Una volta portata l'umana nella sua camera, Loki si era assicurato di porre anche lì il sigillo che gli permette di nascondere l'ambiente a chiunque, per i suoi canoni, non sia ben accetto. Si tratta dello stesso già usato, piuttosto semplice, in realtà, ma pur sempre efficace per guadagnare un po' di tempo o ingannare chi non si intende di magia.
Dopodiché, aveva deciso di assentarsi, nel tentativo di far tacere pensieri e tormenti. Aveva pensato che, forse, allontanandosi da quella strana giovane, avrebbe potuto trovare una risposta alle sue domande o, magari, anche solo un indizio sul quale iniziare ad indagare.
Per questo, aveva iniziato una spasmodica ricerca tra i libri, che, però, aveva finito soltanto per aumentare i suoi dubbi. Era quindi uscito dal palazzo, recandosi nell'unico luogo in grado di dargli pace e, di solito, aiutarlo a far un po' di ordine nella sua testa. Anche quel tentativo, suo malgrado, non era riuscito e, nel pieno della notte, ormai stanco di dialogare con sé stesso, si era deciso a tornare indietro, con la speranza di trovare la sua inquilina addormentata.
Infatti, per quanto difficile da ammettere, è evidente che con lei gli riesca difficile mantenere il suo solito comportamento impeccabile e, in quel momento, non aveva proprio voglia di sprecare altre energie.
Così, una volta davanti all'uscio, si era convinto ad entrare solo dopo aver sbirciato all'interno della stanza, per assicurarsi che tutto fosse quieto.
Sorridendo alla bizzarra posizione assunta dalla midgardiana, con la coperta arrotolata attorno alle gambe e il cuscino stretto tra le braccia, raggiunse, controllando ogni passo, il divanetto sul quale, per forza di cose, avrebbe dovuto stendersi.
Sapeva che sarebbe stata una nottata scomoda; quel sofà è decisamente troppo piccolo per lui, ma, dato che il suo abituale giaciglio era un disastro e, per di più, occupato da qualcuno che era meglio non destare, non c'era altra scelta.
Nel giro di qualche ora, comunque, il dio degli inganni si sveglia di soprassalto, trascinato fuori dal mondo dei sogni da delle urla, un po' troppo chiare per essere frutto della sua immaginazione.
Si alza velocemente, già sicuro della fonte di quel grido straziante e, precipitandosi al fianco della ragazza, rimane ad osservarla qualche secondo, mentre si dimena e lotta contro chissà quale mostro nella sua testa.
-Calmati, ragazzina o finirai per peggiorare la tua condizione.- esordisce, dandole un leggero schiaffetto sulla guancia.
-Sveglia.- continua, alzando il tono della voce.
Alza gli occhi al cielo, più infastidito che altro da quella situazione e, afferrandola per le spalle, si impone con più decisione:-È soltanto un incubo, devi svegliarti.-.
La giovane apre gli occhi di colpo e, inaspettatamente, gli lancia le braccia al collo.
Il suo respiro è spezzato, il battito irregolare e troppo veloce, tanto da permettere al principe di sentirlo chiaramente contro il suo petto, quasi fosse suo.
Lui cerca di allontanarla, ma, suo malgrado, la ragazza inizia a tremare, stringendolo con più foga, cosa che permette al semi-dio di comprendere di non averla affatto strappata alle grinfie della sua mente; non la conosce troppo bene, ma si è già dimostrata fin troppo orgogliosa per attuare volontariamente un comportamento simile.
Con un sospiro rassegnato, allora, decide di cambiare tattica, assecondandola e avvolgendole la schiena con un solo braccio, nella speranza che questo possa farle mollare la presa e risolvere l'odiosa situazione.
Fortunatamente, dopo qualche istante, Angel sembra calmarsi; i suoi parametri tornano piano piano ad un livello accettabile, anche se, al contrario delle aspettative, non sembra avere intenzione di lasciar andare il suo appiglio. Così, Loki, che non riuscirebbe a sopportare un'altra crisi senza rischiare seriamente di ucciderla, prova a sopportare quel contatto indesiderato, muovendosi lentamente all'indietro, fino ad appoggiarsi al cuscino.
Appena lui chiude gli occhi, ripetendosi di aver patito sicuramente di peggio nella sua vita, la mano della ragazza si sposta improvvisamente dalla spalla al petto dell'uomo, esattamente all'altezza del cuore, o, comunque, di quello che ne rimane.
Il semi-dio, pensando ad un gesto involontario del sonno, prova a non darci troppo peso, anche se, data la sua tensione, forse, sta cercando di ingannare persino sé stesso.
Nonostante il fastidio di quel contatto, quella situazione, quelle lacrime, il semi-dio si sente terribilmente disorientato: nessuno l'ha mai stretto in tal modo, con tanta energia.
Lontano, da qualche parte nel suo animo, ormai ignorato da tempo, forse, lui riesce a capirla. In fondo, il figlio rinnegato di Odino sa bene cosa significa perdere ogni speranza e ritrovarsi soli col proprio dolore.
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Salvation || Loki
Fanfiction~COMPLETATA~ (In revisione -> capitoli corretti: 12) Tutti conoscono Loki come il dio degli inganni, delle malefatte o, più ufficiosamente, lingua d'argento. Nomi utili a mettere in guardia da un uomo apparentemente senza cuore, con una mente subdo...