Strani avvenimenti

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Ci guardiamo negli occhi per un istante interminabile.
Osservo il colore ceruleo delle sue iridi,con screziature grigie,le ciglia lunghe ma molto chiare,un piccolissimo neo all'angolo dell'occhio,una ciocca di capelli biondi che lo copre in parte.
Poi si sposta.
Con violenza,fretta,quasi avesse aspettato troppo a lungo,come se io avessi letto qualcosa nel suo sguardo.
Senza una parola,si volta e si dirige verso quella che credo sia un'uscita.
Me lo conferma il forte rumore di un portone che sbatte.
Provo a ripercorrere i suoi stessi passi e raggiungo il massiccio portone di quercia dal quale lui è uscito.
Appesa proprio sulla parte alla mia sinistra, c'è una cornice.
Al suo interno, un disegno fatto da un bimbo di nome Scott, a quanto pare. Ritrae la sua allegra famiglia, tutti forniti di bacchetta. C'e la mamma, il papà e la piccola Allison, nel seggiolone.
Perché hanno strappato il futuro
e la speranza a questa famigliola?Intuisco che erano probabilmente dei sanguemarcio come me,che non sono riusciti a sfuggire alla loro triste sorte.
Mi allontano ed inizio  girovagare per i corridoi.
La casa è vuota e spoglia,tranne per quanto riguarda una camera da con un enorme letto a baldacchino nero e tende di pizzo sempre nere
.Mi inquieta e così,per la notte decido di sistemarmi sul divano.
Raccolgo le coperte che ho gettato in terra e costruisco un comodo nido sul divano verde.
Mi ci accomodo e resto a guardare la luna piena.
Il suo bagliore mi illumina fiocamente il viso.
Dovrei essere spaventata,ma non è così.
Sento una grande e dolce pace dentro di me, una sicurezza disarmante.
Questo è quello che penso fino a quando in piena notte non vengo svegliata da borbottii e passi, cose che si spaccano,simili a bicchieri rotti e qualche risatina.
Mi alzo, sudata e tremante.
Non ho la bacchetta.
Raccolgo da terra la gamba di una sedia spezzata e mi avventuro con le orecchie ritte in direzione dei rumori che continuano imperterriti. Cavolo,provengono dalla camera da letto.
Il cuore sembra volermi scoppiare.
Faccio un respiro profondo ed entro silenziosamente nella stanza, ad occhi chiusi.
Li apro non appena sono certa di non essere stata aggredita da nessuno.
La stanza è vuota.
Scoppio in un'inopportuna risata liberatoria.
Ma poi noto qualcosa.
Un lembo di carta da parati lascia intravedere l'angolo di una minuscola porticina.

Mudblood.                                      ||Dramione||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora