-Allontanati da lui.- ordina il semi-dio dai capelli corvini, indirizzando uno sguardo carico d'odio e furia al ragazzo avvinghiato alla giovane, prendendo poi ad avanzare inesorabile verso di loro, con il palmo rivolto verso il viso dell'asgardiano, pronto a colpire.
-Fermati!- gli intima lei, cercando, con movimenti piuttosto lenti ed una smorfia di dolore, di spingersi appena davanti a Regan, in modo da rendere impossibile al moro sferrare un attacco senza ferire anche lei.
-L'ho liberato dal demone. Non è più una minaccia.- aggiunge, restando con i muscoli in tensione, fino a che Loki non decide di ascoltarla e abbassare la guardia, in un sospiro.
Angel, a pericolo scampato, si rilassa e, così, la sua mente riesce finalmente ad elaborare tutto il resto, a rendersi conto che, inaspettatamente, il suo uomo è lì, a pochi passi da lei.
Insieme a questo, una gioia travolgente si impossessa di lei, mentre un sorriso sincero si apre sul suo viso, complice del viscerale desiderio di saltargli al collo e stringerlo con tutte le sue forze, per non doversi separare da lui mai più.
Anche questo piccolo piacere, però, dura ben poco, fino a che, seguendo lo sguardo del principe, lei lo nota soffermarsi su qualcosa poco lontano da loro. Subito, lui serra la mascella, assumendo un'espressione seria e la terrestre, di colpo, sente ogni bella emozione abbandonarla, per far spazio ad una sofferenza opprimente alla quale, ormai, è fin troppo abituata.
La ragazza abbassa gli occhi al pavimento, mordendosi il labbro inferiore per non cedere nuovamente al pianto e Loki, dal canto suo, non riesce a celare il vacillare dei suoi occhi.
-Sono arrivato tardi.- si lascia scappare quest'ultimo, abbassando il viso in un sorriso di circostanza e stringendo i pugni.
La piccola ibrida, a quel punto, torna a guardarlo, cercando di sollevarsi da terra, lentamente.
Appena in piedi, le sue gambe cedono, non riuscendo a mantenere il suo stesso peso, ma, il semi-dio, prontamente, scatta verso di lei, sostenendola e facendo in modo che possa appoggiarsi al suo petto.
-Non è stata colpa tua.- sussurra appena lei, sentendo gli occhi pizzicarle, mentre ogni singolo frammento del suo cuore a pezzi sembra ferirla dall'interno, facendola sanguinare, quasi fosse vetro tagliente.
Lui, con delicatezza, le sposta una ciocca di capelli dal viso, per poi abbassarsi su di lei, portando i loro nasi a sfiorarsi.
-Nemmeno tua.- la rassicura, cercando di allontanare dalla sua mente le immagini del volto di Sif, che, prepotentemente, cercano di ricordargli tutte le avventure e disavventure passate insieme e la complicità che li aveva spesso avvicinati, anche se nessuno dei due lo avrebbe mai ammesso.
Non può permettere che quel disagio, già pronto ad attaccarlo, si impossessi di lui in un momento simile e, così, per allontanare certe spiacevoli sensazioni, cerca le labbra della sua donna.
Nel farlo, si rende conto che, oltre alla necessità di fuggire dalla realtà, c'è molto di più che si cela dietro un gesto così impulsivo; lui, il dio dell'inganno, aveva bisogno di quel contatto, desiderava sentire il calore di Angel, tanto da non essere più in grado di trattenersi, di aspettare. Ormai, è inutile negare ciò che, persino a lui, appare ovvio, non ha senso provare a resisterle, continuare a nascondersi dietro ad una corazza; la vita è stata sin troppo crudele con loro, facendoli nascere con un legame indissolubile, ma, allo stesso tempo, rendendogli quasi impossibile il godere l'uno dell'altra. Quindi, meglio cogliere ogni occasione possibile, soprattutto, considerando il futuro, tutt'altro che roseo, che li attende.
La ragazza, d'altra parte, sembra dimenticarsi di tutto ciò che il suo corpo sta patendo; il bacio la rapisce, facendole desiderare di averne ancora e ancora.
Per questa ragione, si spinge di più verso il suo uomo, per non lasciare nemmeno un millimetro tra i loro corpi, affondando le dita tra i suoi capelli corvini e riempiendosi le narici del suo odore che, come una droga, le riempie il cervello, ricordandole quanto tutto ciò le sia mancato come l'aria stessa.
Rendendosi conto, però, di aver acceso in lei una fiamma che, al momento, non può essere consumata, è lui a mettere fine a quel contatto, seppur controvoglia. Questo perché, tra i due, è il moro quello dotato di maggiore autocontrollo, oltre che l'unico a conoscere la situazione al di fuori di quelle mura e, quindi, quella decisione forzata è una sua responsabilità.
-Credimi, non mi interesserebbe nemmeno il fatto di avere uno spettatore, ma credo proprio che il tempo non sia dalla nostra parte.- ironizza lui, sorridendole lascivo, mentre il suo sguardo lascia intendere, invece, le sue intenzioni più profonde, provocandole un brivido lungo la schiena.
La terrestre si costringe ad abbassare gli occhi, per non cedere di nuovo ai suoi istinti e, metabolizzando le parole del moro, si volta di scatto verso Regan.
-Scusami...per ciò che hai visto.- ammette lei, arricciando il naso, dato che, a differenza dell'altro, si era completamente dimenticata della sua presenza.
-N-no, tranquilla.- balbetta lui, completamente rosso in viso.
-Dobbiamo andare.- ordina Loki, ottenendo gli sguardi dei presenti.
-Non è ancora finita?- domanda la ragazza, tornando seria.
-Finita?- ride lui:-Aspetta di vedere cosa c'è là fuori.-.
La giovane serra la mascella; aveva desiderato illudersi del fatto che, distrutto quel demone, tutto fosse finito, ma, nel profondo, sapeva bene anche lei che non poteva essere tutto così semplice.
-Muoviamoci, allora.- risponde poi, decisa, sentendo un leggero sollievo fisico, ma, comunque, costretta a stringere i denti per muovere un passo in avanti.
-U-un momento.- li richiama Regan, ottenendo lo sguardo interrogativo della midgardiana e quello spazientito dell'altro.
Lui si alza in piedi, avvicinandosi a Sif e afferrando, con mani tremanti, la spada a poca distanza dal suo corpo, faticando a trattenere le lacrime, per i sensi di colpa.
-Perdonami, nobile Sif.- sussurra appena, per poi serrare le palpebre e voltarsi, per raggiungere Angel.
-Lei ti ha detto di tenerla, ricordi?- sorride appena lui, mostrando un'espressione così infantile ed ingenua, da stonare su quel viso adulto.
La ragazza, cercando di nascondere il dolore e la morsa attorno al suo cuore, accetta quell'arma che, in realtà, non aveva dimenticato; semplicemente, le faceva troppo male portare con sé quel dono.
È stato l'ultimo desiderio di Sif, devi tenerla, si ripete nella mente, mentre, in un respiro profondo, infila la spada nel fodero vuoto sul suo fianco, senza nemmeno osservarla, ma, comunque, sentendola già come un peso in più sul suo petto.
-Sei veloce?- domanda il moro, in tono scontroso, affondando lo sguardo in quello smeraldino dell'asgardiano.
-I-io...non quanto te, ma sì.- ammette l'altro, intimidito.
-Allora raggiungici al lago.- ordina il dio dell'inganno, sollevando la giovane tra le braccia e sparendo, in una frazione di secondo.

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Salvation || Loki
Fanfiction~COMPLETATA~ (In revisione -> capitoli corretti: 12) Tutti conoscono Loki come il dio degli inganni, delle malefatte o, più ufficiosamente, lingua d'argento. Nomi utili a mettere in guardia da un uomo apparentemente senza cuore, con una mente subdo...