Mi ritrovo sotto una delle poche macchine che devo riparare. Mi spingo piú in fondo facenso striscare la schiena sul pavimento del garage cercando di riparare il di sotto dell'auto. Devo sistemare le ultime cose perché tra poco verrá il proprietario. Finisco le ultime cose e mi alzo, prendo il panno di pezza per pulire le mani nere. Mentre sistemo alcuni attrezzi sento qualcuno entrare, quando mi volto vedo un uomo, il proprietario dell'auto.
«Salve signor Jordan».
«Salve, questi sono i soldi». Mi porge due banconote da cinquanta.
«I soldi sono di piú, non bastanano cento dollari». Incrocio le braccia.
«Questi o niente». Risponde lui.
«Qui c'é un lavoro da trecento dollari minimo!».
«Ripeto, questi o niente». Ripete serio. A me quei soldo servono e alla fine cedo. Lui va via mentre io entro in casa e do un pugno al muro per poi appoggiarmi alcbancone con le braccia.
«Ila? Che succede?». Mia sorella entra preoccupata e si avvicina a me.
«Niente, non preoccuparti».
«Questi?». Indica i soldi.
«Mi ha pagato l'auto il signor Jordan». Rispondo posandoli.
«Sono giusti?». Non le rispondo ma la guardo solamente, lei capisce lo stesso é inutile dirle una bugia.
«No, vero?». Faccio un no con la testa. Lei mi abbraccia dandomi un po' di forza ma so che anche lei sta male.
«Ce la faremo, ce la faremo». La rassicuro stringendola forte a me. Lei annuisce mentre le asciugo alcune lacrime cadute sulle sie guance.
«Adesso devo andare all'ufficio».
«Aspero che ti paghino». Lily mi guarda.
«Lo spero anche io». Sospiro mentre metto la giacca.
«Per qualsiasi cosa chiamami, va bene?». Lei annuisce e dopo averle lasciato un bacio sulla fronte esco di casa e a piedi mi diriggo alla casa discografica. É un po' lontata da casa, quindi ci metto circa mezz'ora o a voltre tre quarti d'ora ad arrivare andando a piedi ma non é un problema, anzi mi piace camminare. Quando arrivo entro nel grande edificio e vado verso l'ufficio. Busso due colpi sulla porta e dopo una fredda e dura risposta entro.
«Signore, mi aveva detto di passare per sistemare delle cose». Inizio guardando il mio capo.
«Si e sappi che non rientra nel pagamento». Dopo questo vorrei urlargli contro ma mi contengo.
«Certo signore». Rispondo per poi iniziare a sistemare alcuni documenti. Non capisco come la gente possa laborare con lui, é solo un vecchio odioso e anche stronzo, scapperei all'istante se non fosse che i soldi, anche se pochi mi servono. A volte ci sono giornate in cui lavoro dalle due alle cinque ore per due volte o meno alla settimana. A voltennon arrivano neanche a sette dollari l'ora ma ringrazio solo di averlo questo posto. Passo le prossime quattro ore a sistemare documenti, il capo é uscito poco fa e adesso mi ritrovo fuori dall'ufficio finalmente, mi sentivo soffocare. Cammino sulla moquette scura del corridoio mentre mi osservo intorno. Vedo una porta aperta e nella stanza c'é una sala di registrazione con una chitarra, la stanza non é troppo grande, c'é un tavolo dove probabilmente gli artisti scrivono le loro canzoni. Vado verso la chitarra e mi siedo su una sedia per poi iniziare a suonare le corde. Le note escono da sole cosí come le parole di Half A Heart.
«So your friends been telling me
You been sleeping with my sweater
And that you can't stop missing me
Bet my friends been telling you
I'm not doing much better
Cause I'm missing half of me
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Meet for case||Demi Lovato
FanficTutto nasce per caso, un incontro, una macchina e un sorriso. Ma come fare quando non sei all'altezza di quella persona? Ma magari a lei non importa, magari tutto cambia. Ma cambia in meglio, o in peggio? Cosa succederá? Le due avranno un futuro fel...