Facciamo una festa.

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<< Tini >> sento mio fratello chiamarmi mentre sto scendendo le scale, mi fermo e mi volto a guardarlo, << Stasera papà e Clara partono, stanno via domani e domenica >> dice Fran con un gran sorriso, << Dove vanno? >> chiedo mentre mio fratello mi affianca e continuiamo a scendere insieme le scale, << Che ti importa abbiamo casa libera! >>, << Fran! >> lo richiamo io perché si sa che a lui piace far festa. << Su dai non dirmi che non ne sei felice… comunque vanno a trovare la madre di Clara >>, << E quindi dimmi cosa hai in mente… Perché so che hai in mente qualcosa >> faccio uno sguardo furbo e lui mi fa l’occhiolino, << Niente di che Tini, domani sera verranno qua i ragazzi e resteranno a dormire, andremo giù nella taverna cosi ci stiamo tutti però mi devi dare una mano a sistemarla >> mi guarda lui con aria supplicante, << Ok, ma solo perché sei Fran >> dico entrando in cucina mentre mio fratello resta nell’atrio a guardarmi << Lo so che anche tu non vedi l’ora di far festa >> lo sento dire dopo mentre sto richiudendo la porta. Sono sovra pensiero e sto ridacchiando con me stessa, faccio un passo avanti, << Che hai da ridere? >>, mi spavento e davanti a me vedo Jorge intento a gustarsi un bicchiere di spremuta, << Mi hai spaventato >> dico guardandolo, << Sei tu che sei un po’ tonta! >> fa spallucce lui, << Come scusa? >> mi metto difronte a lui con i pugni sui fianchi, << Non prendertela >> sogghigna Jorge ma con gl’occhi mi guarda intensamente e io deglutisco. C’è un forte silenzio e lui delicatamente si avvicina a me portando la sua bocca vicino al mio orecchio, << Domani facciamo festa allora! >> dice per poi tornare a guardarmi, << Che intendi dire? >> domando io guardandolo confusa, << Che forse domani finalmente ti lascerai andare un po’ >> esclama andandosene via senza finire la nostra conversazione e lasciandomi ancora più confusa. Jorge mi sta facendo impazzire, nel senso che non riesco a capire i suoi atteggiamenti, alcune volte sembra così umano e profondo, il ragazzo che ha perso l’amore della sua vita che a quanto pare nessuno può rimpiazzare e poi diventa il ragazzino viziato e stupido che non fa altro che torturarmi con le sue stupidaggini. Non so perché mi confonde questo suo atteggiamento, ma non potrebbe essere in un modo e basta? Faccio un grande sospiro e riprendo i miei pensieri normali, poi Clara fa capolino in cucina. << Ciao Martina >>, mi saluta dolcemente prendendo una mela dal cesto di frutta sul tavolo e poi si avvicina a me per prendere un coltello, << Tutto bene? >> domanda << Mi sembri, confusa? >>, << Si è tutto ok! >> gli faccio un sorrisetto mentre lei è intenta a sbucciare la mela, << Sai che se hai bisogno di qualcosa puoi dirmelo >>, << Grazie >> borbotto quasi imbarazzata. Clara va verso il tavolo e fa per sedersi, << Ah Jorge >> dice con una faccia buffa, sulla sedia c’è il borsone di Jorge che usa quando va ad allenarsi << Quel ragazzo mi manderà fuori di testa >> scuote il capo Clara << Forse tu puoi dargli una regolata >>, io guardo Clara spaventata, non mi andava di passare del tempo in più con Jorge, non perché non mi andasse di stare con lui ma perché mi fa andare in confusione, non riesco a capirlo, non riesco a capire perché vuole sempre sapere così tante cose su di me e questo mi spaventa, parecchio. << Tini >> richiama la mia attenzione Clara << Scherzavo, non devi davvero dargli una regolata, era per dire >>, << C-certo, lo so >> balbetto e cerco di non guardare Clara negl’occhi per non sembrare una stupida, << Sei sicura che è tutto apposto? Jorge ha fatto qualcosa di male o avete litigato? >>, << No, no davvero è tutto ok, stavo solo pensando ad una cosa che non centra nulla con Jorge >> sorrido debolmente a Clara e mi fiondo fuori dalla porta per scappare da tutte quelle domande. Mentre sto ritornando in camera mia il cellulare mi suona e noto con stupore che ha chiamarmi è Mechi, << Dimmi Mechi! >> rispondo io, << Ciao Tini >> dice dolcemente << Potresti dire a tuo fratello di rispondere a quel maledetto telefono, se no glielo metto dove so io >> continua poi con un tono malefico e irritato, io ridacchio << Ok glielo dirò appena lo vedo >>, << Grazie >> risponde lei e poi riaggancia. Cerco mio Fratello in giro per la casa ma non riesco a trovarlo, << Lodo hai visto Fran? >> le chiedo entrando nella sua camera, << L’ho visto andare in soffitta >> borbotta lei stesa sul letto e poi ritorna a leggere il suo libro. << Fran? Sei li su? >> urlo dalla scaletta che scende dal soffitto, << Si >> sento la risposta di mio fratello e inizio a salire la scala. << Che ci fai qui? Mechi ti chiama ed è arrabbiata perché non rispondi e ti conviene rispondere se non vuoi che ti metta il telefono dove sa lei >> dico ridendo, << Ora la richiamo subito, comunque cercavo un vecchio gira dischi, sarebbe stato bello usarlo domani, ma credo che papà l’abbia buttato via, tu cercalo intanto che chiamo la mia ragazza prima che faccia quel che ha detto di fare >> Fran fa una faccia buffa e poi scende le scalette e scompare. Inizio a girovagare per la soffitta, ci sono un sacco di cose qua su, oggetti vecchi, mobili usati, quadri, vecchie statue. Mentre cerco il giradischi mi salta all’occhio un piccolo porta gioie, mi avvicino incuriosita, si nota che è un vecchio portagioie un po’ rovinato, lo spolvero un po’ e lo apro. Al suo interno ci sono dei vari ciondoli e orecchini, non adatti a me troppo maestosi e colorati, devono essere di Clara perché sono accessori abbastanza eleganti e da donna, però noto un braccialetto, semplice d’argento, ha le maglie larghe come i bracciali da uomo e incorporato al bracciale una piccola stella, non era un ciondolo faceva parte del bracciale in se. Mi piace molto perché è semplice, non troppo sfarzoso o vistoso. Decido di tenerlo, se è qua su vuol dire che non è importante per nessuno quindi me lo lego al polso e ricomincio a cercare qual maledetto giradischi. Fran compare poco dopo, << L’ho richiamata in tempo >> e si asciuga la fronte con una mano come gesto per dire di averla scampata << Allora l’hai trovato? >>, faccio no con il capo << Non credo ci sia >> rispondo io, << Lasciamo stare, faremo senza ascolteremo la musica dallo stereo >> sorride Fran e insieme usciamo dalla soffitta.
 
E’ sabato e sono nella mia camera tranquilla e rilassata, mio padre ieri prima di partire mi ha dato il compito di tenere a bada Fran dalle sue follie e di tenere a bada anche Jorge. Sento qualcuno bussare, << Tini, tuo fratello ci vuole perché dobbiamo sistemare la taverna >> sento Lodo dire e mi alzo dal letto per uscire dalla mia stanza, << Non possono farlo da soli? >> dico a Lodo con una faccia svogliata, << Già è la stessa cosa che ho detto anche io >> alza le spalle lei e fa una faccia buffa. Scendiamo in taverna dove Jorge e Fran sono intenti a spostare alcune cose. La taverna è enorme, è come un altro salotto ma più giovanile per ragazzi, con console attaccate al televisore e un grandissimo divano che si allunga per formarne uno ancora più enorme dove tutti ci saremo stati comodamente a dormire. Ha i muri come di roccia, un camino sotto la grande tv appesa, un tavolo da biliardo, un frigorifero che sicuramente hanno messo qua Jorge e Fran per il bere, un grande tavolo e un mobile con sopra uno stereo e delle casse abbastanza grandi. << Sposta questo tavolino li Jorge >> dice Fran che sta cercando di allungare il divano, << Dici che si fa così? >> domanda poi guardando Jorge confuso, << Per me è così >> continua Jorge, << No, non mi sembra >>, Lodo mi guarda e poi torna a guardare i ragazzi, << Davvero non sapete come fare? >> domanda lei, << è nuovo sto coso, non è come quello vecchio >> blatera Fran << Papà mi ha fatto vedere come si fa ma non ricordo >> e si gratta la testa con una mano. << Lascia fare a me >> si fa spazio Lodo, << Davvero pensi di saperlo? >> le domanda Jorge come per prenderla in giro, << Sicuramente ha più cervello di voi due messi insieme >> replico io che mi becco uno sguardo fulminante prima da Fran e poi da Jorge anche se quest’ultimo poi mi sorride. Non si sa come ma con poco sforzo Lodo apre tutto il divano che diventa enorme e lo era già prima, << Visto >> dico avvicinandomi a Jorge affiancandolo, lo spintono piano con la spalla << Voi due non avete un cervello intero >>, lui si volta e si mette difronte a me, << Stai attenta a quello che dici >>, << Jorge non fare il coglione con mia sorella >> dice Fran, << E’ lei che mi istiga >> replica Jorge, << Si e tu non dargli corda >> risponde mio fratello e Lodo mi guarda ridacchiando. Jorge si rivolta verso di me per guardarmi e io gli faccio una linguaccia e poi inizio a sistemare tutti i cuscini e le coperte che mio fratello ha preparato per la serata, ci ha fatto mettere anche alcune candele intorno alla stanza, e abbiamo messo le bibite in fresca. << Quante bottiglie di alcool avete comprato? >> si volta Lodo a guardarli quando apre uno scatolone pieno di bottiglie, << Quel che basta per far festa! >> fa un balletto stupido Fran, << Su dai non fate le nonnine, stasera ci divertiamo >> sorride Jorge un po’ maliziosamente, << E poi fai tanto la dura ma sei tu quella che beve più di tutti >> Fran indica Lodo e io scoppio a ridere, lei mi dà una pacca sulla testa << Non è vero, certo alcune volte mi diverto un po’ troppo >>, << Ti ricordo che una volta ti ho messo a dormire >> dice Jorge guardandola, << Solo perché quel giorno non stavo bene e mi ha fatto un effetto strano >>, << Si, si Lodo, come vuoi ma ora continua a sistemare >>. Lodo ritorna allo scatolone e si affianca a me, << Non li sopporto quei due >> borbotta << Prima o poi mi faranno impazzire >>, << O potremmo farli impazzire noi prima che lo facciano loro >> ridacchio io e Lodo mi guarda come se fossi un angelo, << Hai ragione >> dice con una voce angelica, << No, Lodo scherzavo >>.
 
Mi sto vestendo nella mia camera, siccome stiamo in casa mi metto dei leggins neri normalissimi e sopra una magliettina blu corta e larga. Mi faccio una treccia laterale per lasciare i capelli almeno un po’ ordinati e scendo giù dove Lodo, Fran e Jorge sono seduti sul divano a guardare la tv mentre aspettiamo gl’altri. << Avete ordinato le pizze? >> domando avvicinandomi a loro e sedendomi in parte a Lodo e a Jorge, << Certo, le passa a prendere Ruggero >> risponde Lodo, << Dovranno essere qua fra 5 minuti più o meno >> continua Fran, e difatti poco dopo due macchine arrivano. << Hola >> urla Mechi quando scende dalla macchina, << E’ ora di far festa >> replica Diego sorridendo e avvicinandosi a Lodo, la solleva da terra e inizia a farla girare mentre gli dà baci ovunque. << Jorge aiutami >> sento la voce di Ruggero dire, non si vede perché tiene in mano una pila di cartoni di pizze che lo coprono, Jorge si avvicina a Ruggero e afferra i cartoni delle pizze per portarli in cucina, Ruggero ha una faccia paonazza credo dovuta a tutto quel calore. Alba si dirige in cucina dopo aver visto Facu rispondere al cellulare e sorridere, Cande invece brontolava, << Non mi ha ancora rivolto la parola dopo quel che è successo >> dice abbastanza tristemente, << Dagli tempo >> le rispondo io, siamo ormai le uniche rimaste nell’atrio mentre tutti sono andati in cucina per iniziare a mangiare, << In qualche modo si sistemerà tutto vedrai! >>, << E come? Non mi piace non parlare con lui alla fine eravamo davvero tanto amici >>, e lui l’amava anzi la ama ancora penso tra me e me, << Non ti preoccupare Cande vedrai che succederanno cose che non ti aspetterai mai >>, << Che intendi? >> domanda lei confusa, << Che non sai mai quello che può succedere, le persone possono sorprenderti >>. << Allora voi due venite o no? >> vedo alla porta Mechi che ci chiama e raggiungiamo tutti gl’altri per mangiare. La cena è andata abbastanza bene, però devo tenere a bada Fran che mi sembra un po’ troppo carico, per fortuna sono riuscita a fermarlo perché voleva lanciare un pezzo di pizza a Jorge, e Jorge era pronto a tirare un bicchiere di coca. << Siete due bambini >> dico mentre sistemiamo la cucina per poi andare giù, << Non è vero >> ribatte Fran, << Già vogliamo solo divertirci >> continua Jorge che si mette difronte a me, << Potete divertirvi senza lanciare il cibo >>, metto i pugni ai fianchi e poi raggiungo le ragazze. Quando siamo in taverna noi ragazze ci mettiamo sul divano sedute a parlare un po’, << Dovremmo tenerli a bada vero? >> blatera Alba guardando i ragazzi che stanno giocando a biliardo infondo alla stanza, << Già >> rispondo io, << Siete pronte per diventare matte, appena inizieranno a bere un po’ ci staranno addosso e ci faranno impazzire >> borbotta Cande, << Io avevo proposto di fargli uno scherzo >> parla ad un tratto Lodo, << Si dai >> interviene Mechi, << No >> rispondo io << Non volete che ci stiano addosso e iniziamo a fargli gli scherzi? >>, << Tu non sai come sono Tini, non li sopporterai più dopo un po’, fidati >> a parlare è Alba e se lo dice lei allora devo crederci. Decidiamo così di fare un piccolo scherzetto appena saranno abbastanza presi dall’atmosfera della festa. << Mettiamo la musica? >> parla Facu dopo che hanno finito si giocare, << E’ ora che la festa cominci >> blatera Jorge avvicinandosi a noi ragazze e guardandoci, Fran, Diego e Ruggero stanno prendendo le bottiglie e i bicchieri. La musica parte, le luci si spengono e vengono accese delle lucine e le candele. Facciamo il primo brindisi con uno shot, << Ad una grande festa >> sorride Fran e tutti noi facciamo sbattere i bicchieri e poi beviamo, << Oddio che schifo >> dice Cande, << Buttalo giù >> ride Facu, << Un altro giro? >> propone Jorge, inizio a pensare che farò fatica a controllarli stasera, come farò a tenere quei due a bada, anzi mi sa un po’ tutti siccome qua tutti vogliono far festa. Dopo un oretta alcuni di noi sono già brilli, Fran ride insieme a Mechi che gli sta ballando intorno, Jorge e Facu cercano di fare dei salti mortali << Se vi fate male vi lascio li giuro >> dico io a braccia incrociate mentre li guardo, Cande è in parte a me e ridacchia a guardarli mentre io la guardo confusa, << Sei già ubriaca? >> domando, << Lei non regge molto! >> mi guarda Facu, << Nemmeno voi >> dico indicandolo mentre ondeggia, << Invece tu mi sembri ancora troppo sobria >> si avvicina a me Jorge, << Con me non funziona il trucco, farla ubriacare >>, << Non intendevo questo, ma potresti lasciarti andare un po’, sei sempre così pensierosa non ti rilassi mai >> fa spallucce << Vai a ballare con gl’altri perché stai qua a controllare tutto? >>, mi passa un altro bicchierino e io lo butto giù di rigore, << Cande vieni andiamo a ballare >>. Le parole di Jorge un po’ mi hanno infastidito, io so divertirmi ma qualcuno che controlli la situazione deve pur esserci, è vero che non mi lascio mai andare e forse stavolta ha ragione lui, perché devo essere io quella che rimane ragionevole quando siamo qua in dieci, questa volta è il mio turno di divertirmi. Inizio a ballare sul divano con Cande mentre tutti gl’altri ballano nei vari spazzi della stanza. Finalmente mi sento un po’ libera e butto giù un altro bicchierino, << Tini, non esagerare >> sento Fran dire ma stavolta ha un sorrisino, credo gli faccia piacere vedermi un po’ più rilassata. Tutti salgono sul divano per ballare e ci lasciamo andare ballando tutti insieme. Sentivo gl’occhi verdi di Jorge guardarmi, è come se mi penetrassero nel profondo e lo sentivo molto di più del solito, Facu mi prende per una mano e inizia a farmi volteggiare e inizio a ridere come una stupida, dopo tutti quei giri la testa inizia a ciondolare e faccio qualche passo di troppo quando all’ultimo non sento più il divano sotto di me. Chiudo gl’occhi sapendo già di finire a terra ma sento qualcuno afferrarmi, << Stai attenta Tinita >> la voce di Jorge risuona dentro di me, sarà per l’alcool e per l’euforia ma sembra tutto così amplificato. << Grazie > dico quando mi solleva, tiene ancora il braccio dietro la mia schiena come se non volesse lasciare la presa, magari per la paura che potrei ricadere ancora, << Finalmente ti vedo un po’ spensierata >> sorride Jorge, << Ehi giù le mani da mia sorella >> borbotta Fran, io inizio a ridere fortemente, << L’ho solo aiutata a non cadere >> allarga le braccia Jorge, << Lo so, ma giù le mani lo stesso >> Fran ricomincia a ballare con Mechi e lei lo rimprovera. La corrente ad un tratto salta, il piano di Lodo per spaventarli inizia, è stata lei a mettere il timer al contatore per farlo scattare. Tutti ci guardiamo alla luce soffusa delle candele, << Su che aspettate andate a vedere >> borbotta Lodo ai ragazzi, << Ok, ma voi state attente >> borbotta Fran, << Fran non c’è un killer per casa che cerca di ammazzarci >> ribatto io, ho visto la sue espressione cambiare, so che a lui non piacciono queste cose, da piccolo ha visto una specie di programma che parlava di una storia di un gruppo di ragazzi uccisi da un killer mentre facevano una festa nella loro casa in montagna, da allora ha avuto il terrore di restare in una casa senza corrente perché il killer di quella storia tolse la corrente hai ragazzi e poi li uccise uno a uno. << Ok, ma state attente lo stesso >> continua mio fratello e la voce inizia a tremargli. I ragazzi escono dalla stanza e vanno al piano di sopra, il contatore è situato sul retro e noi ragazze appena escono ci spargiamo in giro per la casa. La prima ad urlare è Mechi, un urlo molto convincente e vediamo i ragazzi piombarsi dentro casa e correre giù in taverna. Volevo proprio vedere la loro espressione quando giunti al piano di sotto non ci avrebbero visto, li rivediamo salire e la seconda a urlare è Lodo che ha abbandonato una sua scarpa nel salotto, << Ragazze se è uno scherzo non è divertente >> urla Ruggero, il silenzio tombale regna nella casa e quasi vengono i brividi anche a me, poi urlo io che sono al piano superiore, dalle scale anche se al buio riesco a vedere l’espressione di Fran ma anche quella di Jorge, << Veniva da su >> dice Facu e tutti salgono le scale, io mi nascondo dietro ad una porta e quando mi sorpassano scendo silenziosamente al piano di sotto, Alba e Cande sono le ultime due a urlare dal giardino. Mentre i ragazzi erano su a controllare tutte le stanze Lodo ha preso un coltello in cucina e la situato davanti alla porta sul retro. Ci siamo nascoste per bene così appena usciranno in giardino salteremo fuori per spaventarli, << Cande >> sento urlare quando la porta si spalanca, Ruggero corre fuori per primo seguito dagl’altri, << Cande >> urla ancora più forte, Cande che è in parte a me resta un po’ stupita dalla visione di Ruggero disperato che la cerca. Dentro di me non posso credere che ci siano cascati davvero, quando restano fermi a guardare il giardino noi dal dietro li spaventiamo, << Aaaaaah >> urliamo tutte insieme e loro si voltano gridando. << Siete delle stronze >> urla Fran, Mechi va verso di lui e lo abbraccia, << Oh non essere spaventato piccolo mio >> ride lei di gusto, << Vi sta bene >> borbotta Lodo mentre Diego si avvicina a lei << Non farlo mai più >> dice lui un po’ alterato, << Che c’è avevi paura? >> ridacchia lei, << No! Avevo paura di non vederti più >> continua Diego e Lodo rimane a bocca aperta e gli salta in braccio. << Bello scherzo >> dice Jorge che sembra far finta di non essersi spaventato, << So che hai avuto paura, l’ho visto dal tuo sguardo >> gli dico io sorridendo e lui intensamente mi guarda. Facu sta ridendo e a quel suono anche Alba inizia a ridere, io continuo a osservare Jorge che mi guarda, ma poi qualcosa mi distrae. Ruggero afferra Cande per un braccio e la tira a se per abbracciarla fortemente << Tu sei pazza >> gli dice << non farlo mai più capito? >> le dice per poi guardarla negl’occhi, lei lo guarda confusa senza capire come mai tutta quella reazione e poi lui le poggia le mani sul volto e la bacia.

Autore: ciao a tutti! Eccovi il capitolo, spero che vi piaccia! Finalmente Ruggero bacia Cande, cosa succederà ora? Scopriremo nei prossimi capitoli! Un saluto a tutti! :-)

Ogni amore è una favola / JortiniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora