7. Red Eyes

2K 102 4
                                    

Frigga, dopo aver richiamato il figlio alcune volte, ora, lo osserva dolcemente, cercando di non farsi tradire dagli occhi lucidi di una madre che ha appena rivisto il suo bambino dopo tanto tempo.
-Non guardarmi in quel modo trasognato. Sai perfettamente che l'ho fatto solo per tenerla cosciente.- precisa lui, evitando, però, il viso della donna.
Lei non risponde, consapevole che, una sola parola di troppo, potrebbe avere come conseguenza l'innalzarsi di un muro difensivo; quindi, nascondendo un sorriso sotto i lunghi capelli biondi, si alza dal letto, per dirigersi verso l'armadio ed estrarne qualche metro di tessuto, molto simile alla seta, di colore rosa antico. Con un abile gesto, seguito da una forte luce chiara, la stoffa prende la forma di un vestito, decisamente essenziale: lungo, come richiede la moda asgardiana, con uno scollo morbido, che si accompagna a delle spalline piuttosto larghe, ma senza le tipiche rifiniture in metallo che tutte le donne di un certo rango indossano.
-Per ora sarà sufficiente, mi adopererò subito per farle cucire qualcosa di più adatto.- comunica la regina, avvicinandosi alla piccola umana, con l'indumento adagiato su un braccio.
Avendo un senso del pudore molto diverso rispetto a quello del moro, la reggente fa scorrere il vestito sotto gli asciugamani che coprono la ragazza, per poi liberarla da essi, evitando di mostrare, anche solo per un secondo, il suo corpo senza veli.
Una volta vestita, la moglie di Odino si allontana quel tanto che basta per osservare la giovane in quell'abito più degno della sua bellezza, il cui colore contrasta perfettamente con i suoi capelli scuri e ne esalta l'incarnato chiaro.
-Chiamerò qualcuno che venga a riordinare questo ambiente, tu, intanto, portala in una camera degli ospiti più adatta. Ti raggiungo tra pochi minuti.-.
-Lei starà nella mia stanza.-.
-Come preferisci, figlio mio.- risponde la donna, tradendo un sorriso e ritirandosi.
Il principe rinnegato si avvicina all'umana, studiandone l'espressione serena e soffermandosi sul suo viso angelico, dai tratti talmente delicati da portarlo a chiedersi quale sia la ragione che lo spinge a volerla per sé.
È assurdo, non da lui. Non gli è mai capitato di sentire attrazione per un altro essere, al massimo curiosità, desiderio di soddisfare delle fantasie, ma mai nulla del genere. Non saprebbe nemmeno dare un nome alla spinta che sente nei suoi confronti, gli sembra quasi di esserne legato, di percepire sé stesso diversamente da quando c'è lei e, nonostante la cosa non gli piaccia per niente, ancora più di questo odia il pensiero di allontanarla.
Cosa mi sta accadendo?, si chiede, tornando istintivamente al loro primo incontro. Ricorda di aver sentito qualcosa in quel sotterraneo, un'energia, forse, che lo aveva attirato. Non vi aveva dato troppo peso, in quel momento; in fondo, poteva semplicemente essere uno strascico delle sue conoscenze sulla magia bianca, che gli avevano permesso di percepire quella forza vitale particolarmente forte ed intrisa di sofferenza. Però, questa ipotesi aveva iniziato a vacillare una volta guardata in viso ed incrociati, per un istante, gli occhi della ragazza. In quell'attimo, qualcosa era cambiato dentro di lui, nonostante lo abbia sempre negato, ma, per quanto sia assurdo, si era sentito appagato, quasi come se la sua anima tormentata avesse trovato un po' di quiete. Da allora non riesce più a percepire sé stesso allo stesso modo, seppur non riuscendo a capire cosa abbia di differente o nuovo, così come, similmente, non comprende cosa sia successo, perché lei abbia provocato una reazione simile.
È la prima volta che lo ammette e, ora che quelle strane e fastidiose emozioni sono riuscite a creare qualcosa di concreto, la sua parte razionale le zittisce all'istante, ripetendogli di essere completamente fuori strada; cosa mai potrebbe avere in comune una ragazza dal cuore ingenuo e il caratterino combattivo con il caos in persona?
Fuggendo dall'ennesima battaglia interiore, nota, solo dopo tutto quel tempo, quanto quell'abito fasci alla perfezione le forme sinuose della giovane, distraendo la mente del semi-dio con pensieri decisamente diversi dai precedenti. Sorridendo, distoglie lo sguardo, ammettendo che, in fondo, non tutta l'attrazione che prova nei suoi confronti è priva di spiegazione.
Udendo dei passi, si volta verso la porta e, così facendo, incrocia gli occhi del fratello, adesso immobile e con un'espressione di impazienza dipinta sul volto.
-Sta bene.- lo rassicura il minore, chinandosi per prendere tra le braccia Angel, ma prestando comunque attenzione alle reazioni dell'altro.
-Non affezionarti a lei, Thor.- riprende, poi, il dio dell'inganno, dopo aver percepito un sospiro di sollievo da parte del maggiore.
-Sei geloso, fratello?- scherza il dio del tuono, mentre il moro lo supera, per dirigersi nelle sue stanze.
Quest'ultimo non risponde alla provocazione, continuando, invece, a mantenere l'attenzione fissa davanti a sé, consapevole di avere l'erede al trono alle sue spalle. Prova fastidio, è vero, ma non per le ragioni che intende il biondo: semplicemente, Thor non può avere sempre ciò che dovrebbe essere suo.
Per tutta la vita, il maggiore ha avuto tutto e lui, invece, ha dovuto guadagnarsi ogni cosa a caro prezzo. Ci sarebbero mille e più esempi a proposito, ma, dopo averne riesumati un paio dalla sua memoria, controvoglia, si rende conto di aver già attraversato un paio di corridoi ed essere ormai a destinazione.
Prima del disastro sulla Terra, Loki, come tutti i membri della famiglia, possedeva un'intera ala del palazzo, ma, ora, era rimasta completamente vuota, in quanto Odino aveva stabilito che gli spettasse solo una camera, vicino a quella del fratello maggiore per giunta, perché potesse essere controllato più facilmente.
Non che il re di Asgard sperasse ancora di poter domare quel figlio ribelle, considerando che, nemmeno rinchiudendolo in una cella, come aveva fatto per qualche mese, vi era riuscito. Però, anche Padre Tutto sa agire in modo subdolo e, per questo, ha pensato che metterlo in condizioni di sentirsi ancora all'ombra di Thor, sarebbe bastato per umiliarlo.
I due fratelli, ancora in silenzio, arrivano, così, all'uscio della fatidica stanza, che si presenta spoglio, in legno scuro e senza alcun tipo di ornamento, a differenza di molti altri di quell'immensa reggia. Varcandolo, si ritrovano in una camera dalle pareti color petrolio e un'enorme finestra, contornata da un sottile tendaggio sui toni del verde e composta da infissi in ferro battuto, decorati con intrecci che ricordano un qualche tipo di pianta rampicante, spoglia e spinosa. Il mobilio è tutto rigorosamente nero, a partire dall'imponente armadio ad angolo, a sinistra della finestra, sovrastato da quello che sembrerebbe un drago, dall'espressione feroce e i denti aguzzi, pronto ad attaccare dall'alto chiunque osi aprire un'anta.
Qualche metro verso la porta, invece, si trova un enorme letto a baldacchino velato da tende simili alle precedenti, dove, adesso, il principe dannato adagia Angel, coprendola con un lenzuolo color ebano. L'intera struttura è sostenuta da colonne, attorno alle quali si intreccia lo stesso animale spaventoso già visto, con la testa all'apice e la lunghissima coda arrotolata fino a quasi il pavimento, che, se non fosse per il muso, parrebbe quasi più un serpente terrestre, data la mancanza di ali. Da entrambi i lati, poi, due comodini identici, somiglianti a semplici tavolini, con la sommità in vetro verde opaco e piedini in metallo, decorato allo stesso modo della finestra.
Per gran parte della lunghezza della parete di fronte al letto, infine, si estende un mobile composto da alcuni cassetti, nella parte più bassa, e una vetrinetta stracolma di libri da metà altezza in poi.
-Che cosa ha detto nostra madre?- domanda il dio biondo, appoggiandosi ad una colonna del letto, guardando il fratellino intento a sistemare i cuscini sotto la testa della giovane.
-Niente di importante figlio mio, puoi stare tranquillo.- interviene la donna, cogliendolo di nuovo di sorpresa, per il suo arrivo terribilmente silenzioso.
-Tu, luce dei miei occhi, hai trovato vostro padre?- continua la regina, avvicinandosi in modo aggraziato a loro e sedendosi al fianco della ragazza.
-Mi hanno detto che non voleva essere disturbato, ma che a breve sarà lui a convocarci.-.
-Ma che gradita notizia.- ironizza il minore, senza nascondere l'acidità nel tono, anche se, in tutta franchezza, non è per nulla stupito della cosa.
-Era ovvio sapesse già di lei. Ha occhi e orecchie in ogni dove e, se anche gli fosse sfuggita, i guaritori, dopo ciò che hanno compreso, gli avranno riferito ogni cosa.- aggiunge poi.
-Credi sia per questo? Vuole conoscere la verità sulla sua natura?- domanda il maggiore, preoccupato.
-Ci giurerei. Quindi speriamo che lui sappia qualcosa in più di noi, altrimenti la rinchiuderà in una cella, come fa con tutto ciò che non può controllare.- sputa il principe dannato, con un velo di risentimento.
-Ti sbagli, non succederà. Padre ha condannato te per i tuoi orribili crimini, perché sei pericoloso per te stesso e gli altri. Quindi, non paragonarla a te.- risponde Thor, afferrando l'ovvio riferimento, avvicinandosi al fratello e fissandolo negli occhi con rabbia, non riuscendo a mordersi la lingua, dopo quelle insinuazioni.
-Hai ragione. Ancora meglio, userà ogni tipo di energia, oscura e non, per comprendere ciò che gli sfugge. E tu sai che non si fermerà, non finché lei avrà la forza per sopravvivere, almeno.- alza la voce l'altro, per ripagarlo con la stessa moneta.
Il dio del tuono serra la mascella, mentre l'ira nei suoi occhi lascia il campo al timore: sa bene che Loki non ha tutti i torti.
-Non le succederà nulla. Discuterò io la faccenda con vostro padre, mi ascolterà.- li interrompe la regina, spezzando la chiara tensione nell'aria.
-Madre, tu hai idea di quale possa essere la sua vera natura?- chiede Thor, decidendo di lasciar perdere il minore e, per questo, allontanandosi da lui.
-Se fosse vero quello che ho percepito, dovrebbe far parte di un popolo estinto prima della vostra nascita, cosa impensabile, data la sua giovane età. Perciò, mi metterò subito alla ricerca di altre soluzioni.-.
-All'inizio, quando ho visto i suoi occhi, ho pensato all'Aether, ma ho capito subito fosse una supposizione errata; non vi è energia oscura in lei.- comunica Loki, continuando a voce alta un discorso che aveva già iniziato nella sua testa, senza far caso al fatto che non si inserisca alla perfezione dopo le parole della reggente.
-La cosa migliore è che io mi confronti con vostro padre. Potrebbe sapere qualcosa in più.-.
-Per dire a lui ciò che stai nascondendo a me? Così che possa avere ancora più potere su ogni dannatissima cosa?- si impone il figlio rinnegato della corona, per poi cambiare improvvisamente espressione, facendosi guardingo:-Cosa hai visto dentro di lei? Devi dirmelo.-.
-Non ho guardato i suoi ricordi, ma solo le sensazioni legate a ciò che le è successo e...a te.-.
-Non avresti dovuto farlo.-.
-Le emozioni recenti sono quelle più forti, è stato quasi inevitabile entrare in contatto con le sue contraddizioni, il suo dolore.- riprende la reggente di Asgard, ammonendo velatamente il moro per il suo comportamento con la giovane, con quelle parole.
-Non cercare di ingannarmi, madre, sono secoli che non riesci più a farlo. Io ti ho domandato che cos'abbia, o credi seriamente di poter convincere anche me con la fantasia dell'emorragia interna?- ruggisce il dio delle malefatte, stanco di quei tentativi di raggirare la sua richiesta.
La regina sorride, abbassando gli occhi e, avvicinandosi al minore, gli appoggia una mano sulla spalla, sussurrando:-Non qui.-.
Detto questo, si allontana in silenzio, lasciando il principe di ghiaccio immobile, con lo sguardo fisso davanti a sé.
-Fratello?- lo richiama il maggiore, per attirare la sua attenzione.
Il moro sposta lo sguardo sul suo interlocutore, che continua:-Credi che lei sia ancora in pericolo?-.
-Vedi di andartene da qui, Thor.- lo attacca il più piccolo, innervosito, lanciando poi un'occhiata ambigua alla ragazza, prima di uscire a passo spedito dalla stanza.

Salvation || LokiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora