Nello stesso istante, i due si voltano verso la sorgente di quel richiamo. Una sensazione di rabbia inizia a farsi strada dentro di loro, salendo dalle dita fino a raggiungere la testa, come una scossa elettrica, che fa tremare i loro corpi, ma, almeno per la giovane ragazza, questo fastidio si trasforma velocemente in qualcos'altro, non appena una figura femminile si fa strada al fianco di Thor, immobile e con la mano ancora sul pomello della porta.
-Hope!- esclama Angel, staccandosi dalla presa del moro e correndo verso i due nuovi arrivati.
Loki rimane congelato, lo sguardo indecifrabile e freddo sulla midgardiana a lato del fratello che, superando quest'ultimo, accoglie l'amica tra le braccia.
-Finalmente.- sorride la più grande, sopraffatta dalla gioia.
-Come stai? Ti hanno fatto del male?- domanda la piccola, mettendo fine, dopo solo pochi secondi, a quel contatto, per guardare l'altra negli occhi, preoccupata.
Sì, Angel è davvero in pensiero per Hope, ma, più che per la sua incolumità, per quello che è stata costretta a passare in quei giorni di attesa, ansia e false speranze, cercando in ogni modo di avere notizie dell'amica dagli occhi cremisi. Anche se, essendo onesta con sé stessa, nemmeno questa è una ragione valida per essersi sottratta all'abbraccio così presto. La verità è che uno strano sentimento di inadeguatezza e senso di colpa si sono palesati in lei e, sempre di più, le risulta chiaro il perché: le mentirà di nuovo e non avrebbe mai pensato di doverlo fare così spesso, non con lei.
-No, sono stata tutto il tempo in una stanza immensa, con tutti i comfort e cibo caldo. La sofferenza è stata non sapere cosa stesse succedendo a te.-.
Angel perde un battito. Appunto.
-Ora non devi preoccuparti più, io sto bene.- cerca di rassicurarla, mostrandole uno dei sorrisi più falsi che le abbia mai riservato e ottenendo in cambio solo uno sguardo arrabbiato.
-Perché non vuoi dirmi cosa ti è successo? Sei stata portata ad Asgard!-.
-Sì, beh...Thor aveva bisogno di me.-.
-Thor?- ripete l'amica, infastidita dall'ennesima bugia e voltandosi verso il biondo, ora con gli occhi spalancati, per essere stato tirato in causa.
Prima di rispondere con sincerità, lo sguardo di quest'ultimo cade alle spalle di Hope, su degli occhi da cucciolo, che lo supplicano di reggere il gioco.
-Sì, ecco...sai...le iridi rosse. Noi, ce ne siamo accorti e....volevamo controllare. In quanto...protettori di Midgard.-.
-Davvero? Avreste potuto preparare una scusa migliore.- risponde la ragazza, spostando lo sguardo infuocato su Loki:-A me risulta che Asgard, più che difenderci, abbia solo mandato lui ad ucciderci.-.
-Governarvi.- precisa il dio dell'inganno, in un sorrisetto divertito.
-Ecco, allora, vedi di smettere di usare il tuo concetto molto allargato di "governare" anche su Angel.-.
-Prego?-.
-Non so cosa tu le abbia fatto per convincerla a starti appiccicata nel modo in cui sono stata costretta ad assistere poco fa, ma se dovessi vedere una scena del genere di nuovo, mi dispiacerebbe per te.-.
-Mi stai minacciando?- chiede il principe dannato, mentre quella situazione, che pensava una scocciatura, si trasforma piano piano in nutrimento per il suo smisurato sadismo.
-Hope, per favore.- la richiama la più piccola, riottenendo i suoi occhi.
-Si può sapere cosa ti passa per la testa? Lo difendi? Questo ha ucciso quasi cento persone a New York.-.
-Hope, giuro che ti spiegherò tutto, ma ora devi calmarti.-.
-Calmarmi? Ti ho vista sparire, insieme a dei colossi, e ora sei al fianco di un assassino. Come faccio a calmarmi?- continua l'altra.
-E come mai tu, che ti preoccupi tanto di giudicare me, sei sana e salva, mentre la tua amichetta è riuscita a malapena a sopravvivere, riportando evidenti squilibri psicologici e ora si trova, per usare la tua stessa cortese espressione, "al fianco di un assassino"?- la provoca il moro, ottenendo, come sempre, il risultato desiderato.
La ventunenne, infatti, rimane senza fiato, cercando, con estrema fatica, di deglutire un macigno posizionato all'altezza della gola.
-Adesso basta!-.
-No, lui ha ragione. Avrei dovuto aiutarti.-.
-Che cosa? Tu non avresti potuto fare niente.- la riprende la più giovane, cercando le mani dell'altra e chiudendole nelle sue, mentre cerca i suoi occhi.
-È stata colpa mia, Angel.- continua la maggiore delle due, serrando con forza i pugni e mordendosi le labbra, per nasconderne la rabbia.
-Come puoi pensare questo? Tu non c'entri nulla e non avresti potuto cambiare le cose.-.
-Io avrei dovuto provarci, a costo di morire nel tentativo.-.
Le parole fredde, severe e dure dell'amica fanno indietreggiare la minore, non riuscendo a riconoscere la sua migliore amica in quella situazione; si sta comportando in modo strano, incomprensibile.
-Umana, voglio parlare con te. In privato.-.
Loki interrompe quel momento, puntando il suo sguardo glaciale in quello pieno d'odio di Hope, nell'istante in cui, con passo deciso, la supera, per trovarsi affianco a Thor, ora palesemente confuso e a disagio.
-Perché?- domanda Angel, preoccupata, scrutando ogni suo movimento, per riuscire a cogliere un'eventuale minaccia.
-Se volessi farle del male sarebbe molto più divertente davanti a te.-.
-Non parlerò con te, gigante di ghiaccio.-.
Smascherata con la tua stessa lingua, dilettante.
Il dio dell'inganno trasforma la sua espressione nel solito ghigno compiaciuto e, provocatorio, si avvicina alla ventunenne, sussurrandole all'orecchio:-Se preferisci, rivelerò chi sei davvero davanti alla tua amichetta.-.
Hope sbianca, mostrando, per un solo istante, paura sul suo viso, che, però, viene subito controllata e scaricata sui muscoli, tesissimi.
Angel passa con gli occhi da uno all'altra, confusa, mentre fulmini e saette sembrano viaggiare tra i due.
L'umana muove un passo verso la porta e poi, sorridendo, si volta verso l'amica:-Tranquilla, in un paio di minuti sarò di ritorno e ne parleremo.-.
-Aspetta!- la blocca la minore, per poi superarla e fermarsi davanti a Loki, alzando la testa fino a farsi quasi male al collo, il tutto solo per guardarlo negli occhi:-Non toccarla.-.
-Lo giuro sul mio nome.- risponde lui, sorridendo, ma questa volta senza ironia.
Detto ciò, le mostra le spalle, incamminandosi verso la stanza affianco, seguito da Hope, dopo che, questa, con un sorriso tirato, ha fatto cenno all'amica di non preoccuparsi.
La giovane ibrida è sempre più confusa, da entrambi, e l'unico motivo per cui non si è opposta a quell'assurda decisione è la speranza di porre fine a quelle stranezze e parole mancate.
In fondo, sa che se dovesse succedere qualcosa, dalla camera confinante li riuscirebbe a sentire.

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Salvation || Loki
Fanfiction~COMPLETATA~ (In revisione -> capitoli corretti: 12) Tutti conoscono Loki come il dio degli inganni, delle malefatte o, più ufficiosamente, lingua d'argento. Nomi utili a mettere in guardia da un uomo apparentemente senza cuore, con una mente subdo...