Sono in salotto con papà, stiamo guardando la tv insieme, ho la testa appoggiata alla sua spalla e stiamo mangiando i popcorn. << Allora tesoro mio, ti piace stare qua vedo! >> sorride lui voltando il capo per guardarmi, << Si, mi piace stare qua! >> rispondo. << Mi mancavi, ogni giorno e ora che sei qua posso essere completamente felice >> mi dà un bacio sulla fronte e io gli sorrido. Nessuno potrà mai sostituirlo, anche lui ha fatto parte del mio passato freddo e difficile ma è sempre stato la mia luce, la mia forza, è grazie a lui se ho scoperto la musica, è grazie a lui se ora posso essere almeno un po’ felice. Sono sicura che quando dissi a mamma che mi sarei trasferita qua avrà chiamato papà milioni di volte per convincerlo a non farmi venire, ma so anche che lui non me l’avrebbe mai proibito, lui vuole che io sia felice e questo è quello che conta di più per me. Lui e Fran sono gl’unici uomini della mia vita, solo loro due hanno un posto speciale nel mio cuore, mi fido solo di loro. << Allora come va con la musica? Hai scritto qualcosa di nuovo tesoro? >> domanda << Sto provando a scrivere una canzone, ma per ora non so cosa scrivere >>, mi riferisco alle parole che devo trovare per la melodia di Jorge, << Ti verranno prima o poi >> mi dice lui guardandomi negl’occhi << Scrivi quello che vuoi rappresentare nella canzone, quello che vorresti trasmettere >> continua lui. Cosa volevo trasmettere? Su una base non mia, non creata da me non è facile, ma che cosa volevo raccontare? Cosa avrei potuto mai scrivere? Infondo io Jorge come musicisti insieme potevamo fare tanto, io e Jorge insieme possiamo fare tanto. << Io vado a letto >> dico alzandomi dal divano, << Buona notte tesoro >> mi saluta mio padre, << Buona notte >> ribatto io dandogli un bacio sulla guancia. Entro in camera mia e mi siedo davanti alla mia tastiera, ora che ci penso domani avrò una lezione con Jorge, spero non sia imbarazzante. Guardo lo spartito con le note e cerco di sentirlo in testa, prendo un foglio bianco e inizio a buttare giù qualcosa, ma non riesco a trovare il modo giusto di scrivere. Ci rinuncio e mi butto nel letto. Ci metto poco per addormentarmi, in questi giorni che sono serena e più tranquilla mi viene più facile addormentarmi ma i miei strani sogni continuano a comparire. Spesso faccio sempre lo stesso sogno ma questa volta lo scenario cambia. Sono con Fran e stiamo camminando in un sentiero, sembra un bosco, ci sono tantissimi alberi e io e lui stiamo camminando parlando tra noi. Sembra tutto tranquillo, l’aria fresca e pulita mi sfiora il viso mentre rido con Fran, poi tutto cambia. Sprofondo come in un burrone, la terra si sfalda e io ci cado dentro. Resto aggrappata al bordo con le mani, mentre penzolo giù nel buio più totale, << Fran >> urlo con tutta la voce che ho, quando alzo lo sguardo ancora una volta al posto di Fran compare Jorge, << Smettila >> urlo << Perché? >>, sono confusa, Jorge senza parlare allunga una mano e mi fissa con i suoi occhi verdi e tutto si ferma. L’aria, gl’alberi, il mio respiro è tutto completamente fermo. Cerco di allungare una mano per afferrare quella di Jorge ma ho esitato troppo e sto volando giù nel precipizio, nel buio più profondo. Mi alzo sudata con il suono della sveglia, vado in bagno e mi faccio una doccia fresca e poi prendo giù un aspirina. La testa mi fa un po’ male, cosa mi sta accadendo? Perché quei sogni strani? Mi infilo un paio di Jeans lunghi e stretti e sopra mi metto una camicia a quadri chiara, mi arrotolo le maniche e mi infilo gli stivali marroni. Mi trucco un poco e mi tiro su i capelli in uno chignon spettinato. Scendo a far colazione e sono tutti in cucina tranne mio padre e Clara che questa mattina sono usciti presto. << Stai bene? >> mi domanda Lodo, << Già, sembri una che non dorme da settimane >> blatera Jorge mentre si beve la sua tazza di caffè, << Non ho dormito molto bene >> rispondo io. Fran mi osserva, << Ancora incubi? >> chiede, io abbasso lo sguardo e non rispondo, mio fratello sa da sempre che soffro di incubi, ma non sa che questa volta sono diversi, non sa che i miei sogni sono strani e riguardano Jorge e anche lui. << Tu soffri di incubi? >> chiede Jorge che mi guarda in un modo strano, << Si dà sempre >> dice Fran << Soprattutto da quando mamma l’ha portata in Messico >>. Jorge si rivolta verso di me per guardarmi e stavolta sembra pensieroso, << Non devi raccontare queste cose a chi ti pare >> rimprovero Fran, << Non mi sembra un terribile segreto Tini >> ribatte lui, << Ma non hai il diritto di spifferare le mie cose senza il mio permesso >>, un po’ alterata esco dalla cucina afferrando una brioches, ancora una volta Jorge è riuscito a scoprire qualcosa su di me.
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Ogni amore è una favola / Jortini
RomanceIo non ho mai creduto alle favole, al principe azzurro che arriva sul suo cavallo bianco e ti salva dalla strega cattiva, nella realtà le strega cattiva non è solo una, c'è ne sono tante e più che il principe azzurro che viene a salvarti esistono ra...