-Posso sapere che cosa è successo?- alza la voce Thor, nero dalla rabbia, mentre lui e il minore si trovano al di là della stanza nella quale i guaritori stanno lavorando per aiutare la ragazza.
Si ritrovano lì perché Loki, grazie alla sua magia, riesce ad avere controllo su svariate aree del castello e, logicamente, la sua camera è il luogo più impregnato dei suoi incantesimi, dove nessuno oserebbe mai contestare o rimuovere qualche sortilegio.
Il fatto che Angel fosse lì è stata una fortuna per lei, perché, così, il semi-dio ha potuto accorgersi all'istante della situazione e soccorrerla in tempo. Poi, il fatto che i curatori abbiano chiamato suo fratello è qualcosa che si sarebbe evitato volentieri, ma loro rispondono direttamente agli ordini della regina e, quindi, a nulla sono serviti i suoi tentativi di evitarlo.
-Non è peggiorata a causa mia, se è questo il tuo vero quesito.-.
-Non ti credo.-.
-Che novità.- ride nervosamente il moro:-In ogni caso, non darti pena, le nostre cure sono molto più avanzate rispetto a quelle di Midgard, si riprenderà.-.
-Qui non si tratta soltanto del suo corpo, Loki, ma della sua mente.-.
-Melodrammatico.- lo scanzona il dio delle malefatte, facendo per andarsene.
-Devi starle alla larga, hai capito?- pronuncia il biondo, in tono perentorio, afferrando con forza il braccio dell'altro.
-Ho smesso di sottomettermi ai tuoi comandi da tempo, Thor. Inoltre, se davvero ti fosse importato di lei, avresti già trovato un modo per tenermela lontana.-.
L'erede al trono abbassa lo sguardo, ferito da quelle parole, così vere, suo malgrado, e con un groppo in gola risponde:-È la prima volta che mostri tale interesse per una donna, non potevo far finta di nulla.-.
-Ma se questi sono i risultati, mi pento amaramente di averla lasciata con te.- continua, mantenendo gli occhi al pavimento e rinfacciandosi la sua illusa ingenuità di cuore.
Loki si appoggia alla parete e, incrociando le braccia sul petto, per un momento perde la sua espressione rilassata e neutra, lanciando un'occhiataccia al maggiore e stringendo i pugni, infastidito da quelle parole.
-Non cercare di cambiare le carte in tavola. Conoscevi bene le mie intenzioni.- pronuncia il moro, continuando a fissare il suo interlocutore che, però, non ricambia il suo sguardo:-Ma, in fin dei conti, sei e sarai sempre un egoista, Thor. È la tua dote migliore per mietere vittime.-.
Il dio del tuono torna a puntare le iridi sul più piccolo, ora addolorate e furenti, allo stesso tempo; vorrebbe dire qualcosa, ma la sua testa è troppo occupata con i numerosi insulti diretti a sé stesso, perché, nonostante i trascorsi, continua a concedere a quello che, ormai, ha solo l'aspetto del suo fratellino il potere di ferirlo.
-Mi odi, Loki, tutti i Nove Regni lo hanno compreso. E se senti il bisogno di continuare questa guerra con me, fai pure, ma smettila di tirare in mezzo innocenti. Lei non c'entra con noi, lasciala stare.-.
-Thor, non che i tuoi discorsi da buon'anima non stimolino il mio interesse, ma il fatto è che...sei l'ultimo essere in tutti i Nove Regni che ascolterei e, considerando che non perderei tempo nemmeno con gli altri, direi che stai sprecando solo fiato.- gli comunica calmo l'altro, riuscendo a nascondere con estrema maestria la rabbia che, invece, quella frase ha alimentato.
Sì, perché questo conferma, ancora una volta, che il maggiore non abbia mai capito il motivo delle sue azioni o del suo rancore, ma, per il dio dell'inganno, non si tratta di una delusione nuova.
-Ora basta. Ho esaurito la pazienza.- si scalda il più grande:-I midgardiani sono sotto la mia protezione e lei non fa eccezione.-.
-Certo. Uno alla volta, però. Considerando che gli altri si massacrano a vicenda. Ti sei già stancato della tua Jane Foster?- lo provoca:-O forse la sua vita mortale è già giunta al termine?-.
-Io e lei non abbiamo più nessun contatto da mesi.-.
-Per questo stai disperatamente cercando un'altra fanciulla midgardiana con cui giocare a fare l'eroe?-.
-Loki, smettila con questa maledetta storia! Voglio solo che lei torni su Midgard e continui la sua vita.-.
Senza lasciare il tempo al minore per controbattere, un curatore si presenta davanti a loro, vestito con una tunica nera dagli orli marroni, stesso colore dei pantaloni che cadono dritti fino a metà polpaccio, per poi introdursi all'interno di pesanti e scurissime calzature. Egli, dopo aver lanciato un'occhiata fulminea al principe ribelle, si ferma davanti a Thor, inchinandosi a lui, con rispetto.
-Mio principe.- saluta, sollevando poi la testa al cenno del suo sovrano, per posare i suoi occhi piccoli e chiari in quelli del dio del tuono, con espressione seria.
-È stato necessario porre la midgardiana in una fucina, per recuperare i tessuti che questo episodio ha ulteriormente leso. Contiamo che il trattamento curi la maggior parte delle emorragie e lacerazioni in 36 ore, ma le serviranno altre attenzioni per guarire in maniera definitiva.- comunica.
L'erede al trono sorride sollevato, ma, prima che possa aprir bocca, il suo interlocutore continua:-Abbiamo, però, trovato delle anomalie nel suo codice genetico.-.
-Il suo codice genetico?.-.
-Sì, mio principe. Ci è stato dato il permesso di esaminarlo per ricercare la causa del singolare pigmento nelle iridi della giovane. Inoltre, anche la sua estrema resistenza fisica ha dell'insolito, considerando la sua presunta natura umana.- risponde l'uomo, pronunciando ogni parola lentamente, per essere certo di accendere un interrogativo anche nel figlio di Odino:-Converrete con me che, se si trattasse di un'ordinaria midgardiana, non sarebbe mai giunta viva ad Asgard.-.
-Questo cosa significa?- domanda il biondo, preoccupato e disorientato.
-Abbiamo motivo di pensare che la giovane appartenga a due razze differenti: quella umana e una seconda, anche se, ad ora, non siamo riusciti ad identificarla.-.
Detto questo, si inchina nuovamente, per poi tornare al suo lavoro, senza aggiungere altro.
Il dio del tuono non lo trattiene, sbigottito e ancora preso dall'elaborazione di quelle informazioni che, una volta metabolizzate, lo portano a cercare con gli occhi il curatore, nella speranza di potergli fare tutte le domande che ora gli frullano in testa.
Rendendosi conto di aver aspettato troppo, dato che, dell'asgardiano, non vi è già più traccia, si volta verso il fratello, trovandolo, come immaginava, ancora con le braccia incrociate e l'espressione indecifrabile. Per qualcuno non abituato potrebbe risultare indifferente, ma il maggiore, ormai, sa bene che quello sguardo assorto cela mille e più universi.
-Come può non essere umana?- chiede il primogenito, non riuscendo a credere a quell'affermazione assurda.
-Non hai ascoltato attentamente. Ha detto soltanto che non lo è del tutto.-.
-Tu lo sapevi?- domanda Thor, allargando gli occhi e avvicinandosi all'altro.
È stupito, ma non troppo; in fondo si tratta pur sempre di Loki.
-Non mi sembra qualcosa di così complicato da cogliere e, anzi, sono davvero basito dal fatto che, coloro che si reputano i migliori esperti nelle arti curative di Asgard, non abbiano accarezzato questa possibilità prima.-.
-E tu, invece? Perché non hai posto questo dubbio che avevi?- chiede il biondo, nel poco celato tentativo di stimolare questa curiosità nel fratello, in modo che, magari, possa prenderla come una sfida personale e concentrarsi su questa ricerca, piuttosto che sul distruggere quella piccola midgardiana.
-Perché non mi interessa.- mente il minore, con un'espressione compiaciuta sul viso, ben consapevole delle intenzioni del più grande.
Detto ciò, il moro volta le spalle al maggiore e, con la stessa grazia ed eleganza di un felino, si incammina verso le proprie stanze, lasciando l'erede al trono a fissare il vuoto, deluso, come ogni dannata volta che cerca di fare appello al cuore di gigante di ghiaccio del figlio rinnegato di Odino.

STAI LEGGENDO
Salvation || Loki
Fanfiction~COMPLETATA~ (In revisione -> capitoli corretti: 12) Tutti conoscono Loki come il dio degli inganni, delle malefatte o, più ufficiosamente, lingua d'argento. Nomi utili a mettere in guardia da un uomo apparentemente senza cuore, con una mente subdo...