Heartbreaking Love Pt.2 ~ Spin-off

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Mancava poco a Natale quando Rose si ritrovò piegata sulla tazza del WC a rimettere, mentre, nel riportare alla memoria ogni cosa mangiata nelle ultime ore, un pensiero velocissimo le attraversò la mente: quel mese non aveva avuto il ciclo.
In un primo momento di panico, senza nemmeno ragionarci su, si lanciò verso il telefono della camera da letto, per chiamare Tony. Lui, però, era immerso in uno dei progetti che, anni prima, aveva lasciato in sospeso, così, quando il telefono del suo ufficio squillò, fu Obadiah a risponderle e lei, in quell'attimo così delicato, gli raccontò l'accaduto.
Con gentilezza quasi paterna, la stessa che aveva sempre riservato sia a lei che al giovane Stark, cercò di tranquillizzarla e darle sostegno, offrendosi di accompagnarla a comprare dei test di gravidanza.
La commessa della farmacia, mentre le spiegava come utilizzare quegli oggetti, la guardò con occhi pieni di compassione e rimprovero, facendola sentire terribilmente in imbarazzo, quasi fosse una ragazzina sprovveduta e alle prime armi.
Lei, però, al peso di quelle assurde pressioni, cercò di tranquillizzarsi pensando che, effettivamente, non ci fosse motivo per quel malessere; in fondo, sapeva benissimo che con il suo fidanzato erano sempre state usate precauzioni adeguate e, quindi, quella situazione si sarebbe risolta sicuramente con un semplice ritardo del ciclo e un'indigestione di qualcosa che aveva mangiato.
Almeno, questo fu ciò che si ripeté per ore, fino a casa Stark, dove congedò il socio di Tony, ringraziandolo e dicendogli che, a quel punto, preferiva stare per conto suo.
Provò tutti i test che aveva acquistato, cinque, ad essere precisi, e, ogni volta che passava al successivo, i minuti di attesa per i risultati parevano essere sempre più pesanti e lunghi da aspettare.
Per ore intere rimase sola, seduta sul letto, a fissare quegli strumenti, in fila davanti a lei e tutti con il medesimo risultato: positivo.
Certo, quel metodo non era sicuro al 100%, ma era possibile che fossero tutti sbagliati?
Rose, nell'osservarli, provò sentimenti contrastanti e, senza dubbio, quello più insistente fu una paura viscerale e opprimente.
Come si faceva la madre? Poteva lei, a ventun'anni, essere pronta? E lo voleva? Cosa ne sarebbe stato della sua carriera?
Tra le mille domande, i mille dubbi e le ammonizioni della sua parte razionale, ci furono delle scene che continuavano a susseguirsi nella sua mente. Immaginò lei e Tony felici, vide un futuro con lui, come padre e marito e la cosa le piaceva, persino troppo, tanto da arrivare quasi a zittire e mettere in secondo piano tutto il resto. Stava correndo troppo? Forse.
Il problema fu che, nonostante la sua testa le rimandasse l'assurdità della cosa, dicendole che era troppo presto e che per assecondare quella fantasia utopica avrebbe dovuto dire addio al sogno per il quale, per tanti anni, aveva lottato contro tutto e tutti, il suo cuore continuava a fare le capriole, a presentarle quei film e lei, senza rendersene conto, prese a sorridere.
Doveva dirlo a Tony.

Non fu facile trovare l'occasione per rivelare quella verità, era stata sul punto di dirglielo un milione di volte, ma Tony era sempre di fretta, distratto, e lei non aveva trovato l'occasione adatta per parlargli; o il coraggio, a dirla tutta.
Lui, però, le aveva promesso una gita fuori porta, per recuperare il tempo perso e, così, Rose si decise che sarebbe stato quello il momento giusto.
L'ereditiero si sarebbe svegliato presto, avrebbe concluso alcuni affari e sarebbero partiti in tarda mattinata: la giovane doveva solo aspettarlo.

La notte precedente al fatidico giorno quasi non chiuse occhio, addormentandosi ad un orario improponibile e, la mattina, quando la sveglia suonò, le parve di essere più stanca di quando si era coricata.
Prima ancora di scendere dal letto, notò sul suo comodino una busta, così l'afferrò e ne estrasse il foglio al suo interno. Era scritto al computer e, solo questo, poteva essere segno che fosse da parte di Tony, dato che, la maggior parte delle persone, ancora, usava le macchine da scrivere. Come ulteriore conferma all'ipotesi, c'era il suo nome scritto a fondo pagina, seppur sempre con lo stesso carattere stampato.
Non fece in tempo a leggere le prime righe che una coltellata sembrò colpirla in pieno petto e, insieme ad essa, iniziò a vedere fantasie e sogni d'amore svanire, mentre il suo cuore si sgretolava e i suoi occhi prendevano a pizzicare.
Lui la stava lasciando, senza neanche troppi giri di parole che, in effetti, sarebbero stati poco adatti al suo modo di essere. Non voleva più vederla e quella lettera ne era la prova; lei capì che quelle frasi stampate servivano proprio ad evitare un confronto di persona, per non dover assistere a scene pietose, pianti e tentativi di discuterne. In fondo, sin da bambino Tony era sempre stato impulsivo e, in un'ipotetica interazione di quel tipo, non avrebbe di certo mantenuto un tono neutro e cortese, ma, al contrario, si sarebbe spazientito alla prima lacrima o al primo sguardo triste, arrivando a dire cose di cui si sarebbe pentito.
Le scrisse che credere di poter avere un rapporto diverso con lei, uno vero, e sperare di arrivare ad amarla, come sarebbe stato normale per un qualsiasi ragazzo della sua età, era stato uno sbaglio, perché lui non era affatto un ordinario ventiquattrenne. Aveva fatto delle scelte, che lo avevano portato ad allontanarsi da certe cose e, nonostante avesse voluto provarci, si era reso conto di non essere felice in quella vita: lui rivoleva la sua.
Nel leggere quelle parole, in effetti, Rose si rese conto che quel discorso, così razionale ed intelligente, come era lui, non faceva una piega. La sua paura più grande era sempre stata che lui potesse stancarsi di lei, come di ogni altra cosa.
Si sentì una sciocca, proprio perché lo sapeva sin dall'inizio ed, eppure, aveva deliberatamente deciso di ignorare la testa e seguire il cuore e l'istinto, perché, entrambi, si fidavano e credevano in Tony Stark.
Alla fine, suo padre aveva ragione: a seguire degli stupidi sogni si sarebbe ritrovata soltanto a soffrire e con nulla in mano. Voleva tanto dimostrargli che sbagliava e, in parte, l'aveva fatto, firmando con Calvin Klein, andando via di casa e seguendo la strada che lui aveva sempre ostacolato, ma, di colpo, si rese conto di aver buttato all'aria tutto.
Era una giovane incinta, disoccupata e, dopo una gravidanza, sicuramente, la carriera da modella poteva scordarsela, nonostante le raccomandazioni di Tony Stark.
Eppure, in quel momento, non le importava di nulla che non fosse il suo cuore a pezzi e, mentre la ragione continuava ad urlargli addosso, quel piccolo muscolo, ormai a pezzi, continuava a ripetere che era convinto della genuinità dell'amore del giovane ereditiero. Credeva veramente di riuscire a leggere quel sentimento nei suoi grandi occhi castani, ma, a quanto sembrava, aveva solo colto ciò che sperava.
A quel punto, una mano le cadde sul ventre e, tra le lacrime, si chiese cosa avrebbe fatto con quel bambino, se avesse dovuto dire la verità a colui che l'aveva messa incinta, ma, troppo arrabbiata con lui, in quel momento si convinse che al giovane non sarebbe importato di quel figlio. Inoltre, lui l'aveva lasciata e rivelarlo dopo quella lettera avrebbe significato solo volergli fare pena e pretendere i suoi soldi. Rose, per quando non sapesse assolutamente come poter mantenere un bambino, di certo non si sarebbe mai abbassata a tanto e, soprattutto, il pensiero di restare legata a Tony Stark per sempre le faceva contorcere le budella.
In aggiunta a tutto il resto, non sapeva nemmeno se tenere o no il frutto del loro amore e, in ogni caso, la decisione sarebbe stata soltanto sua.
Così, tra le lacrime e col cuore in frantumi, Rose raccolse le sue cose e sparì, salutando Obadiah, l'unico che sapeva della sua condizione. Gli spiegò l'accaduto e lo pregò di non dire nulla a Tony riguardo al bambino, ottenendo la sua parola e anche un passaggio fino alla stazione, dove prese un treno per tornare a casa.
Non sapeva ancora che fare o se dire ai suoi della gravidanza, ma pensò che, per il momento, doveva concentrarsi soltanto sul trattenersi dal desiderio di scendere dal treno e tornare da Tony, per saltargli al collo e pregarlo di ripensarci.
Per il resto, aveva ancora almeno un mese di tempo per decidere il da farsi.

Salvation || LokiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora