Fourtysix.

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Finisco la mia esibizione e l'intervista per poi scendere dal palco e andare nel backstage dove ad aspettarmi c'é Mike che subito mi abbraccia facendomi i conplimenti. Subito dopo vado nel mio camerino e mi cambio per poi sistemarmi. È stata una giornata abbastanza lunga e finalmente adesso che è sera posso rilassarmi. Lily è da Amy quindi posso anche non tornare a casa e farmi un giro. Quando finisco di sistemarmi prendo le mie cose e salgo sulla limusine che mi porta alla casa discografica dove ho la macchina, poso tutto nel cofano e mi diriggo dentro la struttura per vedere gli orari per altre esibizioni che faró nei giorni seguenti. Entro nella sala e prendo dal cassetto i vari fogli per poi sedermi e iniziare a guardare gli orari. Mi sento piú del solito, sta mattina ho scoperto che ho avuto un altro sbalzo di depressione, non li sopporto piú, ora si é aggravata, dicono che è dovuto a tutto quello che sto passando, a quello che provo e dicono che se continua cosí ci sará uscita, devo uscirne ora o mai piú ma non ci riesco. Mentre penso sento la porta aprirsi e quando alzo lo sguardo vedo entrare Demi.

«Ehi». Sorride.

«Ciao». Affermo per poi abbassare la testa.

«Anche tu qui per guardare gli orari?». Chiede prendendo anche lei i fogli, annuisco mentre lei si siede.

«Impegnata?». Chiede ancora.

«No, solo appuntamenti qui per scrivere insieme, tu?». La guardo.

«Siamo in due». Afferma, annuisco e mi alzo per posare i fogli ma succede nello stesso momento in cui lo fa lei e i nostri occhi si incontrano, miliardi di emozioni mi invadono e i brividi si impossessano di me. Sento gli occhi diventare lucidi e rossi mentre la guardo, mentre i ricordi mi passano veloci per la testa, mentre sento che lei è l'unica persona che puó salvarmi. Mi sposto per farle posare le cose e lei sorride, dopo le poso anche io e ci dirigimo insieme verso l'uscita.

«Hai da fare?». Chiede lei ed io scuoto la testa.

«Andiamo a mangiare qualcosa insieme?». Chiede ancora guardandomi, la guardo anche io e annuisco.

«Vieni, andiamo». Afferma sorridendo per poi andare verso la sua macchina, salgo seguita da lei, poi mette in moto e parte. Il viaggio è silenzioso ma dura poco, cinque minuti dopo parcheggiamo e scendiamo dall'auto per poi entrare in una pizzeria, un locale moderno, all'interno si presenta con colori che non danno troppo all'occhio e creano una bella atmosfera, ci sediamo al tavolo in fondo, lontano dalla confusione e poco dopo prendiamo le ordinazzioni.

«Come stai?». Mi chiede lei, io la guardo per alcuni secondi e alzo le spalle.

«Come sempre credo». Rispondo.

«Sicura?».

«Non lo so, questa mattina ho scoperto che ho un altro sbalzo e che la depressione si è aggravata». Affermo guardando in basso.

«Mio Dio..». Sussurra chiudendo gli occhi, la guardo e lei continua.

«Non c'è nessun modo per farti stare meglio?». Chiede aprendo di nuovo gli occhi.

«I medici dicono che è tutto quello che mi è successo negli anni, tutto quello che provo e che non dico. Non c'è qualcosa che la faccia passare. So solo che se non passa ora non ne usciró piú e porterá...si porterá alla morte». Rispondo abbassando la testa.

«Sei molto piú magra». Afferma lei.

«Non mangio molto». Rispondo guardandola.

«Non voglio vederti morire».

«È quello che sta succedendo». Mi guarda con espressione triste e preoccupata.

«Non preoccuparti, sto bene. Cloe dov'è?». Chiedo. Lei non risponde subito ma dopo alcuni secondi.

«Dalla mia migliore amica, piú tardi andró a prenderla». Annuisco.

«Lily? Come sta?». Chiede iniziando a mangiare.

«Sta bene, per ora è da Amy».

«Ha diciannove anni lei adesso, giusto?».

«Si, è cresciuta». Rispondo sorridendo pensando a mia sorella.

«Si vede che le vuoi un bene infinito, che moriresti per lei».

«È tutta la mia vita, sono molto, molto fiera di lei».

«Ho sempre adorato questa cosa di te». La guardo e sorridiamo entrambe.

Quando finiamo di mangiare iniziamo una piccola discussione su chi deve pagare, sta volta peró vince lei e quando finisce usciamo a fare due passi.

«Sei testarda ma grazie pernla cena». Le sorrido mentre camminiamo, lei sorride senza dire niente.

«Ti ricordavo piú bassa». Sbuffa lei facendomi ridacchiare.

«Sono cresciuta un po'».

«Solo un po', sarai alta due metri». Esclama facendomi ridere.

«Due mentri è troppo».

«In effetti si, un mentro e novantanove, va meglio?». Mi guarda.

«Ti faró sapere, va bene Devonne?». Affermo sorridendo e la vedo sorridere per poi annuire. Sento il mio telefono squillare e vedo chè è la madre di Amy.

«Pronto?».

«Ila, scusami il disturbo ma Amy e Lily sono in ospedale». A queste parole tutto si blocca e il cuore smette si battere.

«C-cosa?».

«Hanno avuto un incidente, presto vieni». Afferma in lacrime.

Stacco il telefono e guardo il vuoto, Demi mi guarda e io inizio a correre.

«Ila che succede?». Corre anche lei verso la macchina.

«Lily, è in ospedale». Inizio a piangere mentre salgo in macchina, lei mette in moto e dopo sfreccia verso l'ospedale.

Lily no.

*****

Nuovo capitolo, spero vi piaccia. Ci vediamo al prossimo.

P.s.
Scusate gli errori. :)

P.s.s.
Passate da __disastro sta scrivendo una storia, andate a leggerla! ;)

Meet for case||Demi LovatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora