occhiolino allontanandosi dal letto per uscire dalla stanza, << Cosa? >> le domando io, << Magari un giorno tu e Jorge starete insieme >>, << Non credo >> blatero, << Io invece credo che quel ragazzo ti ama più di quanto credi >>
Sono un po’ scioccata dalle parole di mia madre, lei crede che Jorge mi ama, ma io credo che non sia così, lui prova o provava attrazione per me, e poi, anche per colpa mia ha scelto comunque Stephie e sempre la sceglierà. Chissà cosa ha pensato lei in questi giorni mentre Jorge è sempre stato vicino a me, credo che rosicasse in un certo senso, spero solo che non incolpi ancora me per tutta la faccenda come il suo solito. Jorge mi vuole bene ma non credo che mi ami, ha solo questa forte attrazione per me, ma lui ama Stephie, quello che prova per lei è amore, quello che prova per me non credo che lo sia. << Possiamo? >> sento qualcuno dire e quando mi volto vedo il viso di Lodo comparire da dietro la porta, io le sorrido e le faccio cenno di sì con il capo, uno a uno tutti iniziano ad entrare con un sorriso stampato in faccia, << Siete tutti qua? >> domando quando vedo entrare Diego, Cande, Ruggero, Facu e Alba, << Certo >> mi abbraccia Lodo mentre nella stanza fanno capolino anche Mechi, Jorge e Stephie. Per ultimo dalla porta etra Fran, rimane lì fermo sulla soglia, mi guarda e io incrocio il suo sguardo, << Ciao Fran >> dico, sembra scosso, credo che per tutta la settimana abbia pensato di perdermi per sempre e ora vedermi qua sveglia deve averlo un po’ traumatizzato. Tutti lo guardano, è fermo immobile davanti alla porta e poi lentamente, passo dopo passo si avvicina a me, allunga una mano per accarezzarmi il volto, << Sei viva >> dice come se non ci credesse, << Si, viva al cento per cento >> sorrido io e poi lui mi abbraccia molto forte, mi stringe come se non volesse più lasciarmi andare, lo sento piangere, per la gioia ma anche per liberarsi di tutto il peso che si è tenuto addosso, poi scioglie l’abbraccio e mi afferra il viso con le mani, << Non farlo mai più >> mi prega con la voce rotta. Lodo inizia a piangere perché si commuove mentre Diego la tiene sottobraccio, Mechi sorride felice, Alba ha gl’occhi lucidi mentre sta abbracciata a Facu e Cande abbracciata a Ruggero ci guarda commossa. Stephie sta dietro a tutti e tiene per mano Jorge che guarda la scena anche lui un po’ commosso, lei non dà segno neanche di un minimo di dispiacere, come se non le importasse proprio niente, mi guarda sempre con quegl’occhi attenti, come per scrutarmi, come se anche in questo momento avesse paura che gli porti via il ragazzo. << Possiamo salutala anche noi? >> domanda Lodo a Fran che si toglie di mezzo e lascia spazio agl’altri per salutarmi. Tutti si avventano vicino al letto per abbracciarmi, << Uno alla volta >> ridacchio io quando li vedo fiondarsi su di me tutti insieme, uno a uno li abbraccio e ognuno di loro è felice che io sia viva e vegeta. << Allora come l’aldilà? >> mi chiede Ruggero con un gran sorriso, io ridacchio, << Sinceramente non so, non ricordo nulla di quello che ho sognato anche se è come se fossi stata da qualche parte in un certo senso, ma non ricordo nulla >> dico facendo spallucce, << Peccato almeno potevi dirci com’era >> ridacchia anche lui, << Non ti ricordi proprio nulla? >>, << Ricordo solo lo sparo e che ho sentito un forte dolore l’urlo di Jorge e poi qualcun altro cha ha urlato, poi nient’altro >>, << Io >> risponde Lodo, << Ho chiamato Diego perché quando sei uscita di casa mi sono preoccupata e ti abbiamo raggiunto alla fabbrica ma tu… >>, << Mi avevano già sparato >> dico << Non ti hanno sparato ti sei messa in mezzo >> dice Jorge << Per salvare me >> finisce la frase con un tono affranto, << Dai Jorge, hai fatto un intera settimana a darti la colpa di quello che stava succedendo a Martina ora sta bene >> le dice Mechi, << Già ha ragione non è colpa tua >> dice Fran guardandolo, << Voi vi sareste sentiti in colpa allo stesso modo >> risponde lui. Io li guardo, sapevo che Jorge si sarebbe sentito in colpa ma non così tanto, << Non è colpa di nessuno >> dico io e tutti di voltano a guardarmi << E’ colpa mia >> borbotto, << Non dire co… >> parla Jorge ma io lo blocco, << E’ colpa mia perché Carlos è venuto qua per me, quando abbiamo incontrato Carlos in Messico lui si era messo in testa che Jorge era il mio ragazzo ma non era così, poi è arrivato qua per me e ci ha visti litigare e ha sempre creduto che io non volessi stare con lui per via di Jorge, ma non era così, non sarei mai stata con Carlos comunque, quindi è colpa mia se Carlos se l’è presa con Jorge e quindi dovevo mettermi in mezzo >> tutti mi ascoltano attentamente << Non è di nessuno la colpa >> ribatto ancora per essere chiara, con un tono un po’ arrabbiato e incrocio gl’occhi di Jorge perché mi riferisco soprattutto a lui, non deve sentirsi così, l’ho fatto perché non era giusto che ci finisse in mezzo lui e anche perché lo amo ma questo nessuno lo deve sapere.Autore: Martina si è risvegliata, vediamo come tutti sono felici e contenti di tutto ciò. C'è un momento bellissimo tra Tini e Sua madre quando lei capisce che sua figlia è innamorata di Jorge e finalmente dopo tanto tempo vediamo come tra Tini e Sua madre ci sia una connessione naturale. Poi abbiamo un Jorge felice ma anche " Arrabbiato" con Martina perchè si è messa in mezzo, anche se ci sono momenti molto intensi tra di loro. Vi è piaciuto il risveglio di Tini??
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Ogni amore è una favola / Jortini
RomanceIo non ho mai creduto alle favole, al principe azzurro che arriva sul suo cavallo bianco e ti salva dalla strega cattiva, nella realtà le strega cattiva non è solo una, c'è ne sono tante e più che il principe azzurro che viene a salvarti esistono ra...