28. Nightmare

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Non è ancora l'alba ad Asgard, ma, nonostante questo, il cielo che si intravede dalla finestra è tutt'altro che buio. La volta celeste è attraversata da mille e più sfumature, dal porpora all'azzurro, quasi come se ogni luminosissima stella stia lasciando la sua personale scia di colore, per onorare quel regno dorato e leggendario.
Angel, però, non riesce a godersi quello spettacolo, anche se ne ringrazia la timida luce naturale che, infiltrandosi nella camera, si unisce a quella, ormai flebile, dell'unica fiaccola rimasta accesa nella parete di fronte al letto. Insieme accarezzano delicatamente il corpo scolpito dell'uomo che giace al suo fianco, disegnandone perfettamente i dettagli e facendone quasi brillare la pelle diafana.
Sicuramente, ora che la ragazza si è svegliata, non riuscirà a richiudere occhio facilmente, ma poco importa, perché vedere Loki dormire, così sereno, vale molto più di qualche altra ora di riposo. Non le è mai capito di coglierlo così: rilassato, vulnerabile e libero da ogni maschera.
Adesso, mentre è ancora appoggiata al suo petto, lo studia con attenzione, imprimendo nella memoria tutti i particolari del suo viso che, inevitabilmente, le riporta alla mente tutto ciò che hanno condiviso; ogni singola sensazione, ciascuna nella sua particolare e unica sfumatura.
Ripercorre i momenti, uno ad uno, partendo da quando hanno smesso di ballare e iniziato a fare l'amore, anche se, proprio quello, è l'unico aspetto che non ha troppo chiaro: forse, perché, a dire la verità, non vi è stato un vero confine tra le due cose.
Percepisce, poi, direttamente sulla sua pelle, tesa al solo pensiero, la parte peggiore di quel vissuto; il terrore di rivivere i suoi incubi, di sentirsi inadeguata, di trovare conferma alle sue paure e, per questo, dover gettare la spugna, senza nemmeno avere il privilegio di assaporare qualcosa che, se vissuta nel modo giusto, può portare in paradiso, ma che, per lei, ha sempre e soltanto rappresentato l'inferno.
Gli occhi brillanti del moro, però, ad un certo punto sono corsi in suo soccorso, spazzando via tutti quei tormenti e rapendo ogni cellula della giovane, per mostrarle che non vi era motivo di preoccuparsi. Adesso, alla luce di tutto, non può che dargli ragione: insieme, è stato bellissimo improvvisare. Tutto le è parso così facile e naturale, portandola a sentirsi completa, felice, come se fossero due metà di uno stesso spirito che, finalmente, ha avuto il coraggio di ritrovarsi.
Per assurdo, e in contraddizione con tutto questo, le sono persino spuntate le ali. Non ha sentito dolore, però, o, almeno, è stata una sensazione diversa, di liberazione, di conquista e, inspiegabilmente, quella forma è restata per ore ed ore intere, senza che lei la controllasse o evocasse, tanto che solo una volta sveglia si è resa conto di essere tornata umana.
Non saprebbe che spiegazioni dare alla naturalezza e piacevolezza che per la prima volta ha sentito con quei pesi addosso, ma l'unica cosa che le viene in mente è che sia stato merito del semi-dio; ricorda più che bene che la sua luce ha investito anche lui. Loki brillava, come l'astro più luminoso e bello del firmamento, e forse è stata proprio l'unione con lui che, essendo un essere molto più potente, le ha permesso di mantenere quella forma senza penare.
La giovane si morde il labbro inferiore, come se questo possa frenare i ricordi che, sempre di più, stanno alimentando le fiamme delle stesse brucianti sensazioni di qualche ora prima. Abbassa lo sguardo, sospirando, per poi, lentamente e in silenzio felino, staccarsi da lui, per stendersi al suo fianco ed evitare, quindi, si essere sopraffatta dal desiderio e svegliarlo, per averlo di nuovo con lei.
-Grazie, Loki.- sussurra sorridendo, mentre chiude gli occhi, felice come solo una bambina spensierata potrebbe essere.
Subito, però, un movimento e un lamento sommesso le fanno riaprire le palpebre e voltare la testa verso il principe rinnegato, arricciando il naso e sentendosi in colpa, perché sicura di aver disturbato il suo sonno leggero.
Sorprendentemente, non è così; lui sta ancora dormendo, ma, ora, qualcosa pare turbarlo. Il suo respiro inizia ad essere irregolare e i muscoli in visibile tensione, tanto che, con una mano, sta stringendo il lenzuolo all'inverosimile, fino a che, in un rumore acuto, non riesce a strapparlo. Sul suo volto appare una smorfia di dolore e i suoi deboli mugolii iniziano man mano ad aumentare di volume.
Dopo alcuni secondi di confusione sul da farsi, un grido soffocato convince Angel ad intervenire.
-Loki. Svegliati, stai solo sognando.- lo richiama lei, il più dolcemente possibile, poggiando le dita sul suo viso e accarezzandolo delicatamente.
In uno scatto fulmineo, lui le afferra il polso, facendola sussultare. Disorientata, per qualche ragione che al momento lei non saprebbe spiegare, nel tentativo di contrastare un giramento di testa improvviso, la midgardiana si porta la mano libera a coprirsi le palpebre, ora serrate.

Salvation || LokiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora