Prologo

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La prima volta che ho incontrato Bianca,avevo 8 anni ed ero ricoperto di fango.Era bellissima,ricordo perfettamente quel giorno:una cascata di capelli rossi incorniciavano un viso d'angelo.

Il mio piccolo cuore,batteva come impazzito.Ero talmente incantato, da non accorgermi di Liam un mio amico che mi spintonava nel fango.Esatto,per colpa sua avevo fatto una brutta figura.Il giorno dopo i miei genitori,avevano invitato la famiglia della bambina dai capelli rossi.È cosi che l'ha avevo soprannominata,mia madre era in cucina quel giorno,stava dando disposizioni per la cena.                                                                
«Mamma chi sono i nostri nuovi vicini?»Chiesi tirando il lembo della sua gonna.«Sono i Signori Smith,sai hanno una figlia della tua età.Si chiama Bianca»Era un nome perfetto per lei,«mi raccomando,comportati bene!»Annui per poi dirigermi dal mio fratellone.

Tom trascorreva molto tempo nella sua camera sua durante l'adolescenza.All'epoca non capivo,ma ora so il perché.Era sempre in compagnia di qualche ragazza,ha sempre avuto successo con le donne.

«Piccolo Matt ora tuo fratello è occupato!»Era questa la solita frase che in codice voleva dire:non rompere sto scopando!
Quando quella sera,arrivarono i Signori Smith con Bianca,non sapevo cosa fare ero imbarazzato.«Ciao sono Bianca,tu come ti chiami?»Aveva una voce dolcissima,risposi con delle balbuzie e rosso in viso.         

Tom cominciò a prendermi in giro da quel momento, secondo lui avevo preso una bella cotta

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Tom cominciò a prendermi in giro da quel momento, secondo lui avevo preso una bella cotta.In realtà non aveva tutti i torti.

Bianca è stato il mio primo amore.Diventammo grandi amici,passavamo intere giornate a giocare,nonostante fosse una bambina non piangeva mai, anzi si divertiva un mondo.

Ricordo che c'era un albero tra le nostre due proprietà, era il nostro posto segreto,lì ho trascorso due anni fantastici in sua compagnia.
Ma purtroppo le cose belle sono destinate a finire.
Nel lontano inverno del 2002,Bianca fu costretta a trasferirsi in Francia.Suo padre era un medico molto famoso,una nota clinica di  Parigi fu la causa della nostra separazione.Il giorno della partenza Bianca si arrampico  sul nostro albero ed entro dalla finestra.«Matt?»Ero nascosto sotto le coperte,non volevo vedere nessuno.
«Lo so che sei arrabbiato con me,ma potremo sentirci».Io non volevo sentirla,volevo toccarla,vederla, ma non era più possibile.
«Bianca va via!»Avevo il muco al naso e gli occhi lucidi."Un Rossi non piange mai,soprattutto davanti alle donne."Lo ripeteva sempre mio padre.Ma quel giorno scoppiai in un pianto liberatorio,quando Bianca scopri le coperte e mi accolse tra le sue braccia. «Noi siamo amici!»Sussurro nel mio orecchio con voce roca,feci un cenno incapace di parlare.
«Il nostro albero ha le nostre iniziali incise.»Presi parola ancora tra le sue braccia.«Gli alberi sono il più grande successo della natura,il mio papà lo dice sempre.Anche la nostra amicizia sarà così!» Replicò lei felice.Al momento della partenza ci salutammo davanti la sua auto.Ma il tempo passava ed io non avevo ricevuto sue notizie. Né  risposte  alle lettere che puntualmente gli inviavo.
Passai giorni interi a piangere,odiavo Bianca,non aveva mantenuto la promessa, la nostra amicizia era finita per sempre.

Quattro anni, dopo ero diventato un adolescente ribelle e pieno di rabbia. I miei genitori  erano sempre assenti.Avevo solo il sostegno di Tom,ma un uomo di  ventiquattro anni non aveva potere su un quattordicenne pieno di sbalzi d'umore.Frequentavo compagnie sbagliate,fumavo e bevevo.È un vero miracolo se il mio fegato non ha ancora ceduto.Le belle ragazze non mi mancavano. Persi la verginità a quindici anni con una ragazza di venti.I miei amici erano entusiasti,non mi importava di nulla, volevo solo divertirmi.Qualche mese dopo, si presento una nuova alunna nella mia classe, era lei,bella più che mai.Ma non era la stessa bambina che avevo conosciuto anni prima,era diventata una timida cronica con delle difficoltà relazionali.Volevo vendicarmi di lei,divenni il suo bullo e lei la mia vittima.Mi divertivo a schernire Bianca davanti a tutti,raccontavo menzogne sul suo conto.Era il mio giocattolo,nessuno poteva divertirsi con lei, solo io.Bianca mi odiava,più volte mi chiedeva  il perché delle mie azioni.Non rispondevo,la ignoravo.Dopo il diploma decisi di iscrivermi alla sua stessa università di arte,in realtà amavo dipingere,ma non potevo lasciarla andare.Entrai nella confraternita  dell'università,passavo le serate a cazzeggiare.Una sera, con alcuni ragazzi, avevo scommesso 1000 sterline  sulla verginità di Bianca.Cambiai atteggiamento nei suoi confronti,le chiesi scusa e ritornammo ad essere vecchi amici. Iniziai a corteggiarla,nel giro di pochi mesi vinsi la scommessa. Ma la vendetta che avevo per Bianca, in realtà era un amore represso.Ho sempre amato Bianca,ma purtroppo lo scoperto solo quando  le avevo spezzato il cuore.
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                        

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