Thirtyfive.

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{Demi} 

Sono passati mesi da quando ho scoperto di essere incinta, adesso sono appena uscita dall'ospedale dove ho fatte la solita visita per accetarmi che sia tutto a posto. Sono sola e voglio esserlo, non voglio quell'essere accanto a me. Greg, lo odio ogni giorno sempre di piú, mi ha tolto tutto ció che mi rende felice e adesso mi ha messo in una situazione complicata. Quella notte mi ha obbligata ad andare a letto con lui, mi obbliga a fare tutto, é colpa sua se adessono sono incinta. Non voglio questo bambino, sono davvero troppo giovane e con la mia carriera non é affatto facile, ma non lo odio é pur sempre mio figlio, non ha colpe e adesso non posso fare niente. Penso giorno e notte ad Ila, a come sta, se sta bene o male, cosa fa. Grazie ai social riesco a vedere i suoi eventi anche se é da un po' che non ho sue notizie, l'ultima volta é stata quando ha avuto l'incidente. Quel giorno é stato uno dei piú brutti della mia vita dopo il giorno in cui l'ho persa. Pensavo che fosse morta, di averla persa davvero per sempre, grazie a Dinah so che é viva. Quel giorno, il giorno dell'incidente, sono oassata nella stessa strada e c'era il caos, fu li che ho visto Ila mentre veniva caricata sull'autoambulanza e volevo solo che tutto fosse un orribile incubo ma non fu cosí. Ero indecisa, non sapevo se andare in ospedale oppure no, quando andai vidi Lily..é distrutta e mi odia e ha tutte le ragioni di questo mondo. Mi dispiace non poter dire la veritá alle due sorelle, mi spezza ma non posso, Greg farebbe la qualsiasi cosa per portarmele via, per potarmi via Ila, la ucciderebbe ne sono sicura. Fermo la macchina davanti al semaforo rosso e mentre aspetto che diventi verde mi guardo intorno distrattamente fin quando non mi soffermo in un punto. Una ragazza vestita di nero che va verso l'entrata di una struttura riabilitativa, dove ci sono psicologi e altri di questo mestiere e quella ragazza é Ila, la riconoscerei ovunque, ne sono sicuro. Non é un rehab ma il rehab é il prossimo posto in chi finiscono le persone che entrano qui. L'ansia, la paura e la preoccupazione mi invadono, perché entra la dentro? Sta male? É colpa mia? O sta andando solamente a fare beneficenza? Mille domani senza alcuna risposta, non posso fare altro che pensare che lei stia bene e che stia solo andando a fare beneficenza. Quando il semaforo torna ad essere verde parto di nuovo e raggiungo casa. Scendo dall'auto ed entro, non c'é nessuno, quel coglione é come se non vivesse qui, non siamo sposati, ne fidanzati, non siamo niente, torna ubriaco, esce e non gliene frega niente del bambino, dice di volerlo mandare in adozione, lui mi usa e basta, secondo lui mi ama, secondo lui siamo felici mente non siamo niente, lui é niente. Mi siedo sul divano con le lacrime agli occhi e prendo il telefono, quando lo apro vado nella galleria e inizio a guardare tutte le foto che ho fatto con Ila. Mi manca da morire. La amo, la amo ancora, l'ho sempre amata e sempre la ameró, l'ho fatto solo per lei, per proteggerla, perché la amo. Era tutto quello che mi serviva per essere felice, era diventata tutta la mia vita e mi é stata portata via, non so come sto vivendo, sicuramente con un voto nella mia vita che solo lei puó riempire e che non si riempirá mai. Questo bambino, vorrei crescerlo con lei, vorrei avere una famiglia con lei ed essere felice con lei. Scoppio a piangere riguardando le foto, non ce la faccio davvero piú.

«Mi manchi...». Sussurro mettendo il viso tra le mani e lasciando spazio alle lacrime.

{Ilaria}

«Lily sei pronta?».

«Si Ila».

Io e mia sorella ci stiamo preparando per andare in ospedale, abbiamo saputo grazie ai nostri parenti che nostra madre é morta, ci sono i documenti in cui spiega a chi ha lasciato la sua ereditá. Quando Lily mi raggiunge usciamo di casa e andiamo in macchina, partiamo e dopo poco arriviamo all'ospedale, scendiamone raggiungiamo la stanza. Davanti ci sono alcuni nostri parenti e mi fermo a parlare con loro. Si parla del funerale che sará dopodomani e del fatto che tra poco la porteranno a casa, cosí io e mia sorella torniamo in auto e andiamo a sistemare la casa. Quando arriviamo entriamo e mi guardo intorno, é tanto che non metto piede qua dentro.

«Ne é passato di tempo». Afferma Lily. Guardo tutto attentamente, é cambiato solo il fatto che ci sono dei quadri in piú, niente di piú.

«Fa strano, mi ricorda tanto papá». Afferma guardando il salone, mi avvicino e la abbraccio.

«Anche a me». Le dico per poi baciarle la testa. La morte di mia madre non mi ha colpita affatto, neanche a mia sorella, non é mai venuta a trovarci, a chiedere come stavamo e non ci ha mai dimostrato teoppo affetto, non mi manca per niente. Facciamo spazio nella sala e mentre riordino alcuni documenti vedo delle carte, abbastanza strane, riposte in un cassetto in basso. Quando le apro rimango molto sorpresa.

«Lily vieni qui». Mi affretto a dire per poi guardare le carte con Lily, una volta che lei mi ha raggiunta.

*****

Nuovo capitolo, spero vi piaccia. Ci vediamo al prossimo.

P.s.
Scusate gli errori. :)

Meet for case||Demi LovatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora